Titolo internazionale: "CoinCoin and the Extra-humans"
Regia: Bruno Dumont
Paese: Francia
Anno: 2018
Genere: Commedia
Durata: 208'
Lingua: Francese
Interpreti: Alane Delhaye (CoinCoin), Bernard Pruvost (Com. Van der Weyden), Philippe Jore (Ten. Carpentier), Lucy Caron (Eve Terrier)
Sinossi
Sono ormai trascorsi alcuni anni dalle vicende che hanno visto protagonisti alcuni residenti della Côte D'Opale, Francia settentrionale: la polizia capitanata dal Comandante Van der Weyden, il Tenente Carpentier e la giovane birba Quinquin. Quest'ultimo è cresciuto, ha i tratti somatici palesemente adolescenziali e si fa ora chiamare CoinCoin. Insieme a lui ritroviamo gli inseparabili amici Le Gros ("Ciccio") e la fidanzatina Eve. A loro si aggiungeranno altri individui che avranno un ruolo fondamentale nella storia. Ma di cosa parla appunto questa seconda serie? Avvenimenti sovrannaturali? Incontri ravvicinati del 3° tipo? Chi vivrà, vedrà. "C'est pas humain, Carpentier!" [cit. Van der Weyden]
Commento di JulesJT
*ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER*
Dopo quattro anni, Bruno Dumont si rimette dietro la macchina da presa per mostrarci com'è proseguita la vita di Quinquin e company. Questa volta l'irrefrenabile ribelle e il Com. Van der Weyden dovranno vedersela con avvenimenti ed entità che trascendono l'umana comprensione: gli extraterrestri.
In principio gli abitanti di questa sempre graziosa località costiera francese rimangono basiti e increduli di fronte a ciò che vedono - polizia in primis - tuttavia, col passare del tempo, dovranno imparare ad accettare e, infine, a convivere con questa nuova realtà (e lo si vedrà bene nel finale di stagione).
Ancora una volta il noto regista francese non perde occasione per lanciare invettive neanche troppo velate nei confronti delle istituzioni, i malcostumi, il razzismo, il sessismo, la Chiesa, i migranti, i mass-media e, in generale, tutto ciò che può essere racchiuso nei temi d'attualità in territorio europeo.
Lo fa chiaramente col suo solito stile assai grottesco, dissacrante ma mai denigratorio; è infatti molto attento nell'utilizzo del non parlato, primi piani e silenzi, in modo che siano le stesse immagini a stuzzicare l'interesse dello spettatore e a paragonarle con ciò che conosce, che vede, che sente, che respira quotidianamente.
Come in P'tit Quinquin del 2014, ironia, sarcasmo e situazioni ai limiti del ridicolo non mancheranno e ci strapperanno ben più di una risata, merito anche delle ottime doti interpretative dei relativi protagonisti, a partire dall'intramontabile Bernard Pruvost (ossia lo stralunato Van der Weyden), attore dotato di una mimica facciale davvero notevole che costringe a chiedermi come mai non sia salito alla ribalta del grande pubblico prima di cimentarsi in questa opera. Possiede delle capacità espressive fuori dalla norma ed è capace di conquistare il prossimo con pochissime ma ben congeniate movenze. Simpatico come sempre anche il fidato Tenente Carpentier, il quale pare essere il più serio e professionale dei due soltanto quando si contrappone al diretto superiore, altrimenti combina una scemenza dietro l'altra.
Ottime anche le prove attoriali dei personaggi rimanenti.
Insomma, una comedy-series (in parte) sci-fi oriented che vi terrà incollati allo schermo inevitabilmente e che vi lascerà senz'ombra di dubbio qualche spunto di riflessione sui temi della solidarietà e convivenza ma senza appesantirne mai la visione.
Traduzione e recensione: JulesJT
SOTTOTITOLI
(Versione: Blu-ray)
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Messaggio modificato da JulesJT il 27 September 2019 - 09:19 PM