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[RECE][SUB] The River

Traduzione di LeChuck

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1 risposta a questa discussione

#1 -- LeChuck --

    PortaCaffé

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Inviato 16 August 2004 - 12:30 PM

The River

- TLF -

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Titolo Originale: He Liu
Nazione e Anno: Taiwan 1997
Genere: Drammatico
Durata: min.
Lingua: Mandarino
Sottotitoli: Italiano by LeChuck

Regia: Tsai Ming-Liang
Sceneggiatura: Tsai Ming-Liang, Tsai Yi-Chun, Yang Pi-Ying

Cast:
Lee Kang-Sheng .......... Xiao Kang
Miao Tien .................... Padre
Lu Yi-Ching ................. Madre
Chen Shiang-Chyi ....... Ragazza
Lu Shiao-Lin ................ Amante Della Madre
Hui Ann ....................... Regista
Yang Kuei-Mei .............. Ragazza Nell'Hotel


- Trama: Xiao-Kang vive in un appartamento a Taipei con i suoi genitori, ma il dialogo tra loro è pressochè inesistente ed ognuno conduce la propia vita. Xiao-Kang non sta volentieri a casa e si allontana appena può, un giorno incontra per caso una sua ex compagna di scuola che lavora con una troupe cinematografica. Xiao-Kang la accompagna sul set e si fa convincere a fare la parte di un cadavere che galleggia sul fiume Tanshua, il fiume di Taipei, pesantemente inquinato. Il giorno dopo Xiao-Kang comincia ad accusare un forte dolore al collo, che nei giorni seguenti si fa sempre più acuto. Questo fa riavvicinare il ragazzo ed i suoi genitori, che lo accompagnano da guaritori, medici e santoni senza tuttavia riuscire a trovare nessuna cura che funzioni. Ci sarà una cura per il suo misterioso dolore?

- Commento: Orso d'Argento e Premio speciale della Giuria al Festival di Berlino 1997, "Il Fiume" è il terzo lungometraggio del regista taiwanese - ma in realtà è nato in Malesia - Tsai Ming-Liang, già vincitore con il suo "Vive L'Amour" del 1994 di un Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.
Per chi non li avesse già visti, "Il Fiume", strettamente legato ai due precedenti film, potrebbe risultare poco chiaro fin dalla più semplice individuazione dei personaggi. Si tratta, infatti, di un cinema estremo fatto di simbolismi che non concede nulla allo spettatore poco attento e che resta fin troppo oscuro anche per il cinefilo più incallito.

Continuando il suo viaggio attraverso la vita di Xiao-Kang (l'attore Lee Kang-Sheng), Tsai Ming-Liang sceglie questa volta di far riemergere l'elemento famiglia, messo da parte in "Vive L'Amour", in tutte le sue contraddizioni: una casa dalla quale Xiao-Kang si tiene sempre lontano e dove torna solo perchè è seriamente malato, due genitori tanto distanti da lui quanto fra di loro, ognuno con la propria vita, ognuno che bada solo a sè stesso. Un'impossibilità di costruire solide relazioni con gli altri dovuta ad una incomunicabilità che, propria già del cinema di Michelangelo Antonioni (a cui Tsai Ming-Liang è fin troppo spesso accostato) è ormai accentuata dai folli ritmi di una società contemporanea schiacciata fra il benessere economico ed il degrado ambientale. E se l'appartamento in cui Xiao-Kang si sente intrappolato è un simbolo, lo stesso, ed a maggior ragione, si può dire per il fiume inquinato che appare nella prima parte del film e che simboleggia la vita: "più viaggiamo lungo il fiume della vita - dice il regista - maggiori sono i dilemmi che dobbiamo affrontare, derivanti da un ambiente degradato".

