Once Upon a Time in China
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Once Upon a Time in China II
once upon FTV 698.78 697.78
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Paese: Hong Kong
Anno: 1991 / 1992
Genere: Avventura, Azione
Durata: 134' / 112'
Regia: Tsui Hark
Cast:OUATIC: Jet Li (Wong Fei-Hung), Yuen Biao (Foon), Jacky Cheung (So),Rosamund Kwan (13^ Zia), Kent Cheng (Wing),Yen Shi-Kwan (Yim), Jonathan Isgar (Jackson)
OUATIC 2: Jet Li (Wong Fei-Hung), Rosamund Kwan (13^ Zia),Donnie Yen (Lan), Mok Siu-Chung (Foon), David Chiang (Luke),Xiong Xin-Xin (Gao Kung), Cheung Tit-Lam (Sun Yat-Sen)
Once Upon a Time in China è un film intimamente politico. Non si può pensare di affrontare la visione tralasciando questo particolare, cercandovi una semplice sequenza di scene d'azione senza soluzione di continuità. Certo, quanto a spettacolarità Tsui Hark non deve prendere lezioni da nessuno, ma il progetto che sta dietro a questa produzione è ben più articolato e sentito. In una Cina crepuscolare e mai così vivida si contrappongono e combattono un turbinio di fazioni diverse e frastagliate, simbolo della confusione e della precarietà in cui vessava il paese sul finire del XIX secolo. Gli americani con la loro propaganda a favore dell'emigrazione, in realtà copertura del traffico di schiavi, gli inglesi con la loro sete di potere, il governo centrale, corrotto e allo sbando, completamente asservito ai dominatori stranieri, le triadi che spadroneggiano nei bassifondi, la chiesa, che ha l'unico scopo di fare proseliti. Nel mezzo di questo debordante caleidoscopio di visuali, svetta la figura tradizionale di Wong Fei-hung che, senza una investitura ufficiale, cerca di mantenere l'equilibrio delle parti all'ombra della sua scuola di arti marziali e per tramite della sua attività di medico-chirurgo. In un crescendo di tensione, la sua posizione precipiterà sempre più nel caos dei diversi modelli culturali. Mentre si reca a prendere il té con il governatore e i più alti rappresentanti inglesi per perorare una maggiore equità nei rapporti, nel locale fanno irruzione alcuni suoi studenti che si stanno battendo contro degli esponenti delle triadi. Da qui la sua posizione inizierà a vacillare e dovrà barcamenarsi per salvare la sua scuola e la Cina intera dalle forze centrifughe che rischiano di sconvolgerla.
Se il messaggio è ben chiaro e stranamente radicale, lo è altrettanto la via scelta per rappresentarlo. Viene privilegiato un linguaggio filmico classico e maestoso, ma al contempo capace di rivoluzionare un genere, quello delle arti marziali ad ambientazione storica, da tempo in debito di ossigeno. La commistione diviene il paradigma anche nella messa in scena, riuscendo nel difficile compito di coniugare la forza espressiva di un cinema da sempre interessato alle dinamiche del corpo con i linguaggi della velocità esplorati a partire degli anni '60 nei wuxiapian. Ne risulta un montaggio incalzante (opera del bravo Marco Mak, collaboratore indispensabile a Tsui Hark dai tempi di A Better Tomorrow III), movimenti di macchina fluidi e continui, carrelli che seguono le azioni nel loro svolgersi, ma soprattutto un'attenzione tutta particolare per la fisica e la leggerezza dei corpi in movimento, contrapposta alla pesantezza insita nella staticità. Un'esperienza che da estetica si fa etica nella particolare lucentezza delle emozioni che trascolora in un umanismo positivo e dolce (ne sia un esempio la scena in cui Rosamund Kwan accarezza l'ombra di Jet Li proiettata sulla parete senza che lui se ne renda conto), in cui i personaggi diventano portatori di valori basilari ma tanto più convincenti grazie alla sobrietà e all'equilibrio dimostrato in fase di scrittura. Un cinema asservito ad una spettacolarità compatta e formalmente smagliante, in grado di modernizzare un genere traendolo dalle paludi autoreferenziali nel quale era sprofondato. L'estasi provata durante la visione non è dunque una chimera evocata da pochi fan incalliti, bensì una sensazione che si sedimenta quanto più trascorre il tempo. Le coreografie - vi hanno contribuito martial arts director attivi da anni quali Yuen Shun-yi, Yuen Cheung Yan e Lau Kar Wing - aumentano quindi l'impatto e il coinvolgimento, regalando sequenze raramente viste su schermo; non è un caso che il film venga preso a modello anche a distanza di anni, si pensi ad esempio alla famosa scena finale nel magazzino, con quell'incredibile duello sulle scale in bilico, letteralmente cannibalizzata dall'americano D'Artagnan.(da Hong Kong Express)
Il secondo capitolo di Once Upon A Time In China prosegue il discorso avviato dal predecessore, aggiungendo ulteriori elementi storici quali la rivolta dei Boxer (setta con origini dal Loto Bianco) e la figura storica di Sun Yat-Sen, padre della Repubblica Cinese post-imperiale e pre-maoista (quindi pre-rivoluzione del 1949).
Per saperne di più a proposito di Wong Fei-Hung
della situazione in Cina nel periodo in cui il film è ambientato.
Per saperne di più a proposito della Rivolta dei Boxer,
di Sun Yat-Sen,
del Trattato di Shimonoseki.
Altri film di Tsui Hark qui in Asianworld: Legend of Zu, Green Snake
ATTENZIONE
Questo titolo è ora reperibile nei migliori negozi e store-on line.Asian World si prefigge la promozione e la diffusione della cultura cinematografica asiatica.Per questo motivo i sottotitoli relativi a questo film sono stati ritirati.Supporta anche tu il cinema asiatico,acquistando questa pellicola in dvd.
Once Upon a Time in China I & II
Messaggio modificato da fabiojappo il 27 December 2014 - 02:31 PM