Au Revoir Taipei
Scritto e diretto da Arvin Chen
Titolo originale: "Yi yè Tái bei"
A.k.a. "First Page Taipei"
Nazionalità: USA / Taiwan
Anno: 2010
Durata: 85'
Cast artistico: Hsiao-chuan Chang, Yue-Lin Ko, Amber Kuo, Jack Yao
Produttore esecutivo: Wim Wenders
Musiche: Du-Che Tu
Montaggio: Justin Guerrieri
Premi e riconoscimenti:
Best Asian Film (NETPAC) al Berlin International Film Festival 2010
Premio della giuria (Jury Award) al Deauville Asian Film Festival 2010
Premio del pubblico (Audience Award) al San Francisco Asian American International Film Festival
Golden Durian (Best Film) Award al Barcelona Asian Film Festival 2010
Best Narrative Feature al Asian Film Festival di Dallas
Diverte e convince sotto tutti i punti di vista, consiglio la visione a tutti!
Da quando ha visto partire dinnanzi a sé il taxi che ha condotto la fidanzata ad un volo per Parigi, Kai ha il cuore spezzato e non riesce a pensare ad altro che al giorno in cui potrà raggiungerla. Le sue giornate a Taipei trascorrono lentamente, fra un lavoro come fattorino per il ristorante dei suoi genitori e serate in libreria passate a studiare nozioni di grammatica francese. La sua assidua presenza attira la curiosità di Susie, una giovane dipendente del bookshop, che si intenerisce per la sua situazione e cerca di tirargli su il morale. Quando, in una delle brevi e sporadiche conversazioni su internet, Kai si rende conto che sta perdendo la sua amata, disperato, si rivolge ad un piccolo boss del quartiere, Brother Bao, perché lo aiuti a partire al più presto per la Ville Lumière. Giovani romantici, gangster improbabili, poliziotti gelosi, goffi balli di gruppo e jiaozi al vapore in quantità, sono gli elementi che colorano questa commedia romantica surreale in cui tutto appare come un gioco. Gli innamorati portano con leggerezza il peso dei gravosi tormenti del cuore, i gangster sono ragazzini in tenuta sgargiante che fanno minacce con pistole giocattolo, i boss della malavita conducono traffici loschi ma sotto sotto sono dei sentimentali, e perfino i poliziotti antepongono le difficoltà coniugali al loro ruolo istituzionale. Ognuno di loro si diverte fanciullescamente a fare la sua piccola parte in un gioco ancora più grande con gli stereotipi e le caratterizzazioni del noir occidentale. Quel che tuttavia distingue lo spirito ludico dell'esordiente Arvin Chen da una banale parodia giovanile di Marcel Carné o Jean-Pierre Melville è la configurazione della città di Taipei, che Chen non rende una semplice cartolina ma un luogo fatto di luci al neon e di vicoli bui dove poter vivere o sognare un'avventura diversa ad ogni angolo della strada. L'universo reale descritto dal continuo movimento dei personaggi (che, nell'arco di una sola notte, fuggono attraverso interi quartieri, utilizzando tutti i mezzi di trasporto) non ammette nessun establishing shot e non include nessun elemento facilmente riconoscibile. All'interno della “vera” Taipei costruisce invece un universo di assoluta finzione, dove ogni cosa è sostituita da un suo artificio ludico (dalle pistole alla droga, dalla danza alle telenovelas scadenti che passano in televisione) e dove per entrare bisogna sottostare alle regole del gioco. Su tutto il progetto, Wim Wenders pone la sua approvazione come produttore esecutivo, forse attratto dal girovagare dei personaggi attraverso una città fatta di luci e colori.
Intervista al regista apparsa su "Il Manifesto":
(l'aveva già postata il nostro François Truffaut)
Dopo essersi cimentato con i documentari come è nata l'idea per questo lungometraggio?
Cercavo un'alternativa alla città di Parigi per scrivere una commedia romantica e volevo che Taipei fosse quell'alternativa nel cinema.
Quali sono state le principali difficoltà?
Scrivere la sceneggiatura. I problemi organizzativi e di produzione sono niente rispetto alla scrittura. In produzione hai sempre molte persone pronte ad aiutarti nei problemi, con la scrittura invece, ti ritrovi sempre solo col tuo laptop ed è molto più complicato.
La storia si svolge tutta in una notte, perché?
Perché la notte è molto più romantica e Taipei è molto più bella di notte che di giorno. Anche se non è stato facile bagnare le strade ogni notte per rendere l'effetto riflesso dell'acqua a cui tenevo molto.
Lei si è formato negli Stati uniti, qual è il cinema da cui ha tratto ispirazione?
Molto cinema francese, il musical americano degli anni '50. In Au revoir Taipei volevo rappresentare Taipei offrendo un omaggio a Parigi e a Fino all'ultimo respiro. Ma c'è anche molto Wes Anderson di Bottle rocket e i fratelli Cohen di Raising Arizona. Ma più che influenza direi che ho rubato! Mi sono sempre piaciute le commedie slapstick, quelle in cui tutti sembrano idioti patentati che hanno a che fare con situazioni grottesche pur mantenendo una certa inespressività nel volto.
A proposito degli attori come si è orientato nella scelta?
Nel film c'è un solo attore professionista Lawrence Ho. Gli ho chiesto di somigliare un po' a Owen Wilson, di rappresentare quel tipo di ironia pura, con il volto quasi inespressivo di un personaggio che vuole fare il cattivo e che non ci riesce. Gli altri personaggi sono un po' più semplici, ma altrettanto efficaci. Era importante per me raggiungere un buon livello di video gag per rendere l'idea della commedia.
E qual'è la sua idea di commedia romantica?
Per me la vera forza di una commedia romantica sta nell'accennare le situazioni: non c'è bisogno di baci o abbracci. Le cose possono essere anche non dette.In più mi diverte l'aspetto della goffaggine. Non c'è niente di meglio di un gruppo di idioti che vogliono fare i cattivi e di un altro che vuole innamorarsi!
Cosa sta preparando adesso?
Un film ambientato nel 1983 sempre a Taipei, un'altra commedia romantica che si svolge nel mondo degli affari. Ha presente L'appartamento di Billy Wilder?
Links utili:
INTERVISTA AL REGISTA ARVIN CHEN (I) (in inglese)
INTERVISTA AL REGISTA ARVIN CHEN (II) (in inglese)
CORTOMETRAGGIO "MEI" DI ARVIN CHEN: LINK I / LINK II
VERSIONE SOTTOTITOLI: GiNJi
Au.revoir.Taipei.AsianWorld.zip 24.27K
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Permettetemi di ringraziare particolarmente François Truffaut per aver segnalato questo titolo: guardare il film e tradurlo è stato tempo ben speso.
Messaggio modificato da fabiojappo il 23 December 2014 - 06:02 PM