Personaggi quindi isolati dal mondo esterno, chiusi in sè stessi, vaganti con la testa fra le nuvole nel mondo irreale di una irriconoscibile Taipei dalle strade e dai cavalcavia surrealisticamente vuoti: Xiao-Kang, afflitto da un terribile dolore che, dopo un bagno nel fiume inquinato, gli impedisce qualsiasi movimento e lo conduce da medici e guaritori, fra massaggi ed agopuntura, nella speranza di alleviare la sofferenza; il padre (Miao Tien, uno dei più famosi attori del cinema di Taiwan e di Hong Kong), abituale frequentatore di buie saune gay che non disdegna i rapporti mercenari - "se la vita è come un fiume, una parte di essa sarà sempre oscuramente, vorticosamente e impenetrabilmente profonda. Il padre avrà sempre dei lati oscuri e repressi da nascondere" - ; la madre, ascensorista in un ristorante, amante insoddisfatta di un uomo che traffica in videocassette pirata.
Ed al centro delle loro esistenze viene a collocarsi la presenza di uno degli elementi costanti nella cinematografia di Tsai Ming-Liang: l'acqua. Che sia l'acqua di un fiume, l'acqua piovana, o la perdita di un rubinetto, "l'acqua simboleggia il desiderio, fuoriesce e provoca guai", e come il dolore al collo costringe Xiao-Kang a reagire, affrontando la vita pur di risolvere i propri problemi, così la perdita d'acqua nella stanza da letto conduce il padre ad una situazione analoga, ad una reazione che lo pone su di un piano parallelo a quello del figlio.

Siamo, se ci fosse bisogno di specificarlo, in una dimensione ormai inusuale, quella del puro cinema, in cui il regista non si cura tanto di progettare a tavolino i mille movimenti della macchina da presa, ma lascia partire la pellicola ed osserva vivere i suoi personaggi. E se "Il Fiume", nella sua voluta mancanza di fluidità, è talvolta opprimente, il finale apre alla speranza: non più un pianto disperato rotto dai singhiozzi, ma una finestra che si apre verso il domani.

© 1997 reVision, Carlo Cimmino


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- Tsai Ming Liang
Nato a Kuching - Malesia il 27 Ottobre 1957

E' arrivato a Taiwan nel 1977, dove ha ottenuto il diploma d'Arte Drammatica dell'Università della Cultura Cinese nel 1981. Con i suoi primi tre lungometraggi visionari, si è imposto all'attenzione del pubblico e della critica. Il suo primo film, nel 1992, è stato "Rebels of The Neon God". Nel 1994 con "Vive L'Amour" vince il Leone d'oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1996 è la volta di "The River", Orso d'argento a Berlino. Nel suo quarto lungometraggio "The Hole" (candidato alla Palma d'Oro a Cannes 1998) esplora ancora una volta il suo tema favorito: la solitudine nella città. Ha scritto, diretto e interpretato anche diverse piecés teatrali.

- Filmografia
All The Corners of The World (1989) (TV)
Xiao Hai (Boys) (1991)
Rebels of The Neon God (1992)
Vive L'Amour (1994)
Wo Xin Renshi De Pengyou (My New Friends) (1995) (TV)
The River (1997)
The Hole (1998)
Underground Fish (2001) (Corto)
What Time Is It Over There? (Che Ora E' Laggiù?) (2001)
The Skywalk Is Gone (2002) (Corto)
Bu San (Good Bye, Dragon Inn) (2003)

Con questo "The River" si va finalmente a completare qui su AsianWorld la filmografia di Tsai Ming-Liang, eccezion fatta per l'ultimissimo "Good Bye, Dragon Inn" e il primissimo "Xiao Hai" del 1991.
Presto conterei di ripostare le mie altre due recensioni ("Rebels of The Neon God" e "The Hole") stilate ai tempi della vecchia board, in modo da dare la possibilità anche a chi se li fosse persi tempo fa di conoscere questi due film.
Spero apprezziate questo film così come l'ho apprezzato io e mi aspetto almeno un paio di commenti dopo la vostra visione. :)





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Messaggio modificato da fabiojappo il 23 December 2014 - 06:43 PM

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LE MIE RECE PER ASIAN WORLD: Rebels of The Neon God ; The Hole ; After Life ; The River ; Bullet Ballet ; Tokyo Fist ; Happy Together ; Together (Together With You) ; Distance.

IL MIO BLOG: Screen Travels.

#2 ettore111

    PortaCaffé

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Inviato 12 April 2021 - 01:58 PM

ciao, su amazon c'è la versione bluray, pensavo avesse i sub, ma non li ha in italiano, qualcuno può fare i sub per la versione hd?





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