The Fourth Portrait
titolo originale: Di si zhang hua 第四張畫
Regia: Chung Mong-hong 鍾孟宏
Nazione: Taiwan
Anno: 2010
Durata: 102'
Sceneggiatura: Chung Mong-Hong, Hsiang-Wen Tu
Cast: Leon Dai, Lei Hao, Terri Kwan, Bi Xiao-Hai
Versione CoWRY
Sottotitoli a cura di SubSoup
(su facebook)
Traduzione di Picchi, anna 90 e fabiojappo
TRAMA
Alla morte del padre il piccolo Xiang si ritrova solo. Il custode della scuola lo prende in simpatia e lo tiene con sé fino a quando, avvertita dai servizi sociali, non si ripresenta la madre che vive con un altro uomo.
Commento di fabiojappo
Quattro disegni con soggetti il padre, il “particolare” di un amico, il fratello, il proprio volto. Quattro ritratti che fotografano, scandiscono la vita di un bambino. Una vita difficile quella di Xiang: una madre che lavora in locale notturno, un fratello scomparso in circostanze misteriose, un patrigno violento con il quale convivere dopo la morte del padre. Un bambino costretto a crescere in fretta a prendere consapevolezza di sé, per resistere. Come una rana che riesce a saltare fuori da una barattolo dopo essere stata catturata per usare la metafora del custode della scuola, un nonno per Xiang.
Insomma il materiale è drammatico, c’è anche sullo sfondo il tema dell’emigrazione dalla Cina continentale a Taiwan alla ricerca di una vita migliore che non arriverà. Ma il dramma è anche spezzato dai toni delicati, grotteschi, divertenti che il film assume di volta in volta in diversi momenti. Alcuni esilaranti, come quando in scena entra un personaggio bizzarro che diventa per Xiang un fratellone. Un film sicuramente valido con una buonissima regia, una bella cura delle inquadrature e una fotografia tendente al giallo che convince. Splendido il finale con un intenso, prolungato primo piano del bambino.
Commento di Picchi
Dopo l'esordio nel 2008 con la urban black comedy "Parking" (停車) ecco il secondo film di Chung Mong-hong (鍾孟宏) "The Fourth Portrait" (第四張畫). Come dice il nome stesso del film e i richiami al suo interno, la pellicola dipinge il ritratto della vita del giovanissimo Xiang (Bi Xiao-hai), alle prese con difficoltà che un bambino non dovrebbe affrontare, che lotta per il suo posticino nel mondo e per quello nella sua famiglia.
La morte del vero padre è l'apertura del film e l'inizio del percorso e metamorfosi di Xiang. Il patrigno (Leon Dai), losco e poco disposto nei suoi confronti, non si fa scrupoli ad usare le mani. La madre (Hao Lei) di origine cinese sbarcata in Taiwan con la speranza di una vita migliore, finisce a lavorare in un locale notturno e costretta a convivere con la sofferenza dovuta a scelte sbagliate. Il fratello maggiore di cui ha ricordo, non c'è più, è scomparso. La bella maestrina armata di buona volontà cerca di capirlo ed aiutarlo inutilmente. L'amico che gli fa da fratellone (Na Do) è un ragazzo sbandato che lo caccia nei guai, con un dramma familiare sulle spalle. Il custode dell'ex-scuola di Xiang cerca a modo suo di metterlo in guardia e di dargli insegnamenti, lo lascerà per fare ritorno sul Continente.
Un film di formazione, di crescita ambientato in una Taiwan di periferia, in cui Xiang si affronterà con diversi archetipi di adulti. Una regia pulita, a volte con qualche scena allungata, una fotografia ben riuscita e una sceneggiatura che non scade nella lacrima facile ma che porta lo spettatore a focalizzarsi sul mistero della scomparsa del fratello mantenendo il suo tono drammatico senza esagerazioni.
- B U O N A V I S I O N E -
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Messaggio modificato da fabiojappo il 28 October 2015 - 10:36 AM