Nobody’s Daughter Haewon
Nugu-ui ttal-do anin Haewon
Anno: 2013
Durata: 90 min.
Genere: Drammatico
Regia: Hong Sang-soo
Cast:
Jung Eun-chae, Lee Sun-kyun, Kim Ja-ok
Kim Eui-sung, Ye Ji-won, Yoo Jun-sang
SINOSSI
Haewon, una giovane studentessa, si sente abbandonata: la madre sta per emigrare in Canada e la storia clandestina col suo professore è destinata a finire. Triste e confusa, Haewon incontra la madre, il professore Lee Seongjun, alcuni compagni di studi, due amici e un altro uomo, un professore universitario che insegna negli Stati Uniti…
COMMENTO
Fin dai titoli di testa su un delicato sfondo azzurro, accompagnati da note classiche, Nobody’s Daughter Haewon (Nugu-ui Ttal-do Anin Haewon) ci immerge dolcemente nell’universo narrativo di Hong Sangsoo, nella sua dimensione cinematografica fatta di eterni ritorni, di ripetizioni, di minime variazioni. Ma la vita e la quotidianità, in fin dei conti, sono proprio così, con gli errori che continuiamo a commettere e le stesse strade che continuiamo a percorrere. E la poetica del cineasta coreano, vero e proprio animale da festival, è così aderente alla realtà da funzionare perfettamente anche quando ci racconta di sogni e illusioni, quando ci mette di fronte a personaggi che abbiamo già incontrato o, in un certo senso, immaginato.
Non ci sono colpi di scena nei film di Hong, sarebbero troppo rumorosi: sono semmai giochi di parole, di scrittura cinematografica, sottili divertissement che svelano l’intimità dei personaggi. In Nobody’s Daughter Haewon il sogno è un film nel film che ci mette di fronte a due strade, entrambe percorribili: la prima ci riporterà (noi, Haewon, il professor Lee e tutti gli altri) al punto di partenza, mentre la seconda ci condurrà a nuove storie, non diverse dalle prime. I ritorni, appunto. Il cinema di Hong è un nastro di Möbius gentile e colorato, con volti, attori e personaggi che si ripresentano, uguali e diversi, come la fulminea apparizione di Jane Birkin in questo ultimo film o la magnifica presenza di Isabelle Huppert nel precedente In Another Country, presentato al Festival di Cannes.
Cannes e Berlino, oppure Venezia e Locarno. Hong Sangsoo, come detto, è una creatura festivaliera, che sia filmmaker o giurato: quasi invisibile in patria, Hong risplende di luce propria, anno dopo anno, per critici, giornalisti e cinefili, racchiuso in una gabbia che gli sta stretta. Un peccato, perché il suo cinema raffinato, autoreferenziale e intellettuale possiede un raro afflato di vita, di realtà. Lieve e scherzoso, ma anche profondamente commovente, il cinema di Hong sembra sempre di più un magico incrocio tra Éric Rohmer e, per la sua costante mappatura di Seoul, Woody Allen – in Nobody’s Daughter Haewon ci prende per mano e ci conduce lungo le suggestive passeggiate della fortezza di Namhan. Ed alleniana è la totale mancanza di misura del professore di cinema, amante/marito senza troppo coraggio, protagonista di sfoghi infantili e vigliacchi. E in parte alleniana è anche la soave Jung Eun-chae (Haunters), eroina romantica di un’avventura quotidiana tra aspettative e cocenti delusioni.
Come abbiamo già scritto, e ovviamente riscriveremo, i film di Hong rischiano di restare intrappolati in un’impasse gradevole ma sterile – tra i più recenti, ad esempio, funzionava meno The Day He Arrives: ma come resistere a Oki’s Movie, Night and Day o Woman on the Beach? Eppure, davanti al flusso di immagini che sembrano scorrere come ricordi, come dei déjà-vu, scopriamo uno sguardo fresco e un racconto necessario, impreziosito da qualche dettaglio, da un’aggiunta o una sottrazione. In Nobody’s Daughter Haewon è decisiva la scelta del casting, la freschezza di Haewon/Jung Eun-chae, teneramente snob, irresistibile nella sua ingenuità amorosa, osservata e pedinata da Hong con le sue immancabili zoomate, segno stilistico che lo colloca quasi fuori dal tempo.
[recensione da Quinlan.it scelta dal subber MarcoMx]
SOTTOTITOLI
(versione: bluray)
Traduzione: MarcoMx
Messaggio modificato da fabiojappo il 14 May 2021 - 04:03 PM