Perfettina
Finalmente un film come si deve: un’introduzione, dei personaggi, una causa scatenante, la storia, il finale. Beeee. Ecco come si fanno i film. Mica tutte quelle costruzioni sghembe, capitoli, piani sequenze, senza inizio, senza finale. Baaaaa.
Philomena di
Stephen Frears mi ha proprio soddisfatta.
Lei, l’attrice protagonista, la Dench, insomma, è tanto brava. Interpreta una signora che, in gioventù, partorì il figlio della colpa in un convento di suore. Queste diedero il bambino in adozione. E adesso, dopo cinquant’anni, la mamma vorrebbe ritrovarlo. Le suore fanno muro di gomma. Un giornalista la aiuta.
La Chiesa cattolica non ci fa una gran bella figura, in questo film. Questi preti irlandesi ne devono aver fatto, di birberie. Io ho riso tanto e anche un po’ belato. Proprio una bella storia come uno degli
Harmony che mi leggo la sera nella stalla. C’era anche una bella musica.
Tiomkin dice che è uguale a quella di
Harry Potter, che è uguale a quella di tutte le commedie come questa. Ma lei è un po’ snob.
Io ci darei il premio, a questo film. Non capisco perché Nerina, Dispettina, Tiomkin e Porcellina si siano addormentate.
Nerina
Ecco, adesso sarete contente. Avete detto la vostra e, se permettete, chiudo io con quello che è stato forse il migliore, tra i film in concorso visti, a parte l’irraggiungibile Miyazaki:
Child of God di
James Franco.
Il soggetto è tratto da una delle storiacce di
Cormac McCarthy. Il disadattato
Lester Ballard viene espropriato dei suoi beni. Si rifugia ramingo in una fatiscente baita del bosco. Lentamente sprofonda in un abisso di folle solitudine dove, a fargli compagnia sono solo dei pupazzi di pezza, vinti al tiro a segno, e il cadavere di una donna, probabilmente suicida, trovata nel bosco. Sempre più chiuso in se stesso, si costruisce un mondo fantastico alimentato da efferati omicidi.
Il film è secco, sporco, sgradevole come il protagonista. Perfettamente in sintonia con l’ambiente gelido e inospitale della foresta in cui è ambientato. Non c’è compiacimento o ricerca dell’effetto scioccante. Le scene di violenza sono crude ma non insistite. Scott Haze, l’attore che interpreta il protagonista, conferisce al suo personaggio non solo i tic un po’ scontati della pazzia ma anche una certa dose di simpatia compassionevole, a dispetto delle azioni. Fare la cacca con naturalezza davanti alla macchina da presa ha letteralmente conquistato noi popolo ovino. Solo due pecorelle beghine hanno dormito o fatto finta di dormire durante la proiezione.
E con questo, cari amici e amiche del gregge cinefilo, prendo commiato dalla Mostra e da voi.
Partiamo da Venezia col ricordo degli abbracci di Reitz al suo cast (
così parchi nei film), con la gratitudine per l’ospitalità a 360° del romantico erotomane (
quel cagnetto, però molestava Porcellina), con la felicità per l’incontro con gli altri amici di AW, buoni e malvagi.
Partiamo da AW verso altri alpeggi dove non infastidire nessuno col nostro provocatorio belare o dove il belare sia musica per chi ascolta.
Per i primi sarà un sollievo. I secondi, se già non lo sanno, potranno cercare il gregge e\o il suo padrone altrove, magari chiedendo.
A entrambi il saluto e le scuse di tutte noi per eventuali inconsapevoli offese o cacche e pure per quelle consapevoli.
State belli e sereni, come siete, e ogni tanto, mettendovi il pullover di lana, pensate un poco a noi.
Beeeeeeeeeeee
Messaggio modificato da lordevol il 04 September 2013 - 01:17 PM