...visto che il thread sul FEFF è stato chiuso, ne apro uno per i pareri sul Far East appena concluso, in cui postare le proprie impressioni e pareri sui film visti a Udine quest'anno.
Comincio con la mia: in generale, una selezione sopra la media con pellicole che valgono davvero e solo un paio di ciofeche clamorose.
...in rigoroso ordine di visione e con altrettanto rigorosi pareri personali:
I CORTI DI PANG HO-CHEUNG
…due corti girati in famiglia dal Pango e dai suoi compari quando aveva 12-13 anni. Da ridere il suo commento e il fake del logo MEI AH, come il fratello che canta la colonna sonora di A Better Tomorrow mentre i tre protagonisti del secondo corto scimmiottano quelli del film di Woo. SPASSO A BASSA DEFINIZIONE
KALA MALAM BULAN MANGAMBANG
…parte come una commedia noir in bianco e nero leggermente virato, con un protagonista strampalato che somiglia a Lou Bega e si ispira a Bogart. Fantasmi, complotti nazi-comunisti e tre donne fatali. Peccato per l’ultima mezz’ora che vira al paranormale. ATMOSFERA
ADRIFT IN TOKYO
…unico Miki Satoshi visto, basta per dire che questo è un regista da tenere veramente d’occhio, oltre che un personaggio di quelli spettacolari. Bel road movie di due flaneur a spasso per Tokyo, che camminando diventano l’un l’altro la figura paterna e quella filiale che erano mancate. Forse manca un pochino di compattezza, ma a tratti è irresistibile. Joe Odagiri afro e molto meglio del solito. COLPISCE
THE DETECTIVE
…inutile ripetersi. Il film mi era già piaciuto prima del FEFF. In slaa spacca e quella colonna sonora vale da sola la visione. FUNKY
IT’S NOT HER SIN
…unico visto sulla mini-retrospettiva dedicata a Shin Sang-ok, questo è un film “classico”, con una regia statica e la tendenza (più che latente) alla prolissità. Dove vuole andare a parare si capisce dopo cinque minuti, e il resto sono interpretazioni così così e una buona dose di pazienza consumata (o sprecata?). NOIA
RESIKLO
…eccolo! L’apoteosi della spazzatura filmica fatta filosofia di cinema. Tra robottoni riciclati, inseguimenti in BMX, un eroe sovrappeso, le bandiere delle Filippine e tutti quanti a dire le avemarie, uno straordinario compendio della fantascienza degli ultimi trent’anni in una pellicola che coinvolge e diverte dal primo momento all’ultimo. STRAORDINARIO
THE GLORIOUS TEAM BATISTA
…thriller ospedaliero con un team di medici sotto indagine per alcune morti sospette in sala operatoria. Una stralunata dottoressa e un beffardo funzionario ministeriale diventano detective per risolvere un caso ispirato alla cronaca. Funziona in pieno la prima parte dai toni più leggeri, mentre la seconda, più tecnica e drammatica, non mi ha convinto fino in fondo. A META’
OUR TOWN
…un serial killer, uno scrittore horror e il suo amico poliziotto. Una città piovosa in sottofondo. Discreta dose di freud a buon mercato e abbondante sangue e pugnalate. Fatto bene, ma non lascia niente. VUOTO
ALTAR
…horror filippino girato in un digitale da due soldi e con una regia approssimativa. Tema (casa infestata e riti pagano/diabolico/cattolici) potenzialmente interessante. Realizzazione indegna. Meglio nulla che una schifezza del genere, oltretutto costava ancora meno. IL PEGGIO
THE SCREEN AT KAMCHANOD
…horror meta-filmico thai con una pellicola maledetta e un pubblico di fantasmi. Un gruppetto con un medico, un giornalista, uno scassinatore e due ragazze che cercano di risolverne il mistero. Poco compatto e molto sensazionalistico, mostra scene di pregio e un probabile talento in regia. Finale con colpi di scena a non finire, ma stiracchiato. Il meno peggio dell’horror day, con The Guard Post. PROMETTENTE
BLACK HOUSE
…discreto horror coreano con psicotici a pioggia e un protagonista, agente assicurativo, assurdo. Finale insosteniblie e prolisso, che provoca nello spettatote stesso una sorta di psicosi unita alla voglia di abbattere con le proprie mani un idiota come il protagonista. STRAZIO
THE GUARD POST
