Inviato 02 February 2008 - 11:41 AM
Grande sabato:
Sabato 2 febbraio 2008
MALINCONICA NOVITÁ DEL CINEMA: TRE FILM DI
PAULO CESAR SARACENI
con i film
O Desafio
(Brasile 1965, b/n, 94', v.o. con i sottotitoli italiani)
Regia: Paulo Cesar Saraceni
Interpreti: Isabella (Ada), Oduvaldo Vianna Filho (Marcelo), Sergio Brito (Vindustriale), Luiz Linhares (lo scrittore), Joel Barcellos e Hugo Carvana (amici di Marcelo), Gianina Singulani (moglie dello scrittore), Marilu Fiorani, Renata Graça, Couto Filho, Zé Kéti, Maria Betania
L’azione si svolge poco prima dell’aprile del 1964, quando venne deposto il presidente del Brasile João Goulart. Marcelo, giornalista e romanziere, attraversa una crisi fortissima, vedendo i suoi amici in carcere. Ha una relazione con Ada, una giovane ragazza della ricca borghesia carioca, sposata con un industriale. Fra di loro c'è una vera affinità e sono entrambi intellettuali e progressisti. Ma non lascerà mai il marito e i figli. Marcelo prende coscienza della sua incapacità di agire, del fatto che anche il suo amore può diventare una pura e semplice evasione, un modo per non impegnarsi in cause più serie. Dopo un’ultima discussione con un vecchio intellettuale disilluso e fallito, Marcelo capisce che è arrivato il momento di agire.
“O desafio tratta di due intellettuali e svolge un discorso critico abbastanza personale, un'autocritica dell'intellettuale brasiliano che viveva ‘in pace’ con la povertà nazionale e che, vedendo venir meno un'illusione di cambiamento, sentiva che tutto si sgretolava. [...] È un film fatto in quindici giorni con un budget molto basso, ma impostato per avere un grande impatto. E l'avrebbe avuto al momento giusto se la censura non l'avesse bloccato. Il clima evocato nel film è quello che ho vissuto io stesso nei giorni che seguirono la caduta di Goulart.” (Paulo César Saraceni)
O Viajante
(Brasile 1998, col., 113', v.o. con i sottotitoli italiani)
Regia: Paulo Cesar Saraceni
Interpreti: Marilia Pera, Jairo Matos, Nelson Dantas, Leandra Leal, Milton Nascimento, Fausto Wolff
L'arrivo di un uomo misterioso cambia la vita di due donne nel piccolo villaggio di Minas Gerais. Terza parte di un’ideale trilogia dedicata da Saraceni allo scrittore Lucio Cardoso, dopo Porto das Caixas del 1962 e A Casa Assassinada del 1971.
Porto Das Caixas .
(Brasile 1963, b/n, 72', v.o. con i sottotitoli italiani)
Regia: Paulo Cesar Saraceni
Interpreti: Irma Alvarez (la donna), Reginaldo Faria (l’amante), Paulo Padilha (il marito), Sergio Sanz (il soldato), Josef Guerreiro (il barbiere), Margarida Rey (donna che vende le armi), José Henrique Bello.
Tratto da un fatto reale avvenuto a Rio de Janeiro negli anni '50. Una donna vuole uccidere il marito per liberarsi di una vita impossibile. Ha bisogno di un complice. Dopo aver cercato di attirare un soldato, seduce il proprietario di un locale sperando che l’amore gli possa dare la forza di uccidere. Dopo l'omicidio, però, la donna è in preda a una forte crisi.
"In Porto das Caixas volevo fare un film che avesse due componenti principali: dare un'importanza fondamentale al personaggio della donna e rappresentare nella donna, in qualche maniera, ciò che è un paese abbandonato. Cioè volevo che tutto il contenuto sociale che faceva parte delle radici stesse del Cinema Nôvo nascesse non da una situazione sociale astratta, bensì da personaggi nei quali il pubblico potesse percepire una serie di problemi umani e sociali esistenti in Brasile. E anche la totale indifferenza dei politici di professione verso i problemi del popolo, interamente sottomesso mentre loro evitavano di fare la riforma agraria e si perdevano nella demagogia. Persone incapaci di capire. C'era una critica anche al popolo, critica che Glauber riprese in Terra em transe, alla sua manifesta impotenza di uscire da una situazione data, di ribellarsi. In Porto das Caixas è il personaggio della donna a liberarsi della sua situazione uccidendo il marito, che rappresenta per lei tutto un mondo contratto incapace di agire." (Paulo César Saraceni)
Domenica 3 febbraio
DEDITA ALLE VISIONI (RITA AZEVEDO GOMES)
a cura di Roberto Turigliatto
con
Altar Prima visione tv
(id, Portogallo, 2002, col., 69', v.o. sottotitoli italiani)
Regia: Rita Azevedo Gomes
Interpreti: Alice Lovelace, René Gouzenne, Susana Moody, Thomas Toutain
Al centro del film, realizzato in video in modo completamente indipendente e al di fuori di qualsiasi sovvenzione ufficiale, la presenza di un attore (René Gouzenne) che recita diversi brani di Hermann Hesse. In una sorta di collage formale a questi si uniscono citazioni pittoriche e musicali, oltre ad altri testi letterari (tra cui versi della grande poetessa portoghese Sophia de Mello Breyner Andresen, già al centro del primo film di Monteiro). "Nel modo in cui è realizzato, nel modo in cui le immagini si uniscono e si sovrappongono le une alle altre (e soprattutto nel modo in cui Rita Azevedo Gomes filma la pittura) si può notare l'influenza di Godard (in particolare del Godard dei più recenti lavori in video). Ma da un altro punto di vista, quello delle confluenze in termini di "universo", è ancora una volta il cinema di Werner Schroeter a costituire il grande riferimento poetico e formale del lavoro di Rita Azevedo Gomes” (Luís Miguel Oliveira).
La quindicesima pietra Prima visione tv
Conversazione filmata tra Manoel de Oliveira e João Bénard da Costa
(Portogallo, 2005, col, 118', v.o. portoghese con sottotitoli italiani)
Regia: Rita Azevedo Gomes
Interpreti: Manoel de Oliveira, João Bénard da CostaLunga conversazione tra il grande cineasta e il critico e scrittore: non solo sul cinema ma sui misteri dell’arte (tra fisica e metafisica). "E' un film sui misteri della memoria, soprattutto sulla forza della sua espressione attraverso la parola, la parola detta. La parola come immagine cinematografica". (Rita Azevedo Gomes)
Fuori orario, chiaramente.