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[RECE][SUB] Creation of the Gods I: Kingdom of Storms


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#1 SulFiloDeiRicordi

    Ciakkista

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Creation of the Gods I: Kingdom of Storms
封神第一部:朝歌风云



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Scheda

  • Titolo: Creation of the Gods I: Kingdom of Storms
  • Titolo originale: 封神第一部:朝歌风云 (Fēng shén dì yī bù: Cháo gē fēngyún)
  • Regia: Wuershan
  • Sceneggiatura: Jianan Ran, Ping Ran, Cao Sheng
  • Genere: Epico, fantastico, avventura, azione.
  • Durata: 148 min (2h 28min)
  • Paese: Cina
  • Lingua: Cinese Mandarino
  • Data di uscita: 11 Gennaio 2020
  • Interpretato da:
    • Yu Xia (Shen Gongbao)
    • Yosh Yu (Ji Fa)
    • Huang Bo (Jiang Ziya, immortale anziano di Kulun)
    • Kris Phillips (Re Zhou)
    • Xuejian Li (Ji Chang, duca dell'ovest)
    • Quan Yuan (Regina Jiang, demone volpe)

Recensione e trama


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In praticamente ogni cultura sulla terra esiste una storia sulla creazione dell'esistenza. In alcune questa emerge dal nulla, in altre dal caos, ed altro ancora. In ciascuna cultura, queste storie hanno più che altro la finalità filosofica di tramandare la storia delle origini della comunità. Una di queste è il romanzo cinese del sedicesimo secolo "Fengshen Yanyi" (la canonizzazione degli dei)", che è stata raccontata a brandelli in forma scritta, sul piccolo e grande schermo nel corso degli anni, ad esempio dallo studio Light Chaser Animation col film White Snake (2019), New Gods: Nezha Reborn (2021), Green Snake (2021), e New Gods: Yang Jian (2023). Ciascuno di questi si concentra su particolari personaggi che giocano un ruolo significativo di una storia molto più ampia. Con questo film, tuttavia, il regista e co-sceneggiatore Wuershan (The Butcher, the Chef and the Swordsman) insieme a Ran Ping (The Monkey King 2), Ran Jia-Nan (Painted Skin: The Resurrection), e Sheng Cao, tentano di adattare l'intero Fengshen Yanyi attraverso una trilogia di film intitolata Creation of the Gods,

Con la salita al trono della dinastia Shang, sotto il re Yin Shou (Kris Phillips), che appare come un buon figlio ed un forte leader, una grande maledizione si scaglia sulla terra. Per rimettere le cose a posto, il sommo dei cieli invia degli emissari guidati da Jiang Ziya (Huang Bo), col compito di consegnare a re Yin Shou il Fengshen Bang, una pergamena che solo il re di tutti i regni può utilizzare per sollevare la maledizione e salvare la propria gente. Tuttavia, il tradimento è dietro l'angolo e non tutto è come sembra. Inoltre c'è chi vorrebbe impossessarsi della pergamena per i propri fini nefasti, e la forza di un uomo potrebbe non essere sufficiente per difendersi da tutto questo e allontanare la maledizione.

Per i lettori occidentali, si può trovare una somiglianza letteraria tra Kingdom of Storms e le opere Shakespeariane Macbeth e Re Lear. Ci sono omicidi a volontà, con scontri tra padri e figli, mentre questi dichiarano la propria fedeltà, e tutto questo originato da un demone volpe dalle sembianze femminili ed un propenso “uomo d'onore”. Sebbene ci siano momenti di scontro tra umani ed immortali, la tensione latente che permea Kingdom of Storms risiede specialmente nell'applicazione della leva della fedeltà di un figlio verso suo padre, compito reso il più arduo possibile da una cultura il cui costume è di inviare un figlio a ciascuno dei quattro duchi: il duca della terra del nord, del sud, dell'ovest e dell'est — per diventare parte della cosiddetta brigata degli ostaggi, addestrata da Yin Shou per fungere da simbolo da lealtà vivente, in quanto questi saranno i primi a morire quando si verifica un tradimento. Il film fa riflettere su questo: a chi è dovuta la lealtà di uno, alla persona che ti ha cresciuto che non vedi da otto anni, che forse non si ricorda neanche di te e ti ha ceduto? Se non altro, queste sono le parole che Yin Shou continua a ripetere alla sua “amata” brigata, a tal punto che anche i soldati che ne fanno parte si trovano a ripeterselo l'un l'altro come frecciate durante i propri battibecchi.


