New Dragon Gate Inn
newmov
Paese: Hong Kong
Anno: 1992
Genere: Wuxia
Durata: 90'
Regia: Raymond Lee
Prodotto da: Tsui Hark
Coreografie: Ching Siu-Tung
Cast: Tony Leung Ka-Fai (Zhou Huai An), Brigitte Lin (Qiu Mo Yan),
Maggie Cheung (Jin Xiang Yu), Donnie Yen (Cao)
Durante la dinastia Ming (1268-1644), la maggior parte del potere politico è nelle mani di corti controllate da eunuchi. La più forte di queste, il Dong Chang (East Chamber), a cui capo c'é Cao (un magnifico Donnie Yen), regna incontrastato, mettendo a morte tutti gli oppositori. I due figli del principale oppositore a questo regime sono tratti in salvo dallo spadaccino imperiale Zhou Huai An e da Qiu Mo Yan. Inseguiti dai soldati di Cao, sono però obbligati a fuggire e costretti a rifugiarsi nell'unica locanda presente nei pressi di un grande tratto desertico. La locanda - "Dragon Inn" appunto - è gestita da Jin Xiang Yu, che per una precisa scelta di convenienza si è sempre tenuta ai margini delle questioni politiche potenzialmente pericolose, ostentando neutralità...
La magnetica Brigitte Lin e Donnie Yen in versione eunuco malvagio
New Dragon Gate Inn è il remake di Dragon Inn, diretto da King Hu nel 1972. Mentre l'originale era tutto incentrato (come sempre d'altra parte in Hu) su intrighi, sotterfugi, raggiri - atti a smascherare, con intento quasi filosofico / antropologico, l'agire prettamente politico e quindi compromissorio e decadente degli uomini -, questo rifacimento diminuisce e mette quasi in secondo piano questa componente per concentrarsi sull'aspetto spettacolare e sulla tensione creata dall'interazione dei vari personaggi. La trama è infatti sapientemente dosata, risultando lineare e scorrevole - mai banale. Rinchiudendo i protagonisti di entrambe le fazioni in un unico luogo da cui non possono uscire, il film acquista una patina di claustrofobia non indifferente, esaltando una recitazione tesa e istintuale, virtualmente priva di cadute di tono e in grado di mantenere desta la tensione per tutta la durata della pellicola. Da quando infatti i fuggitivi mettono piede nella locanda i personaggi sono costretti a convivere a stretto contatto contro la loro volontà in un continuo studio di mosse e contromosse che vincolano il loro agire. Ognuno ha un suo obiettivo da portare a compimento ad ogni costo, in contrasto con quello degli altri, e proprio questo indefinito braccio di ferro fa da motore allo svolgersi degli eventi.
La Dragon Gate Inn (bel posticino, eh?) e il suo interno (abbastanza confortevole sembrerebbe)
I protagonisti d'altra parte offrono tutti una prova eccezionale, a partire dalle due attrici principali - Brigitte Lin e Maggie Cheung - che fin dalla loro prima apparizione riescono a calamitare l'attenzione dello spettatore. Il loro contrasto, che viene ad intersecarsi con gli altri in atto, è ricco di sensualità e malinconia (e non a caso una delle scene più famose del film le vede combattersi strappandosi a vicenda le vesti), contribuendo a donare al film un'aria trasognata e magica. Tutte le scene si svolgono in un desolante silenzio e in un'atmosfera ovattata, quasi di animazione sospesa. I dialoghi, i movimenti, i gesti, portano tutti il segno di un disarmante bisogno di quiete pronto a sottomettersi ad una impellente necessità di tempesta. E' come se il film fosse vissuto in perenne attesa, in un farsi sopito ma mai domo. E gli scoppi coreografici non si fanno attendere invano, regalando magistrali sequenze d'azione non prive di inquietanti momenti gore (come il duello finale in un deserto del Gobi trasfigurato dalle dune).
Maggie Cheung è la padrona della locanda, ed ecco il cuoco
Dragon Inn fa quindi parte di quell'importante opera di rilettura dei classici orchestrata dalla Film Workshop di Tsui Hark, qui in veste di produttore, con l'intento di donare nuova linfa e nuova vita a film importanti ma a rischio di essere dimenticati, come nel caso del fortunato A Chinese Ghost Story di Ching Siu-tung (1987) - remake di The Enchanting Shadow di Li Hanxiang (1960) - o del magnifico The Blade (1996), di Tsui Hark stesso - rifacimento di The One-Armed Swordsman di Chang Cheh (1967). Nulla di più facile, quindi, che perdersi in questo film incantato che dell'incanto visivo e sentimentale fa la sua cifra interpretativa. Il film è passato anche al Sundance Film Festival, ed è stato candidato a numerosi premi dell'Hong Kong Film Award nel 1992.
(info tratte da hong Kong Express)
Tony Leung Ka-Fai e Brigitte Lin vs Donnie Yen
Note: Il film da me presentato e tradotto è in lingua mandarina. Ho preso questa decisione in quanto sia le versioni in cantonese che quelle in mandarino sono doppiate all'origine.
Spero che il film non vi deluda, perché è uno dei miei wuxia preferiti - con una Brigitte Lin magneticissima che come sempre quando interpreta questi personaggi è fantastica, con una Maggie Cheung sensuale e diabolica e con un Donnie Yen strepitoso.
Buona visione!!!
Magse
Messaggio modificato da fabiojappo il 27 December 2014 - 02:12 PM