Voci di critica e preoccupazione si sono sollevate da tutto il mondo politico giapponese per un gesto che può essere considerato strumentalizzazione politica dell’Imperatore.
Yamamoto Tarō (山本太郎), 39 anni, ex attore, noto attivista contro il nucleare, e deputato della Camera Alta, ha consegnato la lettera all’Imperatore Akihito lo scorso giovedì durante un evento biennale che si è svolto nei Giardini Imperiali di Akasaka, a cui hanno partecipato circa 2.000 invitati.
Stando all’Asahi Shimbun, Yamamoto sì è avvicinato all’Imperatore porgendogli la missiva e chiedendogli: “Potrebbe leggere la mia lettera?”. L’Imperatore non ha risposto, ma ha preso la lettera e l’ha consegnata al Gran Ciambellano Kawashima Yutaka, che stava accanto ad Akihito.
“Volevo informare l’Imperatore circa i rischi cui stanno andando incontro i bambini esposti alle radiazioni dopo l’incidente nucleare alla centrale di Fukushima, e le condizioni di lavoro pessime a cui sono sottoposte le persone che lavorano presso l’impianto nucleare. Dal punto di vista del senso comune, consegnare una lettera all’Imperatore potrebbe essere considerato un gesto scortese. Tuttavia non ho potuto contenere il mio desiderio di informarlo su ciò che sta realmente accadendo a Fukushima”, ha dichiarato dopo l’accaduto Yamamoto.
Il gesto di Yamamoto ha subito sollevato polemiche, anche perchè quello a cui stava partecipando era un evento ufficiale, e la consegna della lettera potrebbe essere considerata come strumentalizzazione politica dell’Imperatore, e come tale anti-costituzionale.
L’articolo 1 della Costituzione giapponese sancisce infatti che l’Imperatore del Giappone è simbolo dello stato e dell’unità del popolo, e che in quanto simbolo non ha potere circa il governo del paese.
L’evento organizzato presso i Giardini Imperiali di Akasaka si svolge due volte l’anno, in primavera e in autunno. Per l’occasione l’Imperatore e l’Imperatrice, insieme ad altri membri della Famiglia Imperiale, invitano le maggiori personalità di spicco della scena politica giapponese, compreso il Primo Ministro, i relatori di entrambe le Camere del Parlamento, i capi di governo delle varie prefetture, ma anche personalità del mondo delle arti, della cultura, delle attività sociali.
Subito dopo il gesto, molti parlamentari e Ministri in carica hanno richiesto le dimissioni di Yamamoto. Ieri si è riunita la Commissione della Camera Alta sulle Norme e l’Amministrazione, e ha interrogato Yamamoto su cosa lo abbia spinto a consegnare quella lettera all’Imperatore.
Recentemente si sono verificati altri casi in cui l’Imperatore o un altro membro della Famiglia Imperiale sono stati “usati” o volevano essere usati a fini politici. Ultimo il caso del Ministro dell’Istruzione Shimomura Hakubun e delle sue pressanti richieste all’Agenzia della Casa Imperiale per far partecipare la Principessa Hisako all’assemblea generale del Comitato Olimpico Internazionale per contribuire a far vincere a Tokyo l’assegnazione dei giochi olimpici del 2020.
In nessun caso sono state considerati provvedimenti disciplinari a danno dei parlamentari coinvolti.
Lo stesso Yamamoto ha dichiarato ieri: “Se devo subire una sanzione disciplinare, dobbiamo allora riconsiderare anche gli altri casi”. Il giovane parlamentare è comunque fiducioso, ritenendo di avere solo rotto il protocollo ufficiale dell’evento, ed attende il giudizio della Commissione previsto per martedì 5 novembre.
Yamamoto è un politico indipendente eletto per la prima volta alla Camera Alta durante le elezioni dello scorso 21 luglio. Come attore ha all’attivo circa 21 lungometraggi, tra cui “Battle Royale” (2000) di Fukasaku Kinji.
(articolo a cura di newsdalgiappone.com)
Yamamoto mentre consegna la lettera all'Imperatore
Yamamoto nei panni di Kawada Shōgo in "Battle Royale"
Messaggio modificato da Fei il 02 November 2013 - 02:33 PM