Terrifying Girls' High School:
Lynch Law Classroom
Sottotitoli - LD3K
Regia: Suzuki Norifumi
Anno: 1973
Nazionalità: Giappone
Con: Miki Sugimoto, Reiko Ike, Seiko Saburi, Misuzu Oota, Rie Saotome
Trama
La Scuola della Speranza raccoglie ragazze sbandate con lo scopo di istruirle e nel contempo riabilitarle nella società arricchite di sani principi morali,
inoculati tramite sonore punizioni.
I metodi educativi sono estremamente invasivi: le violenze inflitte dalla commissione disciplinare si scagliano soprattutto sul sesso e sulle zone erogene delle delle malcapitate studentesse.
Un giorno, in occasione di uno dei tanti esempi di alta pedagogia accademica, una ragazza rimane uccisa.
Da allora in poi le cose per il simpatico preside sporcaccione e il suo perfido, subdolo, vice si complicheranno: il capo della banda di cui faceva parte quella ragazza entra nella scuola, mimetizzandosi tra le studentesse, con il preciso scopo di vendicare quella tetta™ insanguinata.
Commento
Le persone muoiono
quando perdono un terzo del loro sangue.
Il film va diviso in due tempi, un primo di 15 minuti da storia del cinema "cool" alla Tarantino e un secondo, pornografico, di 70 minuti.
Il primo tempo mi ha fatto morir dal ridere e godere: zero pretese d'autore, sangue a go go, tette sessantottine™ e donne da combattimento! Grandioso insomma.
I primi 15 minuti danno l'idea di qualcosa di più che un film da vedere con gli amici muniti di una caraffa di Asahi a testa.
Parte più o meno come un cartone animato, con un'intro truculenta seguita dalle tre scenette di presentazione delle "eroine" del film, tutte specialiste nelle loro rispettive arti:
i furti, i coltelli e le fellatio.
Insomma un inizio coi fiocchi, con ritmo serrato.
La colonna sonora è strepitosa, musica "nera" anni '70, dal funky al soul. Ripescata e resa oramai celebre dal cinema del buon Quentin: impossibile non riconoscerne gli spunti evocativi, impossibile che non torni alla mente il suo modus operandi, impossibile non avere una sensazione di deja vu guardando il primo tempo di questo Terrifying Girls' High School Lynch Law Classroom.
Purtroppo per chi ritiene l'americano autore di Pulp fiction un cazzone, questo parto di Suzuki gli farà certamente cambierà idea; la convinzione che gli originali siano sempre i migliori verrà certamente spenta: nel secondo tempo il film cambia, e si trasforma in una sghemba, verduzza e nodulosa cacata.
La puzza inizia a sentirsi all'apparire di quell'ingenuità sorpassata che consiste nel voler mostrare i corpi delle donne solo per solleticare l'inguine (un paio di mutandine bianche, cavoletti!) di persone che oramai saranno in andropausa: oggigiorno non credo che raggiunga l'obiettivo, con nessuno.
O almeno spero con nessuno che io conosca.
Nel valutare un Film-Tette™, bisogna tenere conto della percentuale di Fotogrammi-Tette™ rispetto alla percentuale di Fotogrammi-Sceneggiatura™.
Rispetto a Female prisoner (il film tette™ di riferimento) questo film propende ingenuamente verso le prime (c'è anche da dire, chi non ci propenderebbe?), spesso senza uno scopo utile alla narrazione. Insomma le priva di senso! E io schifo le tette insensate!
Sembra che tra un siparietto fatto di chiappe (un paio veramente orribili) e capezzoli ogni tanto ci infilino una parte della trama (piuttosto che quello che invece ragionevolmente ci si aspetterebbe di vedere infilato).
Ciò farà felice lo spettatore armato di giornale, patta dei pantaloni aperta, isolato a centro sala, ma non me che oramai ho raggiunto da anni la pace dei sensi.
In sintesi, in Female prisoner le tette erano strumento della trama, invece qui le tette sono sempre fine a sè stesse. Se nel primo mi davano l'idea di sfruttamento e di non rispetto umano in questo film sono vuote, flaccide e grinzose. La scelta nefasta di far perdere di senso alle zinne è stato un grave passo falso perchè spezza in due un film che, seppur frivolo, ha davvero delle scene strepitose.
