IL TORNEO - La compagine olimpica femminile è atterrata a Parigi per giocare un incontro amichevole con la nazionale transalpina. Giovedì è previsto il trasferimento in Inghilterra: nel primo match olimpico, in programma il prossimo 25 luglio a Coventry, le calciatrici nipponiche affronteranno il Canada, mentre nelle altre due partite del girone eliminatorio dovranno vedersela con le nazionali di Svezia e Sud Africa. Alle sportive giapponesi non è andata proprio giù la decisione della Federazione nipponica: «Credo che avremmo meritato un trattamento opposto» ha spiegato ai media del Sol Levante Homare Sawa, autentica stella delle Nadeshiko Japan, soprannome con il quale sono identificate in Giappone le ragazze che militano nella nazionale femminile di calcio. La trentatreenne Sawa, vincitrice della Scarpa d'Oro nel 2011 e capocannoniere ai mondiale in Germania ammette con ironia - «Anche solo in termini di età, noi siamo più anziane dei colleghi maschi».
SPERANZE OLIMPICHE - La calciatrice trentatreenne, che è alla sua quarta Olimpiade, ha ricordato come dopo la vittoria dello scorso luglio in Germania la Federazione nipponica avesse premiato la squadra femminile facendola tornare in Giappone con un volo in business class. Le calciatrici furono salutate dall'intero Paese, ancora scioccato per il tremendo terremoto e lo tsunami dell'11 marzo, come autentiche eroine nazionali e ottennero ricchi contratti con numerosi sponsor. Adesso però tutto sembra essere dimenticato e nonostante le sportive abbiano molte più chance dei colleghi maschi di vincere una medaglia a Londra, continuano ad essere discriminate: «Quando abbiamo vinto la Coppa in Germania - spiega Sawa - i nostri posti in aereo sono stati cambiati e abbiamo ottenuto la business class per il volo del ritorno. Spero che possiamo raggiungere un buon risultato a Londra e di essere trattate allo stesso modo». Getta acqua sul fuoco della polemica la Federazione olimpica nipponica. I dirigenti del comitato affermano che, essendo la maggior parte delle atlete delle «non-professioniste», non hanno diritto a volare in business class: i soli semiprofessionisti che possono beneficiare di tali posti - termina la Federazione olimpica - sono le judoka e gli sportivi di grosse dimensioni corporee».
Fonte: corriere.it
Fonte foto: wsj.com
Messaggio modificato da Kta il 20 July 2012 - 04:56 PM