Selma, di Ava DuVernay (USA, 2014)
La cronaca inerente la campagna in favore dei diritti civili per gli afroamericani voluta, promossa e portata avanti da Martin Luther King e il suo seguito. In particolare ci si sofferma sugli avvenimenti occorsi a Selma, comune della contea di Dallas (Alabama) che ebbe un ruolo fondamentale nella storia poiché - pochi mesi dopo la marcia partita dalla cittadina in questione - venne esteso finalmente il diritto di voto (e quindi di partecipare attivamente nella società americana) alla comunità afro.
Beh, per quanto concerne l'attendibilità storica non posso pronunciarmi perché non sono mai stato particolarmente interessato alla figura e/o alla vita privata di M.L.King. Non reputo inoltre che la violenza che traspare da questo film sia sopra le righe perché non fatico a immaginare quale potesse essere il pensiero sudista del tempo (ignoranza mista a paura e istinti animaleschi), tuttavia non reggo proprio questo soffermarsi sugli aspetti più truculenti, le smorfie di dolore, la componente religiosa, il patriottismo... sono elementi sui quali si sono sprecati gli effetti in
slowmo che tanto mi fanno storcere il naso e che infarciscono la pellicola con una spettacolarità fine a se stessa.
Non vedo perché un attentato a sfondo razzista debba essere inscenato a tutti i costi in stile
"Die Hard" alla Bruce Willis...
ma del resto Hollywood è Hollywood. Senza contare l'attenzione dimostrata nei confronti degli interminabili discorsi infarciti di retorica da
american dream che mai riesco a digerire nonostante tutti i buoni propositi di fondo. Per quanto mi riguarda: bocciato.
Messaggio modificato da JulesJT il 20 February 2015 - 09:52 AM