(versione dansk drama 700)
Regia: Mikkel Munch-Fals
Paese: Danimarca
Anno: 2010
Durata: 93'
Lingua: Danese
Interpreti: Bodil Jorgensen , Sebastian Jessen, Henrik Prip
Trama
Ingeborg è una donna di mezza età alla quale è morto il marito e non riesce a colmare questo vuoto anche perché non si sente attraente. Sua figlia Anna è molto carina ma ha subito una menomazione al seno che l'ha resa depressa provocandole una repulsione per il suo corpo e una strana forma di feticismo per la mutilazione.
Anders è un uomo di mezza età che si diletta a fare il maniaco sessuale al parco.
Suo figlio si prostituisce indistintamente con uomini e donne per denaro.
Le vite di queste 4 anime disperate sono destinate a incontrarsi in un incredibile susseguirsi di eventi....
Commento
Ho scoperto questo film quasi per caso, navigando fra l'immensità del repertorio di un blog favoloso quale OLTREILFONDO, uno dei pochi blog esistenti che era ancora capace di emozionare, di risultare vero e gestito da una grandissima persona che purtroppo non ho mai avuto il piacere di conoscere ma che da ogni parola che scriveva si intuisce che è una persona VERA, che faceva recensioni con passione e vero amore cinefilo senza mai risultare spocchioso o saccente.
È proprio ad Ereserhead che voglio dedicare questa traduzione, ad oggi il più bel film che io abbia tradotto per AW, come gesto di profonda stima e rispetto per tutte le chicche che mi ha fatto scoprire nel corso degli anni, su tutte ovviamente JAPON, che non è semplicemente il mio film preferito ma proprio una fonte di luce e forza spirituale che trascende qualsiasi concezione filmica e si avvicina a Dio, al metafisico e giuro che non sto esagerando!
Proprio per questo motivo voglio usare pari pari le sue parole x recensire questo film, io mi eclisso e vi copio-incollo la sua splendida recensione
"Nothing’s All Bad è un film corale capace di scorrere in mezzo a due rive (dramma & commedia) che potrebbero portare un lavoro così ben fatto in aride anse senza via d’uscita. Invece è il caso di dire che la commistione tra i due registri trova il proprio equilibrio dovuto poiché quando si ride, si sorride con un retrogusto amaro, e quando invece la vicenda imbrunisce, si diventa più seri non dimenticando quell’ironia che ammorbidisce senza sminuire la tragi(comi)cità rappresentata.
Questo è dunque l’incarto del pacco regalo, aprendolo scopriamo che Munch-Fals racconta nell’incipit di un uomo che davanti a una puttana è triste fino a piangere senza sapere perché. Chi lo sa, oltre a Shakespeare, è il regista stesso che attraverso la coralità riesce ad amplificare il malessere sociale e personale dei suoi personaggi grazie al ping-pong narrativo che, come da tradizione per il genere, si costella di tanti piccoli cortocircuiti interni fino alla collisione finale che non lascia di certo indifferenti.
A monte va rimarcato che le 4 persone qui riprese (il titolo tradotto sarebbe Belle persone) sono madre-figlia e padre-figlio. La disgregazione famigliare riduce i 4 personaggi a sgualcite bandierine mosse dalle proprie frenesie che come un imbuto trascinano solo e soltanto nella pozza maleodorante del sesso. Il sesso diventa la protesi naturale di mancanze, di vuoti personali incolmabili, di assenze affettive; il sesso come cifra illusoria: per la vecchia donna un placebo contro la solitudine, per sua figlia un modo per accettare il proprio handicap, per il padre, l’unico che ironicamente non consumerà mai, il viatico per liberarsi dalle proprie perversioni, e infine per il giovane che si prostituisce una pressoché spensierata fonte redditizia.
Si tratta perciò di persone alla deriva che non riescono a trovare un appiglio nella loro caduta, e anzi precipitano sempre più rapidi verso l’insensibilità e la noncuranza della propria vita.
L’inesorabile e discendente tragitto verticale ha forza in particolar modo quando si narrano le vicende del duo femminile piuttosto che quelle di padre e figlio. La signora vede in poco tempo l’allontanamento dal lavoro e dall’amore del marito per trovarsi in uno squallido bingo e infine in un bar ancora più squallido adescata dallo sbarbato gigolò. Quest’ultimo, invece, con le sue attitudini concupiscenti forza un po’ oltre la credibilità della sua storia che ha almeno un giro a vuoto, quello in cui una coppia apparentemente perbene lo porta a casa per i propri loschi affari.
Munch-Fals fa l’equilibrista in un territorio dove a cadere non ci si mette niente, ma lui con la sfrontatezza degli esordienti firma una vera perla che oltre ad aver fatto felici i vertici della Zentropa, ha fatto felice anche me, e spero anche voi che non potete davvero perdervi questo film."
[Fonte: Eraserhead per pensieriframmentati.blogspot.it]
Traduzione: Dries
Revisione: Kiny0
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Messaggio modificato da Kiny0 il 14 February 2014 - 03:20 PM