218 risposte a questa discussione

[Shimamura]

Regolamento del thread

Il presente thread, come il precedente quasi omonimo, nasce per fornire uno spazio dove poter discutere dei film che avete visto da poco e le cui impressioni volete condividere con noi.
Questo spazio è dedicato esclusivamente ai film che non sono mai stati o non ancora distribuiti nelle sale italiane, e pertanto inediti, ed ai film oramai fuori dalle sale nostrane da tempo, come i classici.

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Confido nella vostra collaborazione.

Il moderatore della sezione AltroCinema di AsianWorld, Shimamura

Messaggio modificato da Shimamura il 02 January 2014 - 05:58 PM

[JulesJT]

Comincio io, va'.....


Dunque - dopo aver trascorso secoli a stagionare beatamente tra le mie cose - ecco uscire fuori "Le tre sepolture", film del 2005 diretto e interpretato da quel vecchio volpone di Tommy Lee Jones.
Non lo si può accostare a un genere specifico dal momento che mescola più ingredienti (western + drammatico in primis), comunque parla di un ranchero (T.L.Jones) che decide di far luce sulla morte di un suo compagno, un immigrato messicano accidentalmente ucciso da un poliziotto di frontiera. Scoprirà quindi il colpevole e lo costringerà a intraprendere un lungo e sofferto ( ) percorso di redenzione.
Convincente esordio alla regia per il noto Man in Black, il quale tira fuori dal cilindro una bella storia del Sud, texana, dove le problematiche legate al mondo dell'immigrazione sono sempre vive e spesso macchiate di rosso. Mi aspettavo di vedere un Jones in versione Il Grinta, pronto a radere al suolo mezzo Texas pur di raggiungere la tanto sospirata verità.... invece ne è uscito fuori il ritratto di un uomo sinceramente provato per la perdita di un amico che ha affrontato stoicamente il rimasuglio di un retaggio razzista mai del tutto debellato nel sud degli USA e che si è schierato contro la sua stessa comunità. Ha fatto poi luce sull'insabbiamento "classico" delle (pseudo)forze dell'ordine e ha dimostrato di possedere un vero cuore, un animo nobile. Bravo lui e, ovviamente, Guillermo Arriga, la cui penna diede già vita all'arcinoto "21 Grammi" del 2003.

Messaggio modificato da JulesJT il 03 January 2014 - 11:02 AM

[Blindevil]

Spring breakers, di Harmony Korine. Con James Franco, Selena Gomez, Vanessa Hudgens, Ashley Benson, Rachel Korine. Quattro amiche, a corto di soldi per le vacanze di primavera, decidono di compiere una rapina per raggiungere la somma necessaria. Riuscite nell'impresa, e giunte infine in Florida, tra party in spiaggia e festini a tasso di alcool e droga, le ragazze vengono arrestate. La loro cauzione viene pagata da Alien, un gangster di quartiere, che le prende sotto la sua protezione... Potente e vibrante l'ultimo film di Korine, che utlizza la bellezza di quattro "lolite" in una veste inedita delle loro carriere solo come punto di partenza per costruirvi intorno un film ricco in cui il lato erotico (comunque ridotto rispetto alle attese) è solo un pretesto per raccontare il percorso autodistruttivo delle protagoniste, in un compendio pop che trasuda fascino e sequenze stupende, giocando sui contrasti (le scene di violenza con in sottofondo una ballad di Britney Spears sono da capigiro visivo / sonoro) e sull'istrionismo di uno straordinario James Franco attrezzato di dorata dentatura. Abbagliante.

[JulesJT]

A Late Quartet, di Yaron Zilberman (USA, 2012)



Un quartetto composto da violoncellista (Christopher Walken), primo violinista (Mark Ivanir), secondo violinista (Philip Seymour Hoffman) e una suonatrice di viola (Catherine Keener), si vede costretto ad affrontare la malattia del più anziano del gruppo, il suonatore di violoncello Peter. A quest'ultimo è stato infatti diagnosticato il morbo di Parkinson al primo stadio. È quindi chiaro che per uno strumentista di fama internazionale ciò significhi l'inizio della fine. Pian piano verranno allo scoperto diversi rancori, invidie, segreti e ambizioni soffocate che mineranno inevitabilmente l'armonia del gruppo.

Allora, Christopher Walken non ha bisogno certo di presentazioni... per non parlare poi di P.S. Hoffman, che io considero uno dei pochi in grado di avvicinarsi all'intoccabile Robin Williams in termini di eclettismo recitativo (sa fare TUTTO, cribbio! ).
Unitamente agli altri 2 attori principali hanno dato vita a una coinvolgente storia di amicizia che mi ha sorpreso non poco.
Nel lungometraggio in questione hanno interpretato il ruolo di 4 persone - coi relativi dissidi interiori da fronteggiare - che hanno trovato finalmente la forza di scrutarsi dentro e di parlarsi con estrema sincerità. Il tutto ambientato in una New York invernale accogliente come non mai. Aggiungiamo poi il calmo e rilassato mondo della musica classica che ha decisamente creato l'atmosfera giusta.
Definirei questo film come una cioccolata fondente, amara ma calda.
Prima volta che vedevo Hoffman in lingua originale (attore del quale bisogna recuperare praticamente tutto per imparare a conoscerlo come si deve) e, se possibile, lo rispetto ancora di più.

