KAMEN (PIETRA)
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Regia: Aleksandr Sokurov
Scenggiatura: Y. Arabov
Fotografia: A. Burov
Suono: V. Persov
Cast: L. Mozgovoi, P. Alexandrov.
URSS 1992 - b/n, 84'
Sinossi:
Nella casa museo di Čechov a Yalta, il giovane guardiano incontra il maestro in persona, di ritorno dal mondo della non-esistenza e incarnato in diversi ruoli: un dottore, un patrigno del ragazzo.
(dal sito del regista)
Kamen eredita e sviluppa i principi artistici del precedente The second Circle: stesso sceneggiatore (Yury Arabov), stessi direttori della fotografia (Alexander Burov) e del suono (Vladimir Persov), stesso protagonista (Pyotr Alexandrov). Ad ogni modo in questo nuovo lavoro la componente visuale, basata sulle tradizioni dell'impressionismo russo, è ancora più marcata. Il bianco e nero è molto simile ad un acquarello monocromo grazie ad una attenta attenuazione della profondità dei neri.
“Se si fa riferimento al tono drammaturgico, Kamen è senza dubbio un film intimamente russo, non solo perché si può riconoscere in uno dei personaggi Anton Čechov e perché si svolge in una casa dove un tempo ha vissuto una famosa famiglia russa; ma perché Kamen è un film profondamente lirico per la sua atmosfera "da camera" e il suo tranquillo dispiegarsi dell'emozione: toni sommessi, una mestizia diffusa e il sentimento della profonda, tragica natura della vita”. (A. Sokurov)
“L'ironia e la tristezza del film stanno nel fatto che l’esule dall'aldilà, che un tempo viveva sulla terra da eremita, adesso anela al contatto con le varie forme del vivere, mentre il giovane disprezza tutta questa routine terrena. Ma Čechov non ha portato niente da lì — neanche il desiderio di creare —, se non una bramosia per quella 'volgarità della vita' che tanto poco sopportava quando era qui. Non è forse questo, per Sokurov, il più spaventoso segno della non-esistenza? Non ci sono valori dopo la morte tranne reminescenze della vita fisica e forse un'idea di arte”. (Alexandra Tuchinskaya)
Messaggio modificato da JulesJT il 20 December 2014 - 11:50 PM
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