[RECE][SUB] Microhabitat
creep 06 Aug 2020
PRESENTA
MICROHABITAT
so-gong-nyeo
소공녀
ITSGOINGDOWN
Mi-So (Esom) lavora come donna delle pulizie da 3 anni e