feder84, il 07 January 2010 - 03:44 PM, ha scritto:
C'è già abbastanza materiale per girare un film (e che film!), certo non puoi aspettarti un film d'azione se ti vedi i film di Tsai, dovresti concentrare lo sguardo su altro: gestione degli spazi, dei corpi, del rapporto del corpo nello spazio, della vita, dei sentimenti etc.
Io sostengo tutto benissimo ed arrivo sempre alla fine, proprio per questo m'incazzo quando mi propinano mattonate micidiali. E m'incazzo per il tempo perso, perché è cinema non riuscito - poco importa se poi qualcuno lo definisce 'criptico' - , cinema, questo, convinto di trasmettere un'idea di solitudine mostrando gente che si fa il bagno in tempo reale tre o quattro volte di fila, cinema che crede di trasmettere sofferenza mostrandomi piedi che salgono centocinquanta scalini calpestanti gradino dopo gradino o, per l'appunto, un lungo e monocorde pianto frignoso in primo piano. Convinto che mostrare un quarto d'ora di lacrime ne generi altrettante in chi guarda. Ripeto: la sofferenza negli intenti del regista c'era, ma non è stata trasmessa. Non passa. E' asettica. Senza vermi, parassiti.
Per quanto riguarda l'azione hai frainteso: per capirci io penso che, per esempio, "Madre e figlio" di Sokurov sia un fantastico film d'azione e non succede una mazza per tutto il film: ed è quell'azione (gestione spazio, corpi, sguardi, silenzi ecc.) che non tutti riescono ad infilare nel non accadimento, nella lentezza indicibile (ma dolorosa!). Il fatto poi che "Vive l'amour" abbia vinto un Leone d'oro o che qualche critico ci si sia intellettualmente masturbato sopra, non vuol dir nulla: io non sto col labbro pendulo per un premio assegnato o per parole altrui che non condivido. Io sto col labbro pendulo sul film, quando è il caso. Ovviamente liberissimi di starci gli altri, però noto che tutti quei lapidari 'capolavoro', 'bellissimo', 'splendido' ecc. non sono motivati, per lo meno in questi commenti. Io cosa vi ha affascinato proprio non l'ho capito e non l'ho letto.
E comunque la dissoluzione dei rapporti umani, l'alienazione ecc., sono cose vecchie: uno dei film che me le ha trasmesse di più è "Dillinger è morto". Veditelo, se ti capita.