[Blindevil]

La conversazione, di Francis Ford Coppola. Con Gene Hackman, Robert Duvall, Frederic Forrest, John Cazale, Harrison Ford. Harry Caul, il miglior intercettatore di New York, si trova immischiato in un intrigo riguardo il suo ultimo lavoro. Durante l'ascolto delle registrazioni effettuate infatti l'uomo scopre che le due persone spiate temono di essere uccise, e Harry sospetta proprio che il possibile mandante dell'ipotetico omicidio sia il suo datore di lavoro, trovandosi così di fronte alla propria coscienza. Un film sulla paranoia che è ancora oggi è pregno di un'inquietudine sotterranea che lascia il segno, con diversi spunti di riflessione non certo banali e con un'atmosfera da drama-thriller di indubbio fascino. Un percorso semi-masochistico intrapreso dal protagonista, che si trova (non del tutto a torto) a sospettare di tutto e di tutti, negandosi una possibile vita sociale, e che non arriva alla pace neanche nel cupo finale (preceduto da un colpo di scena di alto livello). Ottimo Hackman, nei panni di un personaggio che avrebbe poi citato interprentandone uno coevo nel meno riuscito Nemico pubblico di Tony Scott. Psicotico.

[fabiojappo]

JulesJT, il 03 January 2014 - 07:23 PM, ha scritto:

A Late Quartet, di Yaron Zilberman (USA, 2012)
per non parlare poi di P.S. Hoffman, che io considero uno dei pochi in grado di avvicinarsi all'intoccabile Robin Williams in termini di eclettismo recitativo (sa fare TUTTO, cribbio! ).

Questa è una offesa a Philip che se lo mangia a colazione a Robin Williams !

Il film insomma, non mi aveva convinto molto, ma visione tutto sommato placida e piacevole.

Messaggio modificato da fabiojappo il 03 January 2014 - 08:59 PM

[JulesJT]

fabiojappo, il 03 January 2014 - 08:56 PM, ha scritto:

Questa è una offesa a Philip che se lo mangia a colazione a Robin Williams !

Io li adoro entrambi ma Williams è il mio attore preferito in assoluto. Ho il paraocchi quando si tratta di lui.
Non vedo altro.
Penso tu possa capirmi. Per me quell'uomo è in grado di fare di tutto e di più. Con tutto il rispetto che provo per Hoffman ma ne deve ancora mangiare di pagnotte..... non in bravura ma in esperienza.

fabiojappo, il 03 January 2014 - 08:56 PM, ha scritto:

Il film insomma, non mi aveva convinto molto, ma la visione era tutto sommato placida e piacevole.

Dipende molto dal mood del momento. Oggi avevo freddo e 'sto film mi ha riscaldato.
E il bello è che mi ero detto: "Basta intenerirsi!"... invece.....

Messaggio modificato da JulesJT il 03 January 2014 - 09:08 PM
Ho voglia di cioccolata calda!!!!!!

[Blindevil]

Alice non abita più qui, di Martin Scorsese. Con Ellen Burstyn, Kris Kristofferson, Diane Ladd, Lane Bradbury, Lelia Goldoni, Laura Dern, Harvey Keitel, Jodie Foster. In seguito alla morte del marito, l'ex cantante Alice decide di trasferirsi a Monterey, il posto dove era cresciuta. Parte in viaggio con il figlio, fermandosi più volte durante il tragitto per cercare di racimolare la somma necessaria per giungere alla sua meta, finché non incontra David... Rimane l'enorme prova di Ellen Burstyn in uno dei classici del primo Scorsese, però tra i peggio invecchiati del regista newyorkese. Road movie al femminile a tinte forti, Alice non abita più qui demitizza il "sogno americano" proponendo per la sua protagonista una realtà ben più cruda e realistica, nonostante l'happy ending finale. Non privo di dialoghi frizzanti, il film ha però diverse ingenuità che appaiono più oggi che al momento della sua uscita e non è avaro di personaggi poco riusciti (come l'insopportabile figlio dodicenne di Alice), che penalizzano in parte il fascino narrativo. Intimo.

[Blindevil]

Strada sbarrata, di William Wyler. Con Humphrey Bogart, Allen Jenkins, Sylvia Sidney, Joel McCrea, Claire Trevor. In un quartiere povero dell'East Side di New York si intrecciano le vite di una ragazza il cui fratello minore è un bullo di quartiere, di un architetto che aspira ad una vita migliore e di un gangster tornato nel luogo della sua infanzia per trovare la madre malata. Ma forse per nessuno i sogni si realizzeranno... Dal dramma di Sidney Kingsley, William Wyler confeziona un film teso, che risente di una certa lentezza narrativa nella parte iniziale ma che quando comincia a ingranare non delude le attese, offrendo all'interno del racconto anche degli interessanti spunti di riflessione sociale. Girato interamente in studio, con fondali dipinti, ma comunque realistico nella sua messa in scena, Strada sbarrata vede un trio di protagonisti in ottima forma, su cui spicca un Bogey, non ancora all'apice del successo, nei panni di uno strepitoso e tormentato villain. Amaro.