Tomie: Replay
Giappone, 2000. Di Tomijiro Mitsuishi. Con Sakaya Yamaguchi, Yôsuke Kubozuka, Kenichi Endo, Makoto Togashi, Moro Morooka. Genere: Horror. Durata: 95'.
Una bambina viene ricoverata in ospedale, affetta da una strana deformazione al ventre. Quando i medici la operano, nella pancia spunta una testa di ragazza, che viene portata in laboratorio per essere studiata. Si chiama Tomie e riesce a rioriginare gli arti in modo straordinario. Quando il giovane Takeshi si imbatte nella misteriosa ragazza, Tomie gli chiede di portarla via dall'osperdale. Ma è solo l'inizio di un terribile incubo...
Terzo capitolo della lunghissima serie horror giapponese, che in patria si è ormai rivelata un vero e proprio caso cinematografico, grazie all'enorme successo che suscita ogni nuovo capitolo della saga, basata sull'omonimo manga. In ogni film, il fulcro della narrazione è Tomie, una ragazza attraente in grado di usare a proprio piacimento l'individuo maschile con il fascino, per portarlo spesso al delitto e spingerlo ad ucciderla. Ma Tomie è sempre immortale, e come si scoprirà più avanti, è più di una (!).
"Replay" segna il ritorno dell'originale Obakemono (trad.mostro), che si dimostra una sorta di versione più violenta e sensuale della Sadako di "The Ring", dopo l'ottimo primo capitolo firmato da Ataru Oikawa, e un gradevole sequel, "Another Face", girato per la televisione giapponese e lo fa, tuttavia, con grande stile.
"Replay", infatti, è un horror a tutti gli effetti: ricco di tensione, suspense (tra cui la bella parte finale, dove le luci al neon intermittenti e i corridoi claustrofobici riescono sempre nell'intento di generare qualche sussulto), belle trovate (Il ragazzo chiuso nell'armadio, convinto di poter vedere Tomie che si arrampica sul soffitto) e persino splatter (vero chiodo fisso sono le decapitazioni, ma non c'è solo quello).
Alla regia, il bravo Mitsuishi, abile nel costruire giochi di luci e ombre, grazie anche ad un uso ponderato dello sfuocato, riesce a mantenere vivo l'interesse di una sceneggiatura tuttavia abbastanza confusa e contorta (come spesso avviene all'interno della saga).
Un film ben fatto e probabilmente dal budget alto, che nonostante gli attimi di inquietudine, scorre molto lento, concentrandosi sulle psicologie dei suoi personaggi e delle loro ossessioni (i vermi, la paura degli insetti, la fragilità, l'amore impossibile).
I temi si ripetono e la recitazione non è delle migliore, ma "Tomie: Replay", anche solo come banale intrattenimento di paura funziona più che bene. Ed è notevole la splendida Sakaya Yamaguchi, bellissima e angelica, con i capelli lunghi, vestita da bambolina e con l'ascia in mano.
Messaggio modificato da Dr. Fiemost il 27 February 2011 - 06:51 PM