Three Times Fox / Espise
Three Times
(Zui hao de shi guang)
regia, soggetto: Hou Hsiao-hsien
sceneggiatura: Chu Tien-Wen
fotografia: Mark Lee Ping-Bin
montaggio: Liao Ching-song.
produttore Chang Hua-Fu, per Sino Movie
Taiwan, 2005, col, 135'
interpreti: Shu Qi, Chang Chen, Mei Fang, Liao Su-Jen, Di Mei, Chen Shih-Shan, Lee-Pei-Hsuan
Tre storie ambientate in tre epoche diverse e dedicate, rispettivamente, al tempo dell’amore, della libertà e della giovinezza. 1966: un ragazzo conosce la cameriera di una sala biliardo prima di andare sotto le armi, ma quando torna a trovarla, la ragazza si è traferita. 1911: un ricco signore vuole riscattare il contratto di una cortigiana e interviene per accelerare l’accordo dopo che il figlio ha messo incinta la giovane. 2005: una cantante che sta perdendo la vista e un fotografo che convive con la fidanzata si innamorano nella caotica Taipei.
«Le nostre vite sono piene di frammenti di memoria senza troppa importanza, che non sappiamo nominare o classificare. Rimangono però nella mente, impossibili da cancellare. Ora mi sto avvicinando ai 60 anni e quei ricordi li ho da così tanto tempo che sono una parte di me. Penso siano i momenti migliori della mia vita: non perché non li posso dimenticare o perché sono definitivamente perduti, ma perché esistono solo nella memoria. Forse il solo modo che avevo di fare i conti con essi era filmarli». (Hou Hsiao-hsien)
Trama e dichiarazioni del regista sono prese dal catalogo dello scorso Festival di Torino, dove il film è stato presentato. Premesso che non mi ero affatto accorto che la “lei” del 2005 stesse per perdere la vista (avevo solo capito che era epilettica!), devo dire che l’ultimo episodio è quello che mi è piaciuto meno. Come nel caso di Millenium Mambo, quando Hou Hsiao-hsien si interessa all’oggi, mi conquista meno di quando costruisce i suoi bellissimi percorsi nel passato-memoria, come nel caso del primo, splendido episodio, o dei suoi primi film (Dust in the Wind, Time To Live, Time To Die), davvero meravigliosi. Anche il secondo episodio è straordinario: muto, con didascalie, è raffinatissimo ed elegante. Un omaggio al passato, al cinema del passato, al cinema in generale.
I sottotitoli da me tradotti si accompagnano ad una delle versioni (Fox) che si trovano del film. Ce ne sono almeno due (Fox e Espise), diverse in parte fra loro, ognuna con brevi scene in più che mancano all’altra. Niente di trascendentale, tuttavia, comunque i più motivati sono avvertiti, così possono procurarsele entrambe.
Messaggio modificato da fabiojappo il 23 December 2014 - 06:54 PM