Cioè, facendo un paragone artistico e di popolarità, "Once Upon..." per loro è come un film di Sergio Leone, ma "Fong Sai Yuk" è come "Lo chiamavano Trinità". Cioè: artisticamente inferiore ma pur sempre ben fatto, più divertente, più godurioso, molto più ritrasmesso per TV, lo sanno a memoria tutti, eccetera.
Ho avuto parecchie difficoltà a tradurre i sottotitoli. Erano quasi tutti troppo veloci: ho riassunto alcuni e allungato il timing di altri, altri ancora li ho incorporati in un unico sottotitolo, eccetera.
Molte battute si basano sul registro linguistico, molto formale in alcuni punti e poi all'improvviso sbracato. Nei sottotitoli inglesi questo si è perso completamente, quindi l'ho ricostruito con l'aiuto di amici e amiche di Hong Kong, e quindi l'ho reso in italiano con il lei, il voi, e le parolacce improvvise.
Il verbo inglese "to kau tow" l'ho tradotto con "inchinarsi". In realtà è un verbo assente da ogni vocabolario e rimane solo nello slang familiare britannico, soprattutto londinese. È un verbo nato a metà Ottocento durante la Guerra dell'Oppio, ed era uno speciale tipo di inchino che gli inglesi dovevano fare ai funzionari manciù (era la Dinastia Qing, quelli col codino, di origine mancese) per dimostrare la propria riverenza all'imperatore. Si fa inginocchiandosi e arrivando a posare la testa per terra. Sono stato indeciso se fosse meglio tradurlo con "inginocchiarsi" o con "prostrarsi" ma alla fine ho optato per il semplice inchino in quanto scorreva più velocemente come traduzione.
Come dicevo, la dinastia è l'ultima, la Qing (pronunciato "cin"), una sorta di dominazione da parte della Manciuria. È in questo periodo infatti che nascono le prime società segrete, come la nostra Carboneria, che hanno lo scopo di rovesciare la Dinastia e di ridare la Cina ai cinesi, cioè all'etnia Han. Le società segrete finiranno per chiamarsi "triadi" in pochi anni, non riusciranno nel loro intento, ma la dinestia Qing perì ugualmente a favore però non di un'altra dinastia, ma della Repubblica (vedere per esempio "L'Ultimo Imperatore" di Bernardo Bertolucci, che narra appunto dell'ultimo imperatore Qing).
Ci sono parecchi richiami ai giorni nostri. C'è una battuta per esempio in cui Fong Sai Yuk dà un nome falso ai poliziotti. Quando gli chiedono il nome dice "Wong..." e si sente la musica di "Once Upon a Time in China", il cui vero titolo è "Wong Fei Hung" (nome di un altro eroe nazionale cinese). Ma poi conclude il nome con "..Jing!", e Wong Jing è il nome di un notissimo regista e sceneggiatore. Inoltre i due amici di Fong Sai Yuk prendono come nome falso quelli del regista del film e dell'attore che interpreta il padre. A un certo punto, oltretutto, la madre di Fong Sai Yuk gli chiede come fa a sapere l'inglese e lui risponde "Me l'ha insegnato Josephine Siao", che è l'attrice che interpreta la madre, appunto (famosa per essere laureata in varie lingue occidentali). Ci sono battute del genere un po' ovunque nel film e gli appassionati come il sottoscritto ne ridono a crepapelle. Ce n'è una sulle triadi, una in cui c'è Jet Li che recita a parti invertite la classica scena della concubina che non ci vuole stare, una battuta gustosissima su "Gola Profonda" (che uscì in Oriente decenni dopo, proprio appunto nel periodo di uscita di "Fong Sai Yuk"), e un inside joke finale che non vi svelo perché è davvero geniale.
Le scene di arti marziali occupano più del 70% del film. Esagerazione continua e totale. Gli appassionati godranno come vaporiere. Gli altri sono a rischio di overdose: siete avvisati.
Messaggio modificato da Senbee il 30 June 2008 - 08:03 AM