(Versione: 232)
Regia: Chano Piñeiro
Paese: Spagna
Anno: 1985
Genere: Drammatico
Durata: 20'
Lingua: Gallega
Interpreti: Tía Sunción (Asunción Racamonde)
Sinossi
Asunción è un'anziana signora che vive in un remoto villaggio della Galizia. Conduce un'esistenza semplice, priva di chissà quali svaghi ma brama un unico, fondamentale avvenimento: l'arrivo di una lettera del figlio.
Quest'ultimo non si fa vivo da circa 40 anni ma la donna - stoica - si reca quotidianamente presso l'ufficio postale del paese nella speranza che che il tanto sospirato pezzo di carta faccia la sua comparsa.
I giorni trascorrono inesorabili nell'immobilismo di questa piccola realtà rurale ma per Asunción il destino pare non riservare nulla.
Una mattina, finalmente...
Commento di JulesJT
*CONTIENE SPOILER*
Minimale cortometraggio che documenta in tutta la sua essenzialità la vita di una donna apparentemente debole, consumata dal secco clima galiziano, una signora che arranca passo dopo passo nella disperata ricerca di un barlume di speranza, ossia l'arrivo del figlio. Niente di tutto ciò: Asunción è dannatamente forte d'animo.
Lei non proferisce verbo, al massimo fa ricorso ai gesti soltanto quando necessario, eppure parla, anzi, grida tramite i suoi occhi lucidi il forte desiderio di ricongiungersi al figlio, sangue del suo sangue. La gente che la circonda non possiede questa tenacia e non la comprende: la deridono, la compatiscono, ma lei prosegue per la sua strada incurante dei loro pensieri.
Emblematica la scena girata nell'ufficio postale in cui, in seguito alla chiamata dell'operatore, Asunción non si muove, bensì si limita ad alzare lo sguardo rimanendo appoggiata al muro di pietra, quasi in simbiosi con esso. Pare così attestare la sua incredulità nei confronti dell'accaduto, la lettera non può essere ancora pervenuta.... non è mai arrivata in quarant'anni! Perché mai ora?
Eppure, eccola lì. È stato assai arduo non farsi intenerire nel momento in cui ha appurato che non avrebbe mai più rivisto il figlio.
Dei soldi ereditati non poteva farsene nulla, per lei costituiscono una mera cartaccia utile ad alimentare il fuoco che scalda la sua stamberga, niente di più.
Infine sono semplicemente ridicole (ma, ahimé, 'umane') le reazioni dei suoi compaesani, gente arrivista, bigotta che non ha esitato un attimo a scagliarsi verso l'abitazione dell'anziana protagonista alla ricerca di un tesoro che a loro non appartiene. Un 'tesoro' dal valore effimero per Asunción.
Il corto si conclude lì dov'è iniziato, nell'assolato cielo galiziano che inesorabilmente influenza le giornate di un luogo fermo nel tempo.
Menzione d'onore per le splendide musiche che accompagnano questo gioiellino targato Piñeiro, vibrazioni capaci di suggestionare in una frazione di secondo l'immaginazione degli spettatori.
Semplicemente sublime.
Traduzione e recensione: JulesJT
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Messaggio modificato da JulesJT il 15 November 2015 - 01:40 PM