Retrospettiva dedicata a
Kazuyoshi Kumakiri
a cura di Tyto, fabiojappo e Kiny0
AsianWorld ha nei propri archivi già da tempo alcuni dei lavori più apprezzati di Kazuyoshi Kumakiri e in particolare Kichiku, Hole in the Sky, Antena e Non-ko. Visto che è diventato ormai un regista-culto per gli affezionati di cinema giapponese, abbiamo deciso di tradurre i sottotitoli degli altri suoi film, completandone la filmografia (con i seguenti titoli: The Ravaged House,The Volatile Woman,Green Mind Metal Bats, Freesia: Icy Tears e Sketches of Kaitan City).
Dopo questo speciale realizzato nel marzo nel 2012 abbiamo continuato a seguire il lavoro di Kumakiri e tradotto i sottotitoli di The End of Summer. Prima di un altra settimana monografica dedicata ad altri suoi recenti film: Blazing Famiglia e My Man.
Kazuyoshi Kumakiri nasce il 1° settembre 1974 a Obihiro nell’isola di Hokkaido.
Si iscrive all’Ōsaka Art College e, dopo aver realizzato alcuni cortometraggi mai proiettati nelle sale, dirige nel ‘97, nell’ambito della propria tesi di laurea, il lungometraggio Kichiku, uno splatter su un gruppo di studenti fanatici che si eliminano a vicenda, presentato anche al Festival di Berlino nel ’98.
Nel 2001 dirige Hole in the Sky, il primo vero successo per Kumakiri, che con questo lavoro si aggiudica vari premi tra i quali il Fipresci al Festival di Rotterdam. Il film racconta dell’incontro tra Ichio, gestore di un ristorante sulla strada, nell’isola di Hokkaido, e Taeko, un ragazza di Tokyo abbandonata dal fidanzato vicino al locale di Ichio.
Nel 2003 Kumakiri gira Antena, che presenta anche a Venezia nella categoria “controcorrente”. Si tratta del primo lavoro del regista ad essere tratto da un'opera originale, l'omonimo romanzo della scrittrice Taguchi Randy; il titolo indica una sorta di sesto senso, la capacità di percepire la verità che molto spesso la realtà sensoriale nasconde o muta. Yuichiro, studente di filosofia impegnato in una ricerca sulla capacità fisica di liberarsi dal dolore, scopre questo sesto senso e inizia a sperimentare sul proprio corpo la "materia", praticando il sadomasochismo, affidandosi anche alle cure della bellissima Naomi.
Nel 2004 è la volta di due opere “minori”: The Ravaged House, breve film tratto da un manga di Hideshi Hino, che racconta la storia di Soroku, ragazzo affetto da una bizzarra malattia e per questo emarginato dagli abitanti del proprio villaggio, e The Volatile Woman , una commedia ancora in stile manga, in cui Etsuko, una giovane vedova che gestisce una stazione di benzina, vive una bizzarra e impensabile storia d'amore con un ladro che si nasconde in casa sua per sfuggire alla polizia.
Nel 2006 gira Green Mind, Metal Bats, film tratto da un manga di Tomohiro Koizumi che racconta il disagio sociale di alcuni giovani sbandati, alle prese con una vita ormai compromessa dai fallimenti.
Con Freesia: Icy tears del 2007 lo stile del regista sembra subire una flessione in negativo, forse anche a causa del genere a lui meno congeniale. Il film è tratto dall'omonimo manga di Jiro Matsumoto ed è ambientato in un mondo futuro, in cui una legge permette ai parenti delle vittime (di qualunque assassinio) di potersi vendicare con il carnefice, anche se questi ha pagato con il carcere la sua malefatta.
Nel 2008 dirige Nonko 36-sai, film che racconta di Nobuko (un’attrice trentaseienne che non è riuscita a sfondare) e del ritorno al proprio villaggio natale, dove incontrerà un ragazzo pieno di ottimismo.
Nel 2010 gira Sketches of Kaitan City; il film, basato su una serie di brevi storie scritte da Yasushi Sato, è ambientato a Kaitan, una città di fantasia in Hokkaido, scenario di cinque ritratti di alcuni personaggi, alle prese con le difficoltà della vita. Un film importante che al Cinemanila International Film Festival conquista il Lino Brocka Award e il premio per la miglior interpretazione maschile dato al cast di questo film collettivo.
Con Blazing Famiglia nel 2012 torna a lavorare su una storia basata su un manga, in questo caso di Hiroshi Tanaka. Ancora una volta il regista giapponese sorprende, cambia registro, realizzando un film ricco di azione che per tema e sviluppo si avvicina alla saga di Crows Zero diretta da Miike.
L'anno successivo a ispirare il regista è invece un noto romanzo della scrittrice Jakucho (Harumi) Setouchi, The End of Summer, storia di un intenso triangolo amoroso che Kumakiri tratteggia in un modo classico con il quale sembra voler rendere omaggio ai grandi classici giapponesi del Dopoguerra.
Dell'anno scorso è l'ultimo lungometraggio fino a questo momento: My Man. Dal romanzo di Kazuki Sakuraba, Kumakiri ha tratto un grande film ancora una volta ambientanto nell'Hokkaido e con al centro il tema della solitudine, tanto presente nell'opera del regista. Probabilmente il film giapponese più importante del 2014, vincitore del San Giorgio d'Oro al Festival di Mosca che ha premiato anche il protagonista, Tadanobu Asano, come miglior attore.
Kumakiri ha inoltre lavorato per la TV girando un episodio della serie Tonsure e uno di Shinya Shokudo 3.
Ha poi collaborato, come sceneggiatore, con Sion Sono, in particolare per il film Hazard ed è comparso, come attore, nel film di Teruo Ishii Blind Beast vs. Dwarf e in My Back Page di Nobuhiro Yamashita che lo considera il suo senpai avendo iniziata la sua carriera come assistente di Kumakiri.
Da sottolineare infine la lunga collaborazione con lo sceneggiatore Takashi Ujita e come il regista ami spesso affidare i ruoli chiave dei propri film agli stessi attori. Citiamo in particolare il simpatico Susumu Terajima, la stella Ryo Kase e due giovani meno conosciuti ma comunque bravi, Pistol Takehara e Maki Sakai (vedere le foto sotto).
FILMOGRAFIA
(link alle recensioni)
1997: Kichiku
2001: Hole in the Sky
2003: Antena
2004: The Ravaged House
2004: The Volatile Woman
2006: Green Mind, Metal Bats
2007: Freesia: Icy tears
2008: Nonko 36-sai
2010: Sketches of Kaitan City
2012: Blazing Famiglia
2013: The End of Summer
2014: My Man
Messaggio modificato da Kiny0 il 12 January 2020 - 02:43 PM
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