(Versione: Blu-ray)
Regista: Vikramaditya Motwane
Paese: India
Anno: 2010
Durata: 138'
Interpreti:
Rajat Barmecha (Rohan)
Ronit Roy (Bhairav)
Aayan Boradia (Arjun)
Ram Kapoor (Jimmy)
Sinossi
Rohan è un adolescente come tanti: va a scuola, gioca, esce con gli amici, ecc....
L'unico problema è la sua situazione familiare: la madre è morta tempo addietro e il padre, Bhairav, non lo considera affatto (i due non si vedono da ben 8 anni). In seguito all'ennesima marachella, viene poi espulso dall'istituto privato che frequenta e rispedito a casa. Da lì in poi le cose non faranno altro che peggiorare. Il padre, un uomo dispotico nonché ex-alcolista, lo costringerà a seguire delle rigide regole di condotta e riverserà su di lui tutte le frustrazioni accumulate negli ultimi anni. Come se non bastasse, il giovane Rohan scoprirà di avere anche un fratellastro, Arjun, un tenero bimbo di 6 anni. Entrambi erano all'oscuro di avere un fratello a causa del palese disinteressamento del rispettivo padre.
Rohan, ormai prossimo al compimento dei 18 anni, troverà conforto solo nella figura dello zio Jimmy, fratello del padre, il quale si rivela essere una persona molto sensibile e sempre pronta a infondere fiducia nei suoi amati nipoti.
I giorni trascorreranno all'insegna dell'invivibilità e delle incomprensioni: Rohan, infatti, è un amante della poesia e vorrebbe diventare uno scrittore; tuttavia troverà un forte oppositore nel padre, il quale è fermamente deciso a gestire in tutto e per tutto la sua vita senza offrirgli la benché minima possibilità di esprimersi liberamente. Per il giovane ragazzo è giunto quindi il momento di prendere delle decisioni importanti che influenzeranno inevitabilmente il suo futuro.
È l'ora di crescere.
Il suddetto lungometraggio è stato selezionato al Festival del Cinema di Cannes 2010 nella categoria "Un Certain Regard" . Si tratta di un risultato non da poco per un film made in Bollywood; erano ben 7 anni che un titolo indiano non metteva piede sul tappeto rosso della nota rassegna cinematografica. È stato inoltre proiettato al 40° Giffoni Film Festival, dove ha vinto rispettivamente il Premio del Pubblico e il Premio per la Migliore Colonna Sonora.
V.Motwane, il regista, ha acquisito notorietà dopo aver contribuito alla stesura della sceneggiatura di Dev.D (2009, di Anurag Kashyap), film che ha riscosso un notevole successo sul territorio indiano.
Commento di JulesJT
Sono generalmente molto severo quando si tratta di film che provengono da Bollywood. Non amo infatti tutte quelle commedie (spesso basate sui soliti triangoli amorosi, vicende familiari, ecc....) ed è raro vedere un film drammatico degno di nota. Udaan non solo è uno dei più interessanti lungometraggi indiani degli anni 2000 ma lo annovererei tranquillamente tra i migliori mai usciti nel paese (accostabile per importanza a capolavori quali Water (2005) o Earth (1998), entrambi diretti da Deepa Mehta. Fondamentalmente non racconta nulla di nuovo, il tema principale trattato è il cosiddetto "coming-of-age", ovvero il raggiungimento della maggiore età.
Il fatto è che, nonostante la durata (oltre 2h), il film fila via che è un piacere grazie a un riuscitissimo mix di scene dal sapore agrodolce intervallate da alcuni stacchi musicali. In genere io non sopporto proprio le musiche (neanche quelle di sottofondo, figuriamoci delle canzoni vere e proprie!), tuttavia quelle presenti in Udaan non mi hanno dato affatto fastidio, anzi, le ho trovate azzeccate (e poi non durano chissà quanto....).
Notevole l'interpretazione offertaci dal giovane protagonista, Rajat Barmecha, il quale ha fatto anche un cameo nell'acclamatissimo Shaitan (2011, di Bejoy Nambiar). Convincente anche il resto del cast, in particolare mi sono piaciuti lo zio Jimmy e il fratellino Arjun.
Detto ciò, il vero punto di forza di Udaan sono le splendide poesie che difficilmente non vi suggestioneranno..... davvero, basterebbero quelle a confermarne il successo. A quanto pare sono state composte dal cantautore Amitabh Bhattacharya.
Non posso fare a meno di citarne una. Meravigliosa. È stato un onore tradurla.
Se tu potessi vedere oltre le sponde, sapresti ciò che penso
Se tu sapessi ascoltare le onde, sapresti ciò che penso
Abbandona il tuo velo di ostinazione e guarda oltre la finestra
Se tu guardassi oltre le convenzioni, sapresti ciò che penso
Se come me avessi fede in te stesso, cammineremmo uniti per un attimo
Se tu vedessi i miei colori, sapresti ciò che penso
Se come me volessi toccare il cielo, i tuoi sogni si realizzerebbero
Così, in una vita futura, voleremmo insieme per un attimo.
(Miseria, che bella! )
Recensione e traduzione: JulesJT
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ENJOY IT!!!
Messaggio modificato da JulesJT il 07 November 2015 - 07:44 PM