È così che Wuershan fornisce al pubblico dei "surrogati mortali", sotto forma di Yin Jiao (Chen Muchi), il figlio di Yin Shou e membro della brigata ostaggi, e Ji Fa (Yu Shi), figlio del duca dell'ovest Ji Chang (Li Xue Jian). Con questi due, il pubblico ha modo di non trovarsi disorientato quando gli immortali, i demoni, gli stregoni taoisti e quant'altro, entrano in gioco, facendo evolvere dagli scontri interpersonali al fantastico. Specialmente quando partono le scene d'azione, di cui ve ne sono diverse, i guinzagli emotivi creati dal seguire le vicende di Ji Fa e Yin Jiao rendono concreti e pesanti tutti gli avvenimenti che colpiscono la terra.



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Grazie al fatto che questo film è un adattamento di un romanzo in 100 capitoli sul conflitto da cieli e terra, è garantito che ci saranno scene pensate per lasciarci di stucco. La sequenza iniziale è una di queste: Yin Shou conduce la brigata ostaggi in guerra contro un proclamato traditore. Con una montagna innevata sullo sfondo, è difficile capire dove inizi il set e finiscano gli effetti speciali, dando al pubblico la percezione dell'importanza di ciò che sta accandendo. Con un ritmo sferzante e l'inclusione dei nomi e titoli accanto ai personaggi più importanti, Wuershan ci getta nella mischia, facendoci vedere cosa rende Yin Shou temuto, e preparando il terreno per le sfortunate tragedie che seguiranno. L'aspetto di Kunlun, una città nel regno dei cieli, è un po' eccessivamente scintillosa, tendendo alla irrealisticità, ed alcune creature sarebbero potute essere più realistiche; tuttavia, in fin dei conti, l'approccio alla presentazione dei personaggi ed il mondo della storia non sono così fantasiosi da far perdere l'interesse allo spettatore. Un personaggio che probabilmente ha il mino tempo sullo schermo ma che fa un'ottima impressione è Naran nei panni di Su Daji, donna del re Yin Shou. Lei trasmette molto più con la sua performance fisica e presenza dei suoi dialoghi e Wuershan la rende una figura pericolosa ma affascinante che dev'essere sconfitta ma nessuno riesce a fermare.

Va detto che Kingdom of Storms non è per tutti. Così si può dire per tanti altri film ma in questo caso è particolarmente vero. Senza conoscenza della leggenda è difficile capire l'importanza del fatto che Jiang Ziya sia accompagnato da Yang Jian e Nezha nel suo viaggio per consegnare il Fengshen Bang, o a dire il vero, anche i loro nomi, dato che non vengono presentati per un bel po' da quando entrano in scena. Ciascuno di loro tre è considerato un componente fortemente rispettato del Fengshen Yanyi, e ciascuno di loro viene usato per esplorare una particolare idea di caos, equilibrio, ed autodeterminazione, mentre in questa pellicola, hanno a malapena una rappresentazione. Ovviamente il fulcro del film sono Yin Shou, Yin Jiao, Ji Fa, e Ji Chang (come già detto, i padri e i loro figli), ma ci sono tante cose che non vengono spiegate o prese in considerazione per far sì che lo spettatore occasionale possa avere un'idea ragionevole di cosa stia succedendo o perché è importante. Certamente uno può apprezzare la pellicola, ma non si riesce a trarne ciò che intende Wuershan senza qualche tipo di conoscenza pregressa.



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TRAILER




SOTTOTITOLI

Traduzione: SulFiloDeiRicordi
Revisione: Kiny0



BUONA VISIONE!


Messaggio modificato da Kiny0 il Oggi, 02:56 PM






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