…cazzuto e confusionario thriller-horror con tanto sangue e rumori molesti. Il plotone di una postazione di guardia al confine con la Corea del nord viene ritrovato sterminato. I soccorritori feriscono l’unico sopravvissuto e indiziato della strage, che cade in coma. La polizia militare ha solo una notte per risolvere il caso. Degno e all’altezza delle aspettative, dal regista di R Point, questo film mescola forse un po’ troppo i piani temporali, ma ha una gran bella atmosfera, e tanto buio. NON DELUDE
BODY
…sceneggiato dal regista di 13 Beloved, questo film racconta di un ragazzo che incomincia ad avere sogni e visioni terribili, che mettono in pericolo anche la vita di chi lo circonda. Convinto a frequentare una psichiatra, vedrà il suo problema peggiorare invece che migliorare. Riuscito solo in parte, in qualche scena fa saltare sulla sedia. Il finale alla Thai inquadra tutto, volenti o no. Da segnalare la presenza di quella gran donna che fu già protagonista di Bangkok Dangerous dei Pang. DIGITALE TRUCULENTO
MAGIC BOY
…scanzonata storia di due maghi in erba innamorati della stessa ragazza. Uno, spensierato cameriere in una taverna e con la passione della magia di strada; l’altro, con la fissa per la magia sul serio. Scorre via in un lampo e si fa amare per la tenerezza e il disincanto dello sguardo dei tre giovani protagonisti. Adma Wong si conferma regista da tenere d’occhio. Finale da lacrimuccia. SORPRENDENTE
YOUR FRIENDS
…abbondante antologia della sfiga, con la protagonista zoppa e la sua amica malata di reni, un’altra miope psicologia e un ragazzino parassita spirituale. Il tutto si compone in grande stile giapponese con una narraziona in punta di dita, che a tratti riesce a toccare il cuore. Le nuvole hanno un aspetto diverso dopo questo film. Un plauso alla delicatezza della regia, ma la storia è troppo straziante per dare empatia fino in fondo. ARTIFICIALMENTE, SFIGATO
THE OTHER HALF
…sommedia familiare spietata con una madre e le due figlie che girano intorno ai loro rapporti senza mai toccare il fondo dei propri cuori. Strappa sorrisi a tratti, ma la svolta drammatica finale è davvero difficile da digerire, e poi la conclusione è da martellata nelle palle. PARENTI SERPENTI
LUCKY DOG
…sesta generazione inoltrata in questo film sulla storia di un neo pensionato delle ferrovie cinesi alle prese con una moglie malata, due figli dale vite problematiche e il problema di sbarcare il lunario. Un viaggio nella Cina cittadina che usa toni veramente molto riusciti e divertenti, senza le solite furbizie del caso. Ricorda Zhang Yang e Jia Zhangke, ma ha la sua personalità. LODEVOLE
THE REBEL
…filmone vietnamita melò e di arti marziali con una trama presa a prestito dai Pugnali Volanti e un buonissimo ritmo. Non delude per nulla le aspettative e si lascia guardare pur nella poca originalità. Belle mazzate (con combo prese pari pari da quelle di Donnie Yen) e un discreto po’ di ammore per i due protagonisti che sono diventati la coppia più bella del FEFF10: Johnny Tri Nguyen (fratello del regista e sceneggiatore lui stesso, alla Stallone, per intenderci) e Veronica Ngo (che mena di brutto). Menzione per il cattivone d’acciaio Dustin Nguyen. BLOCKBUSTER
CROWS-EPISODE 0
…una scuola di soli teppisti e la lotta a suon di cazzotti per la supremazia tra le bande dei ragazzacci, con un po’ di yakuza, Meisa canterina (pessima) e la musica a palla. Ottime le scene di combatimento e divertenti gli altri tratti. Ritmo travolgente per quasi due ore di mazzate e sangue che ti fanno uscire di sala con la voglia di pestare qualcuno. Non il miglior Miike, ma un colpo ben a segno. RIUSCITISSIMO
TA PU
…Cina rurale, fine della Rivoluzione Culturale: un gruppo di studenti radunati in una scula persa nelle campagne si prepara per l’esame di riammissione alle università che stanno riaprendo. Un ritratto quintogenerazionale ben riuscito anche se non scevro da stereotipi con buoni attori e una gamma di personaggi che coinvolgono ma non soddisfano le voglie dello spettatore. Zhang Meng scrive, dirige e interpreta sempre con buoni risultati. RIVEDIBILE
