The Boxer from Shantung
Regia: Chang Cheh, Pao Hsueh-li
Cast: Chen Kuan-tai, Chin Li, David Chiang, Milano
Anno: 1972
Produzione: Hong Kong
Durata: 126'
Traduzione e recensione di susone80, revisione di paolone_fr
Ma Yongzhen è il leader di un gruppo di diseredati provenienti da Shantung. Animato da un senso di rivalsa è disposto a tutto pur di ottenere fama e rispetto nella Shangai dominata dalle triadi. Comincia così la sua scalata nel mondo della malavita a colpi di kung fu.
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"Boxer from Shantung" è la risposta della Shaw Brothers ai film di gangster americani, cala infatti le dinamiche di quei film nel contesto sociale e criminale della Shangai dell'epoca. Alle pistole si sostituiscono accette e coltelli e la lotta a mani nude sembra il più semplice metodo di comunicazione. Nella prima parte assistiamo all'ascesa di Ma Yongzhen, interpretato da un buon Chen Kuan Tai, con un sorriso spavaldo sempre stampato sulle labbra (anche se in tutto il film cambierà espressione un paio di volte), mentre nella seconda è rappresentata la caduta dei suoi sogni di gloria. Proprio il bellissimo finale può ricordare molto da vicino quello di "Scarface" di De Palma, con il protagonista insanguinato che fronteggia da solo decine e decine di nemici.
La risata beffarda e l'ultimo folle avvitamento del protagonista sottolineano una mancanza di senso, un'assurdità latente in tutte le azioni umane il cui unico approdo non può che essere la morte. Sempre nel segno dell'astrazione è la bellissima sequenza dell'assalto alla carrozza, in cui David Chiang rimane solo accanto a un cadavere in un paesaggio di morte e desolazione.
Insomma un classico del gongfupian, dove la storia e le psicologie dei personaggi hanno un peso importante quanto i numerosissimi combattimenti.
Messaggio modificato da fabiojappo il 24 December 2014 - 11:13 AM