S H U T T E R
ชัตเตอร์ กดติดวิญญาณ
[Promise]
Traduzione di c4fen01r
Nazione, anno: Thailandia, 2004
Regia: Banjong Pisanthanakun, Parkpoom Wongpoom
Produzione: Yodphet Sudsawad
Fotografia: Niramon Ross
Montaggio: Manop Boonvipat, Lee Chatametikool
Musiche: Chartchai Pongprapapan
Casting: Panjai Sirisuwan
Cast: Ananda Everingham (Tun), Natthaweeranuch Thongmee (Jane), Achita Sikamana (Natre), Unnop Chanpaibool (Tonn)
TRAMA
Dopo essere rimasti coinvolti in un incidente automobilistico, ed essere scappati senza prestare aiuto alla vittima, il giovane fotografo Tun e la sua ragazza Jane cominciano a scoprire misteriose ombre nelle loro foto. E' l'inizio di un incubo che inghiottirà entrambi, vittime di un passato dal quale non si può assolutamente sfuggire.
COMMENTO
Shutter è stato uno dei più grossi successi al botteghino thailandese del 2004, e non risulta difficile capire il perché. Seppur debitore nei confronti degli stilemi tipici della nuova ondata horror asiatica (Ringu, The Eye e Ju-On su tutti), il film non risulta assolutamente derivativo ed, anzi, riesce ad intrigare e catturare, grazie alle sue atmosfere sinistre e malsane, dall'inequivocabile forza magnetica.
Questo anche perché Shutter arriva a toccare in maniera molto efficace dei temi assolutamente potenti: a parte la sempre disturbante scoperta che gli spiriti dei defunti possono trovarsi ovunque intorno a noi, anche nella nostra amata cameretta mentre siamo intenti a lavorare davanti al monitor del pc (e le inquietanti foto di spettri che compaiono nel film sono reali testimonianze documentate e studiate da esperti), il film fa riflettere sull'idea che non tutti i peccati possano venire assolti. Ed è da qui che ha inizio la lenta ed inesorabile costruzione di quella spirale di terrore che non dà tregua per tutti e 93 minuti della pellicola, in un susseguirsi continuo di colpi di scena che tengono letteralmente incollati davanti allo schermo.
Perché se, da una parte, i balzi sulla sedia durante la visione del film sono in numero tale da soddisfare anche il più scafato tra gli appassionati di horror, allo stesso tempo Shutter è un film che riesce anche a far riflettere (in particolare il pubblico maschile... e chi ha già visto il film saprà a cosa mi riferisco).
Fa un certo effetto sapere che i due registi, i talentuosi Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom, sono ragazzi poco più che ventenni al loro esordio assoluto: già alla loro prima prova dimostrano di sapersi avvicinare alla materia cinematografica in maniera decisamente smaliziata, e di conoscere più che bene i trucchi del mestiere. Anche gli attori compiono discretamente il loro lavoro, riuscendo a delineare dei personaggi sempre interessanti, e soprattutto credibili. Seppur non eccessivamente carismatico, Ananda Everingham riesce comunque bene nel compito di caratterizzare Tun, un protagonista vigliacco, meschino, ed assolutamente poco amabile, sin dalle prime sequenze.
In definitiva ci troviamo di fronte ad un prodotto estremamente curato, tecnicamente di buon livello, sicuramente una delle migliori produzioni thailandesi degli ultimi anni, che mi sento di consigliare a quanti siano alla ricerca di emozioni forti e brividi di terrore incontrollato. Per chi invece ama particolarmente quella maniera, tutta speciale, con la quale i registi asiatici hanno ormai imparato a deliziarci nel proporre il macabro sul grande schermo, Shutter è un must assoluto da non perdere. Anche alla luce dell'epilogo, assolutamente ben congegnato e che rimane impresso a lungo, a coronamento di una sceneggiatura finalmente ricca, completa, studiata a fondo ed assolutamente non raffazzonata, cosa ormai sempre più rara da trovare in un film horror.
Spero apprezziate il lavoro di traduzione ed adattamento. Si tratta della mia prima volta in assoluto qui su AsianWorld.
BUONA VISIONE!
Messaggio modificato da fabiojappo il 03 November 2014 - 04:49 PM