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Anno: 1982
Paese: Hong Kong
Genere: Wuxia
Durata: 85' c.ca
Regia: Ching Siu-tung
Cast: Norman Chu (Hashimoto), Damian Lau (Bo Ching Wan)
Eddy Ko (Kenji), Flora Cheung (Sheng Nan)
Ogni cento anni la Cina è teatro di un duello tra i due migliori guerrieri di Cina e Giappone. Quest'anno i duellanti sono Bo Ching Wan e Hashimoto, due spadaccini retti moralmente e desiderosi di mettere a prova le proprie abilità. Ma nell'ombra agiscono delle forze avverse con lo scopo di mettere a repentaglio la regolarità del duello…
Ching Siu-tung probabilmente è più famoso per altri suoi lavori, quali la regia di A Chinese Ghost Story (Storia di Fantasmi Cinesi) e le coreografie di arti marziali di monumenti quali Swordsman II, A Better Tomorrow II e New Dragon Gate Inn (citiamo pure i più recenti Shaolin Soccer e Hero).
Ciononostante il suo esordio dietro la macchina da presa è un film di cappa e spada che si rivela alquanto maturo e sebbene venga annoverato nella generazione della vecchia scuola, la notevole dinamicità delle scene d'azione e il generoso impiego del wire-work fanno di Duel to the Death una testa di ponte per la massiccia ondata/riscoperta dei wuxia degli anni '90.
La trama non è sicuramente ciò che di più originale ci sia al mondo, eppure gli elementi infusi in essa la rendono di sicuro interesse. La moralità dei protagonisti è contrapposta all'immoralità delle forze che agiscono alle loro spalle, ma la non casuale scelta narrativa ci rende la visione dell'insieme nel medesimo modo con cui la percepiscono Bo Ching Wan e Hashimoto: sanno che c'è qualcosa che gioca contro la regolarità del duello, ma tutto rimane a loro nebuloso e vago.
Se le vicende dei protagonisti possono apparire troppo statiche per un film d'azione, ecco apparire gli elementi che smuovono le acque: orde di ninja giapponesi riempiono la pellicola con le tecniche più assurde e incredibili. Ninja che volano appesi ad aquiloni, ninja con bombe esplosive e ninja auto esplodenti, pioggie di shuriken e la fantastica scena nel deserto tra il ninja gigante e il monaco cinese buddista. Sebbene le scene di combattimento con la presenza dei ninja siano fenomenali, il momento topica è ovviamente il duello finale tra Bo Ching Wan e Hashimoto, il quale prende atto su una vertiginosa scogliera dove le onde dell'oceano si infrangono violentemente: la leggerezza dei movimenti, dell'uso della spada e dei salti acrobatici, fanno sembrare che i loro corpi siano un tutt'uno con gli elementi della natura – aria, terra e acqua.
Una potente conclusione violenta e sanguinosa ma mai oltre i limiti del codice cavalleresco, ci apre un interrogativo sulla necessità della violenza stessa e pone l'accento sulla vanagloria.
di Magse per www.asianworld.it
Messaggio modificato da fabiojappo il 01 May 2020 - 08:33 AM