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[RECE][SUB] I Lived, But... - A Biography of Yasujiro Ozu

Traduzione di Cignoman

18 risposte a questa discussione

#1 Cignoman

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Inviato 24 August 2007 - 10:58 PM

TITOLO (IMDB) : I Lived, But... - A Biography of Yasujiro Ozu

TITOLO OR. : Ikite wa mita keredo - Ozu Yasujiro den


REGIA E SCENEGGIATURA: Kazuo Inoue
GENERE: Documentario
[ GIAPPONE 1983 - durata: 123' - prodotto da Shochiku Company]


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Nel 1983, a vent'anni dalla scomparsa del grande maestro Yasujiro Ozu, la casa di produzione Shochiku realizza un documentario per celebrarne la memoria e le opere, affidandone la regia e la sceneggiatura proprio al fedele assistente di regia di Ozu, Kazuo Inoue. Anche l'operatore dietro la macchina da presa è un fedelissimo di Ozu, quel Yuharu Atsuta che fu secondo e primo assistente operatore e, infine, operatore per quasi vent'anni e, come lui stesso diceva, "custode della cinepresa" di Ozu: indimenticabili le sue lacrime in "Tokyo-Ga" di Wim Wenders. All'inizio del documentario la bellissima voce narrante di Jo Tatsuya ci pone un interrogativo: che genere di persona fu Yasujiro Ozu per arrivare a dedicare la sua vita ad una tanto rigorosa ricerca di senso, a dipingere storie di genitori e figli, a mostrare l'avvicendarsi delle stagioni della vita e delle generazioni? Da questo interrogativo inizia un viaggio di due ore circa che ripercorre la vita di Ozu e in parallelo la sua ricchissima produzione filmica, un percorso che inizia al cospetto dell'ultima dimora del grande maestro nel cimitero del tempio Engakuji di Kamakura, dall'antico carattere cinese "mu" (che significa "vuoto", "nulla") inciso sulla sua anonima pietra tombale. Tale percorso ci riporterà proprio a quella tomba, a quel "vuoto", quel "nulla", giunti alla fine del documentario, chiudendo così un perfetto cerchio. La prima intervista contenuta in "Ikite wa mita keredo - Ozu Yasujiro den" coinvolge un altro fedelissimo della "corte" del maestro Ozu, l'attore Chishu Ryu, anche lui apparso nella pellicola "Tokyo-Ga" di Wim Wenders, un volto che ritroviamo in quasi tutte le opere di Ozu, da "Rakudai Wa shita kerodo..." del 1930 fino a "Samma no Aji" del 1962.

Il lavoro documentaristico di Inoue è incentrato non tanto sulle tecniche registiche o sulle opere di Ozu quanto sull'influenza che Ozu stesso ebbe sulle vite di coloro che lavorarono e vissero con lui nel corso degli anni: è prima di tutto una raccolta di testimonianze, sapientemente intervallate da significative sequenze di alcuni film, da tantissime fotografie d'epoca, da suggestive immagini dei luoghi nei quali visse e lavorò Ozu. Le vive voci dei testimoni ci parlano di volta in volta del suo modo di lavorare e creare, dello studio rigorosissimo per ogni dettaglio, delle esperienze di vita, del modo di relazionarsi del maestro, della sua riservatezza, del suo senso di giustizia: ecco quindi sfilare i fratelli e la sorella di Ozu, due suoi compagni di scuola, un suo ex studente del periodo in cui insegnò in una scuola di Miyamae negli anni '20, la moglie dello sceneggiatore Akira Fushimi, lo sceneggiatore Yasu Sasaki, l'attrice Mariko Okada, Keisuke Kinoshita, già assistente alla regia con Ozu e più tardi regista a sua volta, lo sceneggiatore e collaboratore di Ozu Tatsuo Hamada, l'operatore Yuharu Atsuta, il regista Kaneto Shindo, lo sceneggiatore Ryosuke Saito, il critico cinematografico Tadao Sato, l'attrice Haruko Sugimura, l'attrice Chikage Awashima, il regista Shohei Imamura, l'ex direttore della casa di produzione Shochiku Shizuo Yamanuchi, la presidentessa della casa di produziono Toho Kashiko Kawakita, Shizu Noda, vedova dello sceneggiatore Kogo Noda, l'attrice Keiko Kishi, l'attore Nobuo Nakamura, il regista Yoji Yamada, l'attrice Ineko Arima, l'attrice Yoko Tsukasa, l'attore Eijiro Tono, l'attrice Shima Iwashita, l'attore Fujo Suga, l'attrice Matsuko Sakura, l'attore Shinichi Romikami, l'attrice Kyoko Kishida ed altri ancora. Una sorta di pellegrinaggio, un tributo collettivo, corale, appassionato.

