Regia: Ben Sharrock
Paese: Regno Unito
Anno: 2020
Genere: Drammatico
Durata: 104'
Lingua: Inglese
Interpreti: Amir El-Masry (Omar), Vikash Bhai (Farhad), Sidse Babett Knudsen (Helga)
Sinossi
Le vicende di Omar, giovane musicista e rifugiato politico siriano che si vede costretto a fare i conti con se stesso in una sperduta isola scozzese.
Solitudine, lontananza dalla terra natia, razzismo, pregiudizi, amicizie, dolori e condizioni di vita lo condurranno a riflettere sulla propria esistenza in cerca di una risposta che forse ha sempre conosciuto.
Commento di JulesJT
Film profondamente umanista e carico di emozioni che mi ha sorpreso non poco. Trattasi di un affresco agrodolce inerente l'immigrazione, le politiche internazionali, asilo politico, rifugiati e, in senso lato, sulla condizione umana.
Una pellicola decisamente attuale che spazia abilmente tra british humour e minimalismo cinematografico per raccontare un tema d'attualità come quello dei migranti.
Il set è collocato in una remota isola scozzese, un luogo assai spoglio, povero di popolazione, freddo, ventoso e caratterizzato da un immobilismo lampante che sembra davvero essere la cornice ideale nella quale ospitare rifugiati politici. Costoro sono persone disperate fuggite dal proprio paese per i più disparati motivi, guerra in primis.
In un contesto assai suggestivo, abbiamo l'occasione di osservare la lenta rinascita e scalata di questi individui verso uno status sociale più decoroso, alla ricerca di una dignità che hanno smarrito lungo il percorso che hanno sostenuto per salvarsi la vita.
Sono stati letteralmente messi tutti insieme come una classe scolastica e, in quanto tale, seguono lezioni al fine di integrarsi nella società britannica. Il problema è che ognuno di loro ha delle aspettative, dei sogni, dei trascorsi, delle singole capacità che difficilmente possono essere espresse nella loro totalità laddove hai perso tutto, persino la propria identità.
Non mancano gli sketch più puramente comici così come le situazioni più drammatiche che riportano lo spettatore coi piedi per terra facendolo riflettere su una tematica seria che richiede sensibilità ed empatia.
Notevole il comparto fotografico con camera statica nei momenti di silenzio, piani sequenza sul protagonista per attestarne la condizione di solitudine e primi piani sul suo strumento musicale, l'oud, che per lui ha un alto significato simbolico legato alla famiglia e al suo stesso essere.
Gemma rara.
Traduzione e recensione: JulesJT
SOTTOTITOLI
(Versione: WEB)
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Messaggio modificato da JulesJT il 27 July 2021 - 08:11 PM