Film come questo sono solo una scusa per inventarsi qualche scenetta grottesca con argomento "tortura su donna nuda, meglio se anche un po' scherzosa". In pratica la trama è quella parte noiosa tra uno sketch tette™ e l'altro.
Umberto Eco ci aiuta nella classificazione di questo film scrivendo: Come riconoscere un film porno.
[...] Ebbene, c'è un criterio per decidere se un film è pornografico o no, ed è basato sul calcolo dei tempi morti. Un grande capolavoro del cinema di tutti i tempi, Ombre rosse, si svolge sempre ed unicamente su una diligenza. Ma senza questo viaggio il film non avrebbe senso. L'avventura di Antonioni è fatto unicamente di tempi morti: la gente va, viene, parla, si perde e si ritrova, senza che nulla accada. Ma il film vuole appunto dirci che nulla accade. Ci può piacere o no, ma vuole dirci esattamente questo.
Un film pornografico, invece, per giustificare il biglietto d'ingresso, o l'acquisto della videocassetta, ci dice che alcune persone si accoppiano sessualmente, uomini con donne, uomini con uomini, donne con donne, donne con cani o cavalli. E questo andrebbe ancora bene: ma esso è pieno di tempi morti.
Se Gilberto, per violentare Gilberta, deve andare da piazza Cordusio a corso Buenos Aires, il film vi mostra Gilberto, in macchina, semaforo per semaforo, che compie tutto il tragitto.
I film pornografici sono pieni di gente che sale in macchina e guida per chilometri e chilometri, di coppie che perdono un tempo incredibile per registrarsi negli alberghi, di signori che passano minuti e minuti in ascensore prima di salire in camera, di ragazze che sorbiscono liquori diversi e si gingillano con magliette e merletti prima di confessarsi a vicenda che preferiscono Saffo a Don Giovani. Detto alla buona, e volgarmente, nei film pornografici, prima di vedersi una sana scopata occorre sorbirsi uno spot dell'assessorato ai trasporti.
Le ragioni sono ovvie. Un film in cui Gilberto violentasse sempre Gilberta, davanti, di dietro e di fianco, non sarebbe sostenibile. Né fisicamente per gli attori, né economicamente per il produttore. E non lo sarebbe psicologicamente per lo spettatore: perchè la trasgressione abbia successo occorre che si disegni su uno sfondo di normalità. Rappresentare la normalità è una delle cose più difficili per qualsiasi artista – mentre rappresentare la deviazione, il delitto, lo stupro, la tortura è facilissimo (nd chi ha detto T. Miike?)
Pertanto il film pornografico deve rappresentare la normalità – essenziale perchè possa acquistare interesse la trasgressione – nel m,odo in cui ciascun spettatore la concepisce. Pertanto se Gilberto deve prendere un autobus e andare da A a B, si vedrà Gilberto che prende l'autobus e l'autobus che va da A a B.
Questo irrita sovente gli spettatori, perché essi vorrebbero che ci fossero sempre scene innominabili. Ma si tratta di una illusione. Essi non sosterrebbero un'ora e mezzo di scene innominabili. Quindi i tempi morti sono essenziali.
Ripeto dunque. Entrate in una sala cinematografica. Se per andare da A a B i protagonisti ci mettono più di quanto desiderereste, questo significa che il film è pornografico. [...]
Umberto eco – da "il secondo diario minimo" - (1989)
Ora sarà chiaro perchè sostengo che questo film non sia pornografico per le scene di sesso lesbico, i nudi full frontal, i feticismi sessuali sadici e la pedofila, ma perchè nel secondo tempo inserisce - tra una tortura e l'altra - un vuoto, noioso, collante. Che magari qualcuno apprezzerà, visto che, dice il detto: "l'attesa del vedere una tortura un po' scherzosa su di una donna nuda, è essa stessa piacere".
Orè!
PS Non sottovalutate 'lama di rasoio' Remi.
PPS Chiappe orribili!
Messaggio modificato da Kiny0 il 19 October 2012 - 12:48 AM