Recensione a cura di Francois Truffaut:
Basato sull'omonimo romanzo di Wang Anyi, Changhen ge racconta, dagli anni del "glamour" postbellico fino al tempo della sobrietà, la storia di una donna di Shanghai dalla leggendaria bellezza, mentre lotta per preservare la dignità del suo passato e per non cedere di fronte al continuo tradimento dei suoi uomini. A testa alta e con orgoglio fronteggia le ondate di cambiamento che investono la sua città tra il 1947 e il 1981, finché lei stessa non ne viene travolta.
Criticato ingiustamente in patria e transitato in concorso alla 62esima Mostra di Venezia in un clima di totale indifferenza, Everlasting Regret (Changhen ge, 2005) è il dodicesimo film di Stanley Kwan. La maggior parte degli addetti ai lavori lo ha giudicato come una brutta copia dei melodrammi di Wong Kar Wai. Niente di più errato se consideriamo che l'autore accusato di plagio è un certo Stanley Kwan, uno che con le superfici riflettenti, i rallenti esasperati, i giochi di sguardi, le lacrime grondanti sofferenza - che tanto hanno ricordato l'universo karwaiano - ha sempre avuto una notevole confidenza, sin dai tempi di Rouge (1987), quando ancora di Kar Wai non si vedeva neanche l'ombra. Sciolto l'equivoco, non resta che sottolineare l'iconografica raffinata e il tono da tragedia di un'opera superba che in soli 120 minuti condensa più di trent'anni (1947-1981) di epopea sentimentale di un'affascinante donna di Shanghai. Una ricostruzione d'epoca limpida come poche se ne vedono sullo schermo, vissuta quasi esclusivamente tra le mura domestiche, e un prodigio di stringatezza reso possibile da un montaggio magistrale. Il titolo originale significa "canto dell'eterno rimpianto". Grazie alla sua strepitosa interpretazione, Tony Leung Ka Fai ha vinto l'Hong Kong Film Critics Society Awards come miglior attore protagonista.
DIRECTOR'S NOTES:
Il romanzo di Wang Anyi Changhen ge ha ricevuto numerosi premi letterali in Asia; in Cina una giuria di cento studiosi e critici l'ha eletto opera letteraria più autorevole degli anni Novanta. Per me è un onore aver avuto la possibilità di adattare per lo schermo quest'opera importante e far conoscere la sua universalità a un pubblico ancora più vasto. Più volte in passato, e a quanto pare anche in anni recenti, Shanghai e Hong Kong sono state definite "città gemelle": entrambe sono porti in piena attività, hanno avuto stretti contatti con la cultura occidentale e hanno subito rapidi cambiamenti. La ricca storia cinematografica di Shanghai nella prima metà del Novecento si riflette pochi decenni dopo nell'esplosione del cinema di Hong Kong. La mia generazione è cresciuta a Hong Kong in un momento in cui i valori e la cultura di Shanghai, importati dalla popolazione immigrata, esercitavano una profonda influenza. Questo rapporto di consanguineità ci ha fatto amare tutto ciò che era tipico di Shanghai, anche se contemporaneamente abbiamo mantenuto quella visione oggettiva delle cose che può avere solo chi le osserva da una certa distanza. Conoscendo la cultura di Shanghai abbiamo imparato anche molte cose su noi stessi in quanto abitanti di una città che stava vivendo gli stessi cambiamenti. Come scopre la protagonista del film, una città in costante cambiamento non aspetta nessuno: si procede insieme finché si è sostenuti da giovinezza e lealtà, ma un giorno bisogna cedere il passo e lasciarsi superare. Changhen ge è quindi un racconto sulla vecchia Shanghai, un'allegoria della nuova Hong Kong e, in definitiva, rappresenta la condizione universale delle città e della gente che le abita. (Stanley Kwan)
Titolo originale: Changhen ge (basato su un romanzo di Anyi Wang)
Regia: Stanley Kwan
Anno: 2005
Nazione: Hong Kong/Cina
Genere: Drammatico
Durata: 115'
Sceneggiatura: Elmond Yeung
Montaggio: William Chang
Fotografia: Lian Huang
Scenografia: William Chang
Prodotto da: Jackie Chan (Produttore Capo), Willie Chan/Baoping Chen/Jun Fang/Pengle Xu (Produttori), Jinjun Hu/Guanghui Qu/Zhong-lun Ren/Albert Yeung (Produttori Esecutivi), Solon So (Produttore Associato)
Interpreti: Sammi Cheng (Qiyao), Tony Leung Ka-fai (Cheng), Jun Hu (Agente Li), Daniel Wu (Ming), Jue Huang (Kela), Yan Su (Lili)
Premi vinti: Tony Leung (Miglior attore ai HKFCS Award)
Altri film di Stanley Kwan presenti in archivio: Rouge (Traduzione di Kar-wai)
Ringrazio di cuore Francois Truffaut per la stesura della recensione!
Messaggio modificato da fabiojappo il 24 December 2014 - 01:32 PM