Pro urodov i lyudey - 702.13
Info
Regia e Sceneggiatura Aleksei Balabanov
Fotografia Sergei Astakhov
Montaggio Kristina Boden
MusicheMikhail Glinka, Modest Mussorgsky, Sergei Prokofiev, Pyotr Ilyich Tchaikovsky ,
Attori Sergei Makovetsky,Dinara Drukarova, Anzhelika Nevolina,
Viktor Sukhorukov, Aleksei Dyo, Chingiz Tsydendambayev
Vadim Prokhorov, Aleksandr Mezentsev, Igor Shibanov, Dariya Lesnikova
Prodotto da Sergei Selyanov e Oleg Botogov
Russia, 1998, 93 min
Trama
S.Pietroburgo, inizi del '900. Viktor Ivanovich è un ambiguo pornografo sempre sorridente. L'ingegner Radolov è un anziano vedovo che ha una lieson amorosa con la sua domestica Grunya, ed una giovane e timida figlia, Leeza, attratta dalle foto erotiche contabbandate da Viktor. Il dottor Stasov è uno scialbo medico, non ricambiato in amore dalla moglie e padre adottivo di due gemelli siamesi. Tutti loro saranno strotolati in una spirale di perversione che li vedrà vittime delle angherie di Johann, un voyeur psicopatico e violento.
Commento
Nel 1998 Aleksei Balabanov tira fuori dal cilindro questo capolavoro di perversione surreale. Lo ambienta in una S.pietroburgo tetra, desolata e vittima delle invenzioni tecnologiche che sovrastano l'umanità all'alba del nuovo secolo. Per la città sfrecciano tronfi i primi tram elettrici, le acque della Neva sono solcate da veloci battelli a vapore, mentre spaventose locomotive si preparano ad assaltare il mondo esterno. Il tramonto del pensiero positivista, sembra coincidere col tramonto dell'occidente. Le speranze dell'umanità di piegare la realtà per dominarla e asservirla ai propri bisogni, vengono disattese proprio dalle innovazioni che più dovevano celebrarla.
Ma è in arrivo il cinema, l'arte fotografica già non interessa più.
L'ingegner radlov, simbolo delle superate teorie positiviste, nel suo retaggio idealistico, è convinto che il cinema diverrà la vera forma d'arte che finalmente svelerà la "verità" al popolo. E il cinema arriva! E cade nelle mani di Viktor Ivanovich.
Attraverso le musiche di Tchaikovsky, Prokofiev e Mussorgsky, Aleksei Balabanov ci racconta il suo grottesco punto di vista sul '900, imprigionando il film in un giallo seppia che toglie ogni speranza all'uomo. I personaggi del film hanno tutti qualcosa da nascondere, in ogni famiglia c'è un mostro incatenato che è pronto a mangiarti l'anima. La rivoluzione sociale non avviene nelle strade, ma nelle case, l'upper class viene schiavizzata dalla lower class, l'eccitazione sessuale, tenuta sopita dalle regole del bon ton dell'alta borghesia russa, diviene un'arma di riscatto per il popolo.
Tutto questo e altro ancora lo vedrete in questo pastiche che cita il cinema muto, con una regia attenta a cogliere le mirabolanti espressioni di un cast quanto mai azzeccato, e il grande romanzo russo di fine '800.
nickmattel
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Auguro una buona visione ai cinefili
Messaggio modificato da JulesJT il 20 December 2014 - 08:04 PM
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