Con questo omaggio Inoue ci ha fornito molto materiale utile per capire l'opera di Ozu, per avvicinarci alla sua poetica, ma soprattutto ha saputo intessere un affresco denso di umanità, di emozione, lontanissimo dal rigore documentaristico e proprio per questo prezioso e commovente. L'apice del pathos in "Ikite wa mita keredo - Ozu Yasujiro den" è raggiunto negli ultimi venti minuti, dedicati agli eventi successivi alla morte della madre del maestro: Ozu non si era mai sposato ed era vissuto quasi sempre affianco a lei. A quello stesso anno, il 1962, risale la stesura della sceneggiatura de "Il gusto del sakè", un film che tratta proprio dell'amarezza e della solitudine che accompagna una vita al crepuscolo, significativamente l'ultimo film diretto dal maestro. La sequenza successiva ci porta al santuario del monte Koya, dove Ozu si recò con i fratelli per affidare le ceneri della madre all'eterno riposo; Ozu scrisse una poesia ispirata a quel giorno, a suo dire "una ninna nanna per le persone anziane", recitata nel documentario dalla voce di Kyoko Kishida: a questo punto del film Inoue abbandona completamente l'intento documentaristico e dà pieno spazio al lirismo delle parole e delle immagini, accompagnate dalle note di un flauto zen, sino a raggiungere una vetta di commozione davvero toccante. Gli ultimi cinque minuti del documentario sono dedicati alla triste morte di Ozu, vinto alla fine, proprio nel giorno del suo sessantesimo compleanno (12 dicembre 1963), da un tumore alla gola che gli procurò atroci sofferenze.

Per approfondire le tematiche e l'opera del maestro Yasujiro Ozu vi rimando alla bellissima recensione de "Il sapore del riso al tè verde" (Ochazuke no aji) già presente nel forum di AsianWorld.



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Traduzione a cura di Cignoman





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Messaggio modificato da Kiny0 il 20 May 2023 - 02:24 PM

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#2 polpa

    It’s Suntory Time!

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Inviato 25 August 2007 - 06:54 AM

Interessantissimo, cigno, tnx :Japan:

#3 _Benares_

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Inviato 25 August 2007 - 07:33 AM

Grazie, un bel documentario su Ozu ci voleva proprio.

#4 Dan

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Inviato 25 August 2007 - 10:09 AM

:Japan:

#5 Cignoman

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Inviato 25 August 2007 - 11:19 AM

La parte della traduzione che mi ha creato più dubbi è stata proprio la poesia di Ozu, "Pellegrinaggio a Koya", e il perchè credo che sia abbastanza ovvio: una cosa è cercare di tradurre un dialogo o una narrazione in prosa e un altra cosa è tradurre una poesia. Spero di averla resa abbastanza bene, comunque la riporto di seguito per raccogliere eventuali pareri:

PELLEGRINAGGIO A KOYA
Per spargere le ceneri di mia madre eravamo giunti sul monte Koya.
Fiocchi di neve nel vento scendevano dal limpido cielo blu sui cedri torreggianti.
I raggi del tramonto illuminavano attraverso gli alberi
le pietre tombali coperte di muschio degli antichi ministri e reggenti.
La candela di una povera donna luccicava nel padiglione interno.
Ancora una volta il fumo degli incensi saliva in spirali dense tra le tardive foglie degli aceri.
Benchè io non sia Ishidomaru la brevità della vita umana,
che galleggia come una bolla sull'acqua, mi opprimeva nel mio assorto stordimento.
Ma i miei pensieri presto scivolarono sugli alloggi per la notte e sul cibo;
eccomi desideroso di mangiare, di bere: non c'era scopo nell'attardarsi.
Scesi dal monte Koya con fretta poco rispettosa.
Qua e là i lampi incendiavano a intermittenza la vita mentre il tramonto scendeva sul monastero.
Sull'altare, lasciato alle spalle, una piccola urna.
Dentro di essa le ceneri di mia madre. Deve sentire molto freddo là dentro.

