Zhong Hua Zhang Fu
Heroes of The East
中華丈夫
noto anche come:
Chung Wah Cheung Fu (Cantonese)
Shaolin Challenges Ninja
Challenge of The Ninja
Lingua : Cantonese + Giapponese
Mandarino + Giapponese
Inglese
Anno : 1979
Regia e Coreografia : Lau Kar Leung (Liu Chia-Liang)
Ass. Coreografo : Tong Wai Shing
Scrittore : Ni Kuang
Produttore : Run Run Shaw
Genere : Arti Marziali / Commedia
Cast:
Liu Chia Hui - Ho Tao
Yuka Mizuno - Yumiko Koda (Kung Zi)
Cheng Hong Yip - Shou
Yasuaki Kurata - Takeno il ninja
Cheng Miu - padre di Tao
Yuen Siu Tien - 'sifu' di Tao
Chu Siu Keung - Chang
Riki Harada (Takeshi Yamamoto) - maestro di Kenjutsu
Yasutaka Makazaki - maestro di Sai
Shirai Manabu - maestro di Nunchaku
Tetsu Sumi - maestro di Karate
Nobuo Yana - maestro di Yari
Hitochi Ohmae - maestro di Jujutsu
Maozo Kato - granmaestro Giapponesi
Lau Kar Leung (Liu Chia-Liang)- maestro Sū
Ho Tao, figlio di un ricco mercante di Hong Kong, sposa Yumiko (Kung Zi in mandarino) una giapponese con un matrimonio prestabilito da i loro padri soci in affari. Il loro matrimonio si rivela turbolento quando le arti marziali giapponesi di Kung Zi non vengono prese sul serio da Tao, ritenendole inferiori a quelli cinesi. Questa offesa si trasforma in un malinteso che viene recepita come una sfida da i connazionali di Kung Zi all'intero mondo marziale giapponese. Tao si ritrova da solo a sfidare sette maestri giapponesi nelle loro diverse discipline.
Recensione :
Senza dubbio uno dei migliori film di arti marziali in assoluto, una vera gemma del casato Shaw interpretato da "Gordon" Liu Chia Hui. Un film che esce dalla norma del suo genere per diversi aspetti. Diverso perché le arti marziali cinesi sono affiancate da quelle giapponesi e interpretate da veri giapponesi, come il noto Yasuaki Kurata. Il regista Lau Kar Leung ha insistito che i combattimenti non finissero con la morte di qualcuno per sottolineare il giusto spirito marziale. Ma l'aspetto piu interessante del film è che, a differenza di altri film di kung fu (come "The Deadly Knives", "Fist of Fury" e un piu' recente "Ip Man"), le arti marziali giapponesi sono trattate con rispetto e non percepite come barbarie senza principi, e i giapponesi non sono un branco di ubriaci che irrompono nelle palestre cinesi e uccidono tutti a tradimento, mentre l'eroe è andato a comprare le sigarette.
Il film parte con i divertenti bisticci di Tou e Kung Zi che incessantemente confrontano le loro tradizioni, dalla spada fino al bon ton a tavola, sminuendo le usanze dell'altro. Tou critica il modo indecoroso in cui Kung Zi pratica le arti marziali, e stranamente, Kung Zi afferma che le donne giapponesi non badano ad essere riservate come le donne cinesi, quando si sa che la donna giapponese tradizionalmente e molto riservata e modesta. Nel film non mancano delle sane chicche di tecniche marziali, come è solito fare Liu Chia Hui che affronta come sempre il tema delle arti marziali in modo religioso. Infatti quando si tratta di arti marziali, si intravede subito l'entusiasmo di Liu nella sua interpretazione seria e concentrata.
I combattimenti sono uno spettacolo. Niente effetti speciali, nè funi nascoste per simulare balzi enormi, e senza evidenti manipolazioni della velocità che di solito rovinano una bella coreografia. L'uso delle armi è particolarmente bello e i maestri delle diverse discipline sono dei veri esperti, senza contare la bravura di Liu Chia Hui.
Le Arti e Le Armi :
Il film mette a confronto stili e armi marziali cinesi e giapponesi.
Il primo incontro di spade vede il maestro di Iai con Katana contro le 8 Stili della Spada Divina Wudang di Tao che impugna la Juan.
Uno degli stili più famosi dello Iai e il Suiō-ryū, l'arte di estrarre la spada e colpire con molta velocità. Le 8 Stili della Spada Divina Wudang è un arte marziale detta "interna" con una fluidità dei movimenti che sembrano una danza.
