Zee-Oui
The Man Eater
versione ThaWizard
Regia: Nida SUDASNA and Buranee RACHAIBOON
Anno: 2004
Durata: 89' min
Storia vera - portata più volte sullo schermo e in tv - di un immigrato cinese, serial killer di bambini in Thailandia nei tardi anni Quaranta, Zee-Oui si apre in stile dichiaratamente horror: vediamo un cuore sanguinante usato per preparare una sorta di brodo. Zee-Oui (è la deformazione thailandese del nome cinese Li Hui) rapisce bambini e li uccide per preparare coi loro organi una pozione che dia temporaneo sollievo alla tubercolosi di cui soffre fin da piccolo.
Le sequenze di assassinii di bambini sono assolutamente orrorifiche, non per il gore, quanto per l'abile costruzione della tensione. Però quando il film inizia a scavare nella vita dell'omicida, interpretato con sensibilità dall'attore cinese Duan Long, vediamo che Zee-Oui, più che essere un horror in senso stretto, si situa all'esatto punto d'intersezione fra horror e mélo - due generi peraltro che non sono mai stati lontani.
È quel genere di mélo che racconta la discesa all'inferno degli "umiliati e offesi". Angariato sia dai thailandesi sia dai suoi compatrioti, quest'uomo smarrito e malato vive una condizione di angoscia disperata. Sul suo inconscio agiscono le esperienze della guerra, quando è stato costretto da un ufficiale a mangiare carne umana, e più in profondo le cure della madre, che si precisano a poco a poco in flashback; le scene con la madre in Cina si svelano come centrali nella costruzione di questo dramma horror-mélo, scene semplicissime, eppure d'una toccante intensità (anche per merito dell'attrice Zhang Shaohau). Quando l'assassino si aggira tossendo fra le luci del luna park, come una creatura venuta dall'oscurità, alla ricerca di un bambino da rapire, è, come il Frankenstein di James Whale, una figura terrorizzante e patetica, che desta allo stesso tempo orrore e compassione.
In questo film dall'ingegnosa costruzione narrativa le due registe sorelle mostrano un elegante stile "internazionale". Ad esso dà un apporto prezioso Tanissapong Sasinmanop, autore della bellissima fotografia drammatica e dell'eccellente montaggio, che si situa sopra la media del cinema thailandese.
Zee-Oui è un film che rimane nella memoria, e non solo per la forza delle sue immagini. Fra tanti che partendo da un simile programma finiscono in esercitazioni retoriche, è uno dei pochi a saperci seriamente mostrare il misto inestricabile di crudeltà e pazzia e di dolore e fragilità - la tenerezza del mostro.
Giorgio Placereani
Nota: non condivido appieno la denominazione di "horror-melo'". Ne parlammo a suo tempo anche al FEFF. Certo, scene horror ci sono, ma secondo l'intento di questo film non e' tanto quello di spaventare, ma quanto piu' di descrivere il *dramma* di un extracomunitario che si viene a trovare in un paese ostile e di come questo lo porti ad una reazione violenta nei confronti del paese che lo ospita. A questo si unisce il dramma vissuto nel passato dal protagonista della guerra.
Molto funzionale la fotografia, di una lucidita' e chiarezza spaventosa, che accentua maggiormente la drammaticita' delle scene.
Invece l'uso della parola melo' non la capisco per nulla... diciamo che per me i melo' sono tutta un'altra cosa.
Buona visione
se le immagini sono troppo grandi ditemelo che le uploado su imageshack.
Messaggio modificato da fabiojappo il 03 November 2014 - 04:54 PM