AN EMPRESS AND THE WARRIORS
…non sembra nemmeno un film di Ching Siu-tung, tra gli interludi nel bosco di Robin Hood e le faccine di Kelly Chen. Ogni tanto si scalda l’atmosfera con qualche freccia volante. Nel carnet un combattimento subacqueo tecnicamente degno di nota ma poco d’impatto e l’addestramento a kelly Chen con Donnie Yen che le schiaccia la testa nel fango. Il buon Donnie spacca tutto quando gli danno la possibilità di esprimersi al suo meglio, ma sono cinque minuti cinque in mezzo a tanta fuffa. COCENTE DELUSIONE
LOVE OF SIAM
…storia di due ragazzini e di un’amicizia che si trasforma in qualcosa di più, con una famiglia sconvolta dallas comparsa della figlia (oppure no?). Peccato per la durata eccessiva oltre ogni modo e per il messaggio cristiano-cattolico-famigliare, che rovinano le buone premesse e la discreta regia (a firma Chookiat Sakveerakul, quello di 13 Beloved). INSOSTENIBILE
GACHY BOY, WRESTLING WITH A MEMORY
…il vincitore del premio del pubblico è un film su un secchione che ha problemi di memoria (chi ha detto Memento?) e si unisce alla squadra di wrestling dell’università, pur senza il fisico. Divertente e leggero il tono della prima ora, poi il film comincia a prendersi troppo sul serio e si trasforma in tragedia che non ho gradito. IMMERITATO
RUN PAPA RUN
…per me, il miglior film del FEFF10, narrato in modo surreale ma con una profondità notevole. Louis Koo, eccezionale, è un boss delle triadi la cui vita cambia, volente o meno, dopo la nascita della figlia e con la relazione con l’avvocato Rene Liu (bella e brava). Si aprte con il funerale del protagonista e si riprende man mano il filo del ricordo della sua vita, tra fratellanza e famiglia, Gesù Critsto e il Generale Guan, redenzione e karma. Si tocca con mano la vita di HK e ci sono tante facce da anni ’80 (Max Mok, Kent Cheng, Chan Wai-man, Susan Shaw, Ti Lung, Nora Miao, …), per un film che nasconde dietro l’estetica ipertrofica tanto da dire su vita e spiritualità dell’oriente. Un Memories of Matsuko senza la superficialità di Nakashima. NOSTALGICO E RIFLESSIVO
MAD DETECTIVE
…già visto a Venezia: una conferma. Il detective-stregone-psicopatico Bun di Lau Ching-wan aiuta il giovane Andy On a risolvere il caso di un colelga scomaprso e dei crimini compiuti con la sua pistola. Grande inizio, stupefacente finale e sviluppo della narrazione efficace ma con qualche sbavatura. Johnnie To e Wai Ka-fai, bentornati. CONFERMA
GONE SHOPPING
…un film sulla cultura del centro commerciale e la dipendenza da shopping. Tanto personaggi che si incorciano, ognuno con la sua fuga dal mondo e un modo diverso per metterla in atto. Rimane il dubbio se oltre la superficie ci sia qualcosa cui attingere. Girato in HD, è un piacere per gli occhi vederlo su grande schermo, anche se mi dicono che dalle prime file il digitale tradisce ancora un po’ alla pellicola. Tecnicamente, il futuro. ESPERIENZA VISIVA
TACTICAL UNIT-THE CODE
…primo episodio della serie televisiva ispirata alla material di PTU, e girato da Law Wing-cheong. A differenza di Gone Shopping, qua la qualità del digitale è infima (peggio pure di Altar…), e la storia non è un granchè. Si risolleva un pochino nel finale, ma rimane ben poca cosa e poco pù che una puntata lunga de La Squadra. TELEVISIVO
SPARROW
…meraviglioso Giovannino To con tanta bella musica e una mano in regia da fare invidia a moltissimi colleghi. Un quartetto di borseggiatori, un passero fuggitivo e una donna misteriosa e braccata. Una riflessione sull’amore e sulla libertà, insieme all’omaggio a una HK che forse non esiste più. Chi lo ha chiamato esercizio di stile ha toppato paurosamente. Almeno una scena (quella con gli ombrelli sotto la pioggia) da manuale del cinema. Per parte mia, si sente odore di capolavoro. MERAVIGLIOSAMENTE LIBERO
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...a voi...
Messaggio modificato da paolone_fr il 30 April 2008 - 04:03 PM