Il secondo incontro vede il maestro di Karate contro il Zuì Quán (Pugno Ubriaco) di Tao. Tao impara il Zuì Quán osservando i movimenti di Sū il Mendicante.
Nel terzo combattimento vediamo l'esperto di Nunchaku e Tonfa (manganello) contro Tao e il suo Sān Jié Gùn (bastone a tre segmenti), l'arma che ormai è diventata un emblema di Liu Chia Hui.
Il quarto incontro è un duello di lancie, la Yari contro la Qiang. Queste due lance sono molto diverse in struttura e Tao utilizza la flessibilità della Qiang e "la chioma di sangue" per sopraffare la Yari. Infatti la Qiang con l'applicazione degli 8 metodi è un arma molto efficace e veloce.
La quinta sfida mette a confronto i Sai (pugnali a forchetta giapponesi) e i Húdié Shuāng Dāo (coltelli farfalla cinesi). In questo stupendo incontro vediamo una lotta velocissima dove i due contendenti usano al massimo i vantaggi delle loro armi come le trappola del manico di cui queste due armi sono famose.
La sesta sfida è una lotta corpo a corpo - Jujutsu contro... umm... Shuai Jiao? Liu sembra usare posizioni standard di lotta, che sembrano tal volta un misto fra Judutsu e posizioni Hung, ma a un certo punto si mette in una posizione di Qigong Duro, simile a quella della "camicia di ferro". Il suo avversario (Hitochi Ohmae) è un gigante d'uomo e Tao non riesce a sopraffarlo senza ricorrere a dei trucchetti.
Nell'ultimo duello, dove vediamo Tao sfidare Takeno il ninja, il film raggiunge il suo apice. La sfida è divisa in tre parti. La prima è interamente dedicata alle tattiche d'imboscata. Tao deve contrastare le arti elusive (Shinobi-iri) e camuffamento (Hensojutsu) di Takeno usando lui stesso le tecniche d'agguato (Lin Kuei?) che ritiene "da villani".
Qui si sfoggiano le armi segrete di entrambe le parti: skuriken, dardi moneta, Kusarigama (falce con catenata giapponese), Shéng Biāo (dardo con fune cinese), frecce nascoste e una marea di aghi e pugnali volanti. Anche la seconda fase parte con delle tattiche di camuffamento e armi nascoste, ma si trasforma in un duello con le lance seguita da uno scontro di lame - la Ninjatō giapponese (spada corta) e la Dāo cinese (sciabola).
La terza fase è uno scontro a mani nude dove Tao con lo Stile della Gru cinese confronta Takeno con lo Stile del Granchio giapponese. Lo Stile del Granchio, inventato per il film, è un interessante forma di combattimento ravvicinato che usa gomiti e ginocchia per intrappolare i colpi dell'avversario, contrattaccando con pugni, artigli e calci. Lo stile è molto credibile e sembra veramente una forma di Ninjitsu. Infatti io ci sono cascato in pieno.
Anche se il film è molto rispettoso verso le arti marziali e le armi giapponesi, non si può non notare una leggera affermazione che le arti e le armi cinesi sono superiori, a volte con delle imprecisioni.
Un tipico esempio è il primo combattimento di spade. La lama della katana richiede tante procedure per forgiarla. Il risultato è una lama di una affilatezza e durezza ineguagliabile. La Jian invece, è un arma delicata e leggera che permette movimenti veloci. Nel film vediamo queste due spade schiantarsi direttamente. In una situazione reale, la Katana avrebbe spezzato la Jian come se fosse un fiammifero.
Nel combattimento disarmato vediamo il Karate contro il Zuì Quán. Nel film Il karate si dimostra molto potente ma estremamente lento e con posizioni molto ampie e aperte agli attacchi. Quelle posizioni nel karate sono solo usate durante gli allenamenti nei 'kata'. I 'kata' sono posizioni zen che, secondo una teoria, sono poizioni yoga modificate da Bodhidarma per il combattimento durante gli anni di meditazione di fronte al tempio Shaolin. Nel Karate queste forme sono simili a quelle del Hung-Gar che utilizzava la tensione muscolare negli allenamenti per rafforzare il corpo. A differenza delle forme Hung-Gar, i kata sono molto piu minimaliste ed enfatizzano l'aderenza al suolo. Lo Zuì Quán, invece, è uno stile che richiede leggerezza di piedi e fluidità, però le forme dello Zuì Quán sono molto piú aperte e vulnerabili di quelle del Karate. Questa disciplina è molto, molto, molto difficile da imparare e sono veramente in pochi nella storia che sono riusciti a usare lo Zuì Quán efficacemente in una situazione reale. Uno che ha appena appreso le basi dello Zuì Quán non ha nessuna possibilità di vincere contro un maestro del Karate.
