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I viaggi sono più o meno lunghi e gli spostamenti quotidiani sono tanti, quindi il tempo per almeno una dozzina di pagine c'è.
Considerando che è così anche per i giapponesi, e considerando ch stanno sempre con un cellulare in mano, questa dei romanzi sul cellulare è una furbata incredibile.
Mah, mi dispiace ma non sono d'accordo.
Non intendo negare che sia un modo incredibilmente fantasioso e furbo di far soldi, anzi!
Resta il fatto che, come i giapponesi si portano da sempre i manga da leggere in treno, possono tranquillamente portarsi anche dei libri. I keitai shousetsu sono un fenomeno relativamente recente, quindi non stiamo a dire che non si vive senza e che non esistono alternative, per cortesia, dal momento che in tutto il resto del mondo ci si porta i libri in borsa o in tasca, e così si faceva anche in Giappone prima dell'avvento di questo nuovo genere. XD
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Certo, in Italia non funzionerebbe mai.... ma noi amiamo la carta ^_^
Questo voler sempre denigrare anche ciò che secondo me non va denigrato, e di esaltare una tecnologia sempre più invadente e inutile è un po' disarmante.
Che vuol dire "In Italia non funzionerebbe mai perché amiamo la carta"? Insomma... ma che ci sarà mai di male nel volersi leggere un libro normalmente e non un e-book, oppure un racconto di dubbia qualità (nella maggior parte dei casi) postato su internet, attraverso lo schermo del cellulare?
Chi ama la lettura non ama solo il contenuto, amare i libri è molto di più che leggere una cosa qualunque. Per me un libro su carta ha tutt'altra atmosfera, e non credo di essere la sola a pensarlo. Sì, amiamo la carta... e allora? Stampare libri è una cosa inutile, aboliamola! (._.)
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il lato interessante di questi romanzi sta proprio in questo loro aspetto: poterli leggere ovunque.
Io ho sempre un libro con me, tant'è vero che mi prendono in giro ("Che c'è, hai paura di annoiarti, che ti sei portata il libro?" XD) e posso assicurare che posso leggermelo ovunque. Dai, non diamo importanza a cose che si fanno anche benissimo senza.
Il lato comodo e furbo di questi keitai shousetsu è che tutti possono andar lì e postarne uno, e tutti possono leggerlo. Magari fra i "tutti" c'è un qualcuno che adocchia una storia particolarmente adatta e zac! diventa il nuovo Koizora. Ma queste cose non sono prerogative del Giappone; anche in Italia esistono dei siti in cui scrittori in erba pubblicano le loro opere, e a volte sono state anche pubblicate poi su carta. La differenza è che nel mondo dell'editoria un romanzo, prima di essere pubblicato, deve essere scelto e successivamente passa varie fasi di revisione. Alla fine ci si ritrova un prodotto che, nella maggior parte dei casi (non sempre, quindi...) ha una forma adatta e una qualità decente.
E qui si torna a cose come "Koizora": storia banalissima, trita e ritrita, prevedibilissima e scritta in uno stile semplificato al massimo, tant'è che anch'io sono riuscita a leggerlo in modo scorrevole, quando per leggere Umibe no Kafka passavo 4 ore su una pagina.
Certo, è innegabile che come ci sono i "Koizora" (corrispondenti del nostro Moccia) ci sono anche keitai shousetsu decenti (ad esempio quelli di Yoshi, che ho leggiucchiato dopo aver tradotto i dorama tratti da quei racconti) ma temo proprio che siano la minoranza...
Per tornare al film, secondo me è un miscuglio di altri film e dorama (Sekachu, Heavenly Forest eccetera): ci han piazzato due attori popolari del momento, qualche scena sentimentale, le varie tragedie di rito (un po' TROPPE per avere la pretesa di essere realistico XD) ed ecco servito il filmetto per ragazzine liceali. Il solito. Nulla di nuovo sotto al sol. XD