Angels Of The Universe (Englar Alheimsins)
Pall ha trent'anni, scrive poesie e dipinge. Ha una famiglia d'origine che ama e che lo ama, è entusiasta della vita e dell'amore.
Ma è proprio un amore prima corrisposto poi tradito a farlo soccombere.
La società lo giudica pazzo e lo rinchiude in un manicomio, insieme ad altre anime perse: Oli (intereptato da Balthasar Kormakur, il regista di 101 Reykjavik), convinto di essere l'autore delle canzoni dei Beatles e di inviarle loro telepaticamente, il depresso Pétur che non riesce a vivere con (o senza) sua moglie, e il neonazista e nichilista Viktor.
Se ne stanno tutti lì, nel manicomio in un'epoca recente in cui i manicomi sono ancora prigioni dove essere rinchiusi, separati, dimenticati. Dove è ancora facile e comodo distinguere fra normalità e follia.
Angels of the Universe
(Englar alheimsins)
Regia: Fridrik Thór Fridriksson
sceneggiatura: Einar Már Guthmundsson, dal romanzo di Einar Már Guthmunsson..
fotografia: Harald Gunnar Paalgard.
montaggio: Skule Eriksen.
musiche: Hilmar Örn Hilmarsson & Sigur Ros.
cast: Ingvar Eggert Sigurthsson (Páll), Baltasar Kormákur (Óli Beatle), Björn Jörundur Frithbjörnsson (Viktor), Hilmir Snær Guthnason (Pétur),
Margrét Helga Jóhannsdóttir (la madre di Páll), Theódór Júlíusson (il padre di Páll), Frithrik Steinn Frithriksson (Halli), Halldóra Geirharthsdóttir (Dagny)
produzione: Alexander Bohr, Anna María Karlsdóttir, Fridrik Thór Fridriksson, per Arte.
Islanda 2000, col, 100'
"Nei più umili fra loro, noi percepiamo
la spietata offensiva della realtà"
(poesia di Pall)
E' con questa storia drammatica e poetica che Fridrik Thor Fridriksson, il maggiore (e da noi sconosciuto) regista islandese, racconta la storia di Pall, e con la sua, quella di tutti i disadattati, i "diversi", quelli che nessuno oggi osa più chiamare pazzi perché si è persa ogni certezza su cosa separi la normalità dalla follia.
E' una storia a volte delicata, a volte ruvida, non esente da scivolate nella retorica e in metafore cliché (angeli e colombe, per intendersi), ma l'intento di base è così sincero che non è facile non restarne colpiti almeno in parte, complici anche i paesaggi arcaici e i cieli immoti dell'Islanda, un posto nel quale non si può vivere da cui non si può (o non si vuole) fuggire.
Sugella il tutto la splendida musica "universale" dei Sigur Ros, un gruppo che non ha bisogno di presentazioni.
Ecco la copertina dello splendido CD:
SOTTOTITOLI
Angels_of_the_Universe__Fridriksson__2000__is_.rar 21.19K
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Messaggio modificato da JulesJT il 20 December 2014 - 07:49 PM
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