Malgrado queste inesattezze, il film da abbastanza credito alle arti giapponesi e mantiene il tema principale di rispetto e vero spirito marziale fino alla fine. Infatti l'epilogo del film mi ha veramente emozionato. *sniff*... che ci posso fare? Sono un sentimentale quando si tratta di arti marziali.
ATTENZIONE : Solo per gli appassionati dei film di arti marziali tradizionali HK anni 70/80 e non per i turisti del genere. Qui non troverete effetti speciali, scazzottate di massa, case che crollano, hadouken e fantascienza. Solo le belle e elaborate coreografie firmate Lau Kar Leung e il talento di veri praticanti di arti marziali. Se vi piace lo stile veloce con molti scatti da angoli diversi del tipo Jet Li, o i combattimenti cosidetti realistici (con lunghe pause, due calci e basta) del tipo Bruce Lee, o le buffonate di Van Damme, questo film NON FA PER VOI. Certo ognuno ha diritto a dire la sua, però il tempo che sprecate è solo vostro. E' come uno che ascolta Gigi D'Agostino che si mette a fare recensioni metal. O meglio ancora, è come dire "questa canzone non mi dice niente" quando sei sordo.
Ambientazione e Personaggi Storici:
Alla prima occhiata, il film sembra ambientato nel primo decennio del 20° secolo: mercanti cinesi con abiti occidentali, battelli di ferro, ecc. ma ci sono diversi fattori non molto chiari. Il maestro Sū (Sū Chàn detto "il mendicante" maestro di Zuì Quán) interpretato dal regista Lau Kar Leung è un personaggio storico ben noto per la sua abilità, tanto da fargli guadagnare un posto fra le Dieci Tigre di Guandong durante la Dinastia Qing (1644–1912). Sebbene sia un dato di fatto che questo personaggio è esistito veramente, molte verità sul suo conto si sono perse fra il folklore cinese e il cinema di Hong Kong. Assumendo che ha veramente conosciuto Huáng Qíyīng (padre di Huáng Fēihóng), un'altra Tigre, allora si parla di metà 19°secolo. Un altro elemento che confonde è il granmaestro giapponese "Kato". Secondo wikipedia, sarebbe il fondatore dell'Associazione di Karate-dō Gōjū-kai Internazionale, Yamaguchi Gōgen, ma io ritengo che questo non è plausibile. Yamaguchi ha vissuto tra il 1909 e il 1989 e nel film era già vecchio. Di sicuro il film non è ambientato negli anni '60 o '70. Forse si riferiscono a Itosu Ankō (1831 – 1915) detto il padre del Karate moderno, o Gichin Funakoshi (1868 – 1957) il fondatore dello Shotokan Karate che diffuse il Karate per tutto il Giappone, o forse Higaonna Kanryō (1853 - 1916) di Okinawa che creo il Gōjū ryū Karate... boh! Se qualcuno ha qualche idea che può mettere luce su questo dilemma e più che benvenuto.
Traduzione:
Le battute in giapponese subbate in inglese molte volte non erano corrette e sono state tradotte direttamente dall'audio (grazie Picchi). Durante la scena del dojo in Giappone, il maestro Kato chiama Kung Zi Mayumi invece che Yumiko.
L'italiano per me è una lingua straniera. I miei insegnanti di italiano erano Goldrake, Mazinga, Jeeg, Daltanious e il Dr.Slump. Perciò non ritengo il mio italiano all'altezza di fare un sub per gli italiani. Questo progetto non sarebbe stato possibile senza l'aiuto di Picchi che mi ha guidato per tutto il tempo e corretto accenti, congiunzioni e altri abomini linguistici. Grazie di cuore. La mia riconoscenza va anche a AsianPat che ha revisionato questo mio primo sub e a tutti del forum che mi hanno accolto e aiutato. M'goi!
Buona visione e buone feste a tutti!
Heroes.of.the.East.AsianWorld.zip 52.87K 43 Numero di downloads
NOTA : Il zip contiene due versioni dello stesso sub che hanno il timing diverso e non un sub per 2CD. Sceglete quella piu adatta alla vostra versione del film.
Messaggio modificato da fabiojappo il 24 December 2014 - 07:24 PM