Titolo originale: Tai ji zhang san feng
Anno: 1993
Regia: Yuen Woo-Ping
Nazione: Hong Kong - -
Genere: - Arti Marziali -
Cast: Jet Li, Michelle Yeoh, Chin Siu-Ho, Fennie Yuen, Yuen Cheung-Yan
Due fratelli monaci, Junbao e Tianbao, crescono nell'amicizia all'interno del tempio Shaolin, ma dopo una serie di equivoci vengono espulsi e vengono catapultati nel mondo secolare.Qui conoscono Qiushue, Piccolo Melone e dei ribelli antigovernativi con base in un ristorante. La strada dei due amici si divide quando Tianbao decide di intraprendere la carriera militare, mentre Junbao preferisce rimanere con le persone del ristorante e vivere una vita modesta e tranquilla.Ma l'ambizione di Junbao porterà alla fine della loro amicizia e questo tradimento scatenerà in Junbao un grande travaglio interiore, che lo porterà dall'abisso della pazzia alla scoperta di una nuova filosofia di vita...
Il wushu (comunemente chiamato kungfu) ha due correnti principali, nate alcuni secoli dopo Cristo nei templi religiosi come arti di difesa personale con principi filosofici e di meditazione personale e spirituale.La prima nacque presso il tempio buddista di Shaolin, si dice insegnata dallo stesso Bodhidarma appena giunto in Cina, ed è definita una disciplina esterna, in quanto basata su movimenti atletici e muscolari.La seconda fu inventata da Zhang San Feng (protagonista del film in questione), presso il monastero toista di Wudang, nel XIII secolo. La leggenda narra che Zhang San Feng si trovava ad una finestra e vide il duello tra una gazza ed un serpente. La gazza faceva dei movimenti secchi e dispersivi, il serpente al contrario si muoveva con elasticità ed in tondo. Il serpente vinse e Zhang San Feng comprese allora che elasticità e l’attenzione vincono sulla durezza e sulla dispersione. Personaggio molto colto e profondo conoscitore dei testi classici, seppe fondere in un'unica arte le teorie dello Yin Yang, dei 5 elementi e degli 8 diagrammi. Nacque così il Taijiquan.
Tai-chi Master è ovviamente un film vertiginoso di arti marziali, ipercinetico come sa fare Yuen Woo Ping, venuto purtroppo alla ribalta internazionale solo dopo Matrix. I toni non sono unicamente quelli tipici di un film di arti marziali o di azione in generale, si trovano anche note comiche (spesso fuori luogo) e melodrammatiche (non sempre azzeccate).Ma quello che conta è certamente l'azione. E di azione ce n'è molta e decisamente spettacolare, fantasiosa e che sa stupire. Forse non adatto ai detrattori dell'assenza di fisicità nei combattimenti, ma comunque il wire work non è così esagerato. Da tenere in mente che c'è sì l'ispirazione alla figura storica di Zhang San Feng, ma che gli eventi sono molto lontani dalla realtà storica.
Il Taiji rappresenta una delle manifestazioni più conosciute del pensiero cinese e della filosofia taoista in particolare. Tao si può tradurre come Via o anche come Assoluto e indica la forza universale che si manifesta nell’armonia tra tutte le cose. L’ essere umano è immagine del cosmo ed elemento di unione tra la terra e il cielo; vivere in armonia con la natura significa vivere in armonia con se stessi.Una frase del Libro dei Mutamenti (Yi Jing) recita: “Dal supremo senza limiti derivano il sole e la luna e in essi si manifestano lo yin e lo yang”. L’armonia dell’universo si manifesta come equilibrio di forze opposte che convivono in ogni fenomeno della vita. Il concetto di yin non ha alcun senso se viene separato da quello di yang: uno può prevalere sull’altro ma non può esistere senza l’altro. Così possiamo dire che il freddo esiste perché esiste il caldo e parliamo di luna e di sole, di femminile e maschile, vuoto e pieno, interno ed esterno e così via.L’unione tra yin e yang è il qi, l’energia vitale. Il qi scorre anche dentro di noi e si può sviluppare e potenziare per mezzo della consapevolezza.L’espressione “supremo senza limiti” del Libro dei Mutamenti corrisponde al termine cinese tai ji. La pratica del Taiji e delle discipline affini del Kung fu si pone l’obiettivo di risvegliare il qi attraverso un giusto equilibrio dinamico tra yin e yang. Far scorrere dentro di noi l’energia vitale significa aumentare la consapevolezza di noi stessi, il livello di benessere psicofisico, la capacità di concentrazione e di reazione.
BUONA VISIONE
Sottotitoli
Messaggio modificato da fabiojappo il 27 December 2014 - 05:43 PM