Titolo internazionale: "The Little Girl Who Was Too Fond of Matches"
Regia: Simon Lavoie
Paese: Canada
Anno: 2017
Genere: Drammatico
Durata: 112'
Lingua: Francese
Interpreti: Marine Johnson (ragazza), Antoine L'Écuyer (fratello), Jean-François Casabonne (padre)
Sinossi
lspirato a un romanzo di Gaétan Soucy, il lungometraggio in questione racconta la storia di una ragazza cresciuta in un paesaggio boschivo da un padre-padrone che ha letteralmente isolato la famiglia dal resto del mondo.
Lei non ha nome e, anzi, è talmente alienata da ogni forma di conoscenza e contatto umano da credere di essere un maschio, storiella orchestrata ad hoc dal padre.
Tuttavia, in seguito a un avvenimento significativo, troverà il modo di andare alla ricerca delle proprie radici e di perlustrare l'ambiente circostante per comprendere meglio se stessa.
Commento di JulesJT
*CONTIENE SPOILER*
Storia caratterizzata da abusi familiari, violenza e disturbi caratteriali determinati dalla folle scelta di un genitore di emarginare la sua stessa famiglia dalla realtà circostante in seguito a una vicenda dai contorni oscuri che ha avuto luogo diversi anni prima.
Sicuramente la trama non è originale e potrebbe smorzare l'entusiasmo dello spettatore ma la buona regia e l'ottima prova recitativa della protagonista fanno il resto. Abilissima e fortemente espressiva Marine Johnson nell'interpretare una fanciulla abituata agli abusi sessuali del fratello e alla quotidiana violenza fisica, verbale e soprattutto psicologica di un padre che, facendole credere di essere maschio, l'ha allontanata sia dalla civiltà che dalla sua stessa natura.
Un egoismo senza pari dettato da un forte disturbo psicologico cresciuto negli anni dopo la terribile vicenda familiare di cui Marie fu (in)volontaria artefice.
Come già indicato poco fa, la storia è semplice ma soltanto in apparenza poiché, con lo scorrere del tempo e man mano che alcuni fatti prendono forma, si permea di una cappa di lordume ancora più spessa e intensa dalla quale pare impossibile sfuggire.
In tal senso trovo che la scelta del bianco e nero si sia rivelata azzeccata dal momento che la vita di Marie è spenta, priva di colori, di qualsivoglia sapore, non è autentica, attende soltanto di essere scritta. Malgrado la sua naturale sete di conoscenza, sarà costretta a soffrire ancora a causa di un passato torbido al quale è ancora legata e che si manifesterà nell'ancora più tragico finale attraverso il frutto dell'incesto (subìto) che porta in grembo.
Che ciò rappresenti quindi l'inizio di una nuova esistenza? Non si sa. Tuttavia siamo consapevoli che Marie, pur essendo per la prima volta da sola, è finalmente libera.
Traduzione e recensione: JulesJT
SOTTOTITOLI
(Versione: Blu-ray)
La.Petite.Fille.Qui.Aimait.Trop.Les.Allumettes.AW.zip 7.65K
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Messaggio modificato da JulesJT il 03 April 2018 - 11:49 AM