ACE ATTORNEY
Romaji: Gyakuten Saiban
逆転裁判
versione zdzdz
TRAMA
Tratto dal gioco per Nintendo "Gyakuten Saiban" anche conosciuto come "Ace Attorney" o "Phoenix Wright: Ace Attorney".
Regia: Takashi Miike
Sceneggiatura: Yukiko Ohguchi, Takeharu Sakurai
Anno e Paese: 2012, Giappone
Durata: 135 minuti
Genere: Mistery / Commedia / Giudiziario / Sci-fi
CAST
Hiroki Narimiya è Phoenix Wright
Takumi Saito è Miles Edgeworth
Mirei Kiritani è Maya Fey
Ryo Ishibashi è Von Karma
RECENSIONE
(tratta da kinematrix)
"Dopo aver rifatto alcuni classici del cinema nipponico (13 assassini, Harakiri), Miike imprime alla propria torrenziale carriera un'altra sterzata delle sue, e adatta per lo schermo Ace Attorney, videogioco che vede protagonista l'ancora acerbo avvocato Phoenix Wright alle prese con i suoi primi casi, il ben più quotato collega Miles Edgeworth e il loro coetaneo borderline Larry Butz. Il secondo viene ingiustamente accusato di omicidio, e gli altri due si mobilitano per salvarlo: questo è però solo uno dei molti casi che si incastrano l'uno dentro l'altro, e che il film “sfoglia” a folle velocità. L'aula del tribunale diventa così un ambiente fintamente chiuso ma in realtà infinitamente poroso e passibile di farsi attraversare da mille e mille guizzi estemporanei – quelli per cui Miike è famoso e apprezzato internazionalmente ormai da una quindicina d'anni – che lo aprono di continuo.
Chi conosce la fase più recente del cinema di Miike non rimarrà sorpreso da quello che è il “pivot” dell'operazione, il centro intorno a cui ruota: la assoluta imprevedibilità con cui l'impensato immaginativo degli effetti speciali irrompe nella “realtà” del film. Ad ogni momento, un qualche ambaradan digitale può entrare in scena, ribaltare una situazione, imprimere una svolta improvvisa: di spiriti, lo spazio è stracolmo, e siamo in balia delle loro irruzioni tanto quanto il filo narrativo è in balia di una valanga di dei ex machina. Anzi, praticamente è fatto solo da quelli: è tutto uno sfogliarsi di dei ex machina, uno dopo l'altro. La disinvoltura con cui da un momento all'altro saltano fuori queste inversioni a U è pari solo alla disinvoltura con cui Miike piazza dove meno ce l'aspettiamo bizzarrie estemporanee (pupazzi giganti che spuntano dal nulla in punti decisivi della trama), deviazioni scenografico-costumistiche di sfacciata incoerenza (il mondo ritratto è “quello normale”, ma i capelli dei personaggi sono quelli ultracaricaturali e fumettistici del videogioco), contorsioni narrative spericolate.
Il valore del film sta principalmente qui: nel modo in cui quello che a prima vista ci sembra un accumulo scatenato di invenzioni che si succedono a folle velocità, selvaggiamente compresse senza troppo curarsi di quanto “arriva” allo spettatore, si ribalta impercettibilmente in un tradizionalissimo dramma legale. Dietro l'angolo, c'è sempre “qualcosa che non vediamo” e che cambia tutto; ciononostante, proprio abbracciando fino in fondo questo spregio sfacciato della consequenzialità causa-effetto troviamo un altro tipo di logica. Non l'arbitrarietà senza freni. E la cosa non sorprende: proprio la carriera di Miike, con quegli ultimi remake che abbiamo citato all'inizio, esemplifica in pieno quanto, alla fine del tunnel dell'anarchia più disinibita, ci attenda inevitabilmente al varco il più ortodosso e tradizionale dei classicismi."
Vi ricordo che l'Archivio di AsianWorld ha una vasta offerta di traduzioni delle pellicole di Takashi Miike!
Un ringraziamento all'Asian Film Festival che ci dà l'opportunità di pubblicare i sottotitoli italiani e alla rivista Sentieri Selvaggi per la collaborazione
Traduzione Sottotitoli: Asian Film Festival
Editing per AsianWorld: Asaka
Sottotitoli:
Ace.Attorney.AsianWorld.zip 39.38K
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Buona visione!!
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Messaggio modificato da fabiojappo il 05 June 2013 - 10:32 AM