Written
Corea Del Sud, 2007. Di Kim Byeong-wo. Con Lee Jin-seok-I,Kim Bo-yeong, Lee Sang-hyeok, Park Jin-soo, Kim Yeong-hwan, Kim Moo-sin, Ham Jeong-i. Genere: Drammatico/Thriller. Durata: 88'
Titolo Originale: Ri-Teun
Cosa si prova quando si è consapevoli del fatto che a scrivere il nostro destino è qualcun'altro? Ne sa qualcosa A, un uomo coreano che si risveglia in una vasca da bagno e privato di un rene. Scoprirà ben presto di non esistere: è, infatti, il personaggio di un film, incarnato da un giovane attore assoldato da un regista perfezionista. A, però, rifiuta la propria non-esistenza e lotta pur di non arrivare a ciò che lo script (la morte) ha previsto per lui. Sarà l'inizio di una violenta lotta alla sopravvivenza tra personaggio e attore, mentre lo stesso film (scritto da una sceneggiatrice che non riesce a portare a termine il lavoro) è messo in pericolo...
Meraviglioso. Era da tempo che non vedevo un thriller così: originale, adrenalinico, diretto alla perfezione e con una sceneggiatura arditissima che punta (riuscendoci) a mozzare il fiato di chi vede. Tutto ha inizio in una vasca da bagno e nonappena il protagonista si chiede "come ci sono finito qui?" lo spettatore crede stupidamente di trovarsi di fronte ad un clone coreano di "Saw": fotografia lugubre, il personaggio si fa domande e gli manca un rene.
Eppure, è solo l'inizio di un incubo che, con fauci affilatissime, affonda nell'attenzione dello spettatore: il protagonista non esiste, ma vuole vivere. Combatte contro un destino già deciso, si ribella al regista e all'attore, rimettendo in discussione il rapporto tutto pirandelliano tra l'attore e il suo personaggio.
"Written" è, quindi, un impenetrabile e imperdibile gioco a scatole cinesi, diretto con una maestria impressionante (incredibile che il regista sia al suo esordio e che questo sia un film totalmente indipendente), dove la regia si tinge di un'avanguardia sorprendente, finendo per essere sì ambiziosa, ma tremendamente affascinante.
E che dire della fotografia? Curatissima, gioca un ruolo fondamentale per dirigere lo spettatore spaesato da una confusione di fondo nella giusta direzione: bianco e nero, colore acceso, colore a morto. Il bianco, il nero. Il bene e il male, rappresentati con grande efficacia nel cambio di scena dello sfondo finale: da bianco al nero (interessante notare anche come l'abito -giacca e pantaloni- dei due protagonisti sia nero, mentre la camicia sia bianca).
E a parte la genialità di una trama stravagante quanto avvincente (aiutata da una scenggiatura solida e intricata), è il cast il portante di emozioni in quello che è uno dei thriller più potenti che mi sia capitato di vedere di recente: per nulla prevedibile, sconcertante, ingegnoso. Un film da non perdere.
PREMI VINTI DAL FILM:
14th Lyon Asian Film Festival (2008, France)
19th Stockholm International Film Festival (2008, Sweden)
32nd São Paulo International Film Festival (2008, Brazil)
2nd Annual Middle East International Film Festival (2008, the United Arab Emirates)
5th Hong Kong Asian Film Festival (2008, HongKong)
NETPAC Award, 43rd Karlovy Int’l Film Festival (2008, Czech Republic)
12th Pusan Int’l Film Festival (2007, Korea)
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Messaggio modificato da Dr. Fiemost il 13 June 2010 - 10:41 AM