Nota sul monte Koya:
Il Koya-san è un altopiano del Wakayamaken settentrionale ricoperto da fitte foreste e circondato da otto vette. Il maggiore richiamo di questa zona è il complesso monastico, noto anche come Koya-san, che funge da sede centrale della scuola di buddhismo esoterico Shingon e che oggi conta 110 templi e 7000 monaci. Ogni anno il tempio è visitato da oltre un milione di persone. Nell'anno 816 Kukai (che dopo la morte passò alla storia come Kobo Daishi), fondatore della scuola di buddhismo esoterico Shingon, stabilì in questo luogo una comunità religiosa dopo aver trascorso i primi anni del suo sacerdozio in Cina. Fra le figure religiose più importanti del Giappone, Kukai viene venerato come bodhisattva, oltre che come studioso, inventore del sillabario kana giapponese e calligrafo. Secondo una credenza diffusa, Kobo Daishi riposerebbe nella tomba non morto ma in meditazione, in attesa di Miroku (Mitreya, il Buddha futuro). Nel corso dei secoli, il complesso monastico ampliò le sue dimensioni e richiamò numerosi seguaci della scuola buddhista Jodo (Terra Pura). Nell'XI secolo, tanto tra i nobili quanto tra il popolo, si diffuse la pratica di lasciare vicino alla tomba di Kobo Daishi capelli o ceneri dei propri congiunti passati a miglior vita, in attesa del risveglio del maestro. Tale pratica gode di popolarità ancora oggi.

Messaggio modificato da Cignoman il 23 June 2010 - 02:32 PM

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#6 koroshiya 1

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Inviato 25 August 2007 - 12:08 PM

Grazie Cigno, lo aspettavo con ansia... :Japan:
suntoryzzato dal reverendo siwo il 24\9\2007 e Ufficializzato™ il 10\12\2007
sniapa™ addicted n°4
n°1 fan of agitator - the best miike ever

...quando vivi nella paura arrivi al punto che vorresti essere morto...

#7 AsianPat

    Drunken (Web)Master

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Inviato 25 August 2007 - 12:20 PM

Arigatou Cigno-san :Japan:
Inclinazione Orientale -> HK:50%; JP:45%; KR:5%
Vantaggi ad essere smemorati: ti rivedi un bel film e te lo gusti (quasi) come la prima volta :)
AW subs: Tsubaki Sanjuro, My Young Auntie, Invincible Shaolin (\w Tiz)
AW rece: Martial Club, The Lady Hermit, The Five Venoms, Shaolin Mantis, The Avenging Eagle, Yes Madam, A Chinese Odyssey, Force of The Dragon, In the Line of Duty 4, On The Run
AW DVD: Il Buono, il matto, il cattivo, A Hero Never Dies, The Beast Stalker, The Longest Nite, Detective Dee, La congiura della pietra nera, One Nite in Mongkok, Fire of Conscience, Bullets Over Summer, Castaway On The Moon, The Man From Nowhere

Maestro dello stile multiplo del TORNEO di KUNG FU di AsianWorld

Tutti sono fan di Jackie Chan, solo che alcuni ancora non lo sanno...
intellettualità e cazzeggio, in complementarietà e non in opposizione, sono il pane delle community. (cit. Magse)

#8 Dan

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Inviato 25 August 2007 - 12:28 PM

Ozu imperversa :Japan:

Messaggio modificato da Dan il 25 August 2007 - 12:29 PM


#9 Nausicaa

    Cameraman

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Inviato 25 August 2007 - 01:24 PM

Grazie :em41:





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