Magse & Nickmattel
orgogliosamente presentano
刀
The Blade
Nazione: Hong Kong
Anno: 1995
Genere: Wuxia
Regia: Tsui Hark
Cast: Zhao Wenzhou, Xiong Xinxin, Moses Chan, Sang Ni,
Austin Wai, Valerie Chow, Michael Tse, Collin Chou
Sottotitoli: int ivl
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Tsui Hark chiude il ciclo dell'ondata wuxia degli anni '90, iniziato da lui stesso con Swordsman, con il film che rimane l'apice della sua abilità come regista e il migliore del genere stesso. Dopo avere omaggiato King Hu con Swordsman (e con il successivo immenso Swordsman II), con The Blade prende a modello l'insegnamendo del maestro Zhang Che, producendo un remake - sulla carta un remake, ma sulla celluloide è tutto un altro film - del celeberrimo The One Armed Swordsman. Seguendo le orme dell'illustre predecessore, Tsui Hark dà sostanza e gravità ai corpi, optando per combattimenti sanguinari e più realistici.
I wuxia degli anni novanta facevano largo uso del wire-work e gli eroi dei film si libravano nell'aria con leggerezza, continuando sulla strada aperta dal maestro King Hu. The Blade è un film visionario che traspone il genere wuxia in un mondo sanguinario e corrotto, ben lontano dal modello cavalleresco dei suoi predecessori. Il realismo e il contatto con l'umanità è ciò che lo distingue dalla massa dei wuxia precedenti.
Cos'è il jiang hu? L'ossessiva domanda che tormenta i pensieri della protagonista femminile non troverà mai risposta. Il mondo delle arti marziali pieno di valori, pieno di codici morali, tanto lontano dal mondo reale, in The Blade non è altro che l'orrore, l'odio, la vendetta, la lussuria del mondo che ci circonda. Wuxia? Rivoluzione.
Utilizzando la voce fuori campo della protagonista femminile, Tsui Hark descrive una storia di iniziazione, aspettative e desideri. Un destino tagliente simile ad un'affilata lama costringe i protagonisti a separarsi da qualcosa di loro, o a privarsi da qualcosa che avrebbero voluto. Privazioni su cui il protagonista Ding On ne fa le fondamenta per una propria rivincita. Cosicché la perdita del padre diventa motivo di riscatto, un braccio solo e una spada spezzata una nuova forma di combattimento, un libro bruciato una fonte d'insegnamento.
La regia di Tsui Hark è più ispirata che mai, la macchina da presa è sempre vicina all'azione, è persino incollata alla gente e agli oggetti, fenomenale la scena in cui Ding On rotola a terra e la telecamera rotola con lui.
Un complesso di scene che lasciano spazio solo a visioni di villaggi e rapporti umani desolanti, di case bruciate e di relazioni senza futuro.
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Siu Ling è la figlia del proprietario di una fabbrica di spade, in un'epoca medievaleggiante cupa e violenta. Lei non è conscia del mondo che la circonda e vive all'interno della fonderia tormentata dall'amore per due uomini. Uno è Ding On, orfano di padre e adottato molti anni prima dal padre di lei, l'altro è Iron Skull, il rivale di Ding On per la successione alla guida della fabbrica di spade. La quiete della vita quotidiana viene scossa dall'arrivo in paese di una banda di banditi che massacrano un monaco buddhista. Siu Ling apre gli occhi alla cruda realtà e il tempo delle fate per lei finisce e non tornerà mai più. Ding On, nel momento in cui Siu Ling viene rapita dai banditi, perde un braccio durante il combattimento e cade in un burrone, facendo perdere le proprie tracce. Si ritroverà nella casa di un orfano, lontano da tutto e da tutti. Dopo un primo momento di scoramento, l'attacco dei banditi alla catapecchia fa risorgere in lui il desiderio di vendetta. Trova un manuale di arte della spada e si allenerà per portare a termine la sua missione. In un crescendo di violenza, si arriverà al finale di The Blade, uno dei più cruenti della storia dei wuxia, in un mondo che è un ciclo eterno di vendetta dove non c'è più posto per l'amore e per i valori cavallereschi.
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recensione di Magse, liberamente ispirata da kungfucinema e hkx
Messaggio modificato da fabiojappo il 24 December 2014 - 11:10 AM