In Cina maxi-frana seppellisce la
zona industriale di Shenzhen, 85 dispersi.
Oltre 3.000 soccorritori, ma consistenza fanghiglia rende difficile lo scavo.
Lo smottamento ha colpito la periferia di Shenzhen, vicino a Hong Kong.
Una collina alta 100 metri formata da anni di accumulo di terriccio e di altri materiali di riporto edile, fradicia per le abbondanti piogge, è franata su un'area industriale a Shenzen, il distretto cinese che confina con Hong Kong: il fango in pochi istanti ha travolto tutto quanto incontrava sul suo cammino, fra cui 33 edifici fra palazzine abitate e capannoni.
Almeno 85 persone risultano ancora disperse sotto una massa gigantesca di fanghiglia che i soccorritori sul posto fanno fatica a scavare e a rimuovere. Il numero di persone disperse, inizialmente 91, è stato poi rivisto a 85, rende noto l'agenzia ufficiale Xinhua, senza specificare se nel frattempo siano state salvate sei persone.
Finora quattordici persone sono state salvate dai quasi 3.000 soccorritori, fra cui molti militari, che si trovano sul posto con oltre 400 fra escavatrici e veicoli speciali e decine di cani da ricerca e altre 900 sono state tratte in salvo. I media parlano di 380.000 metri quadri ricoperti da una massa instabile profonda 10 metri di fango e detriti. Ma la speranza di ritrovare delle persone vive nella melma dopo tante ore, per ammissione delle stesse autorità, è esile: la fanghiglia è troppo liquida e s'insinua dappertutto, non permettendo la formazione di tasche di aria. Inoltre, "il lavoro di ricerca è estremamente difficile, perché il fango e il limo continuano a riempire gli scavi", ha raccontato alla Xinhua un vigile del fuoco. "La massa di smottamento è troppo sottile e acquosa" per essere rimossa, spiega alla stessa agenzia Liu Guonan, un tecnico dell'Accademia cinese di scienza delle ferrovie.
Subito dopo il disastro, il primo ministro cinese, Li Keqiang, ha ordinato indagini ufficiali sulla frana, che il Ministero per la Terra e le Risorse attribuisce al crollo di una collina di fango e detriti creati dai cantieri industriali, una “montagna” alta quanto un edificio di venti piani e che si trovava nei pressi del parco.
Tra i 33 edifici colpiti dalla frana, quattordici sono impianti industriali, due palazzi di uffici, una mensa, tre dormitori e altri tredici edifici, scrive l'agenzia Xinhua. La frana ha coperto un'area di sessantamila metri quadrati. Tra i danni nell'area del parco industriale di Hengtaiyu, anche l'esplosione di un settore, lungo circa 400 metri di un gasdotto gestito da PetroChina, il maggiore gruppo del greggio statale cinese.
La tragedia di domenica è il più grande disastro industriale avvenuto in Cina dalle esplosioni al porto di Tianjin dell'agosto scorso, quando morirono 170 persone e che produssero danni per milioni di yuan alle abitazioni circostanti.
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Fonte: ansa.it - ilsole24ore.com - repubblica.it
Messaggio modificato da Darkou il 21 December 2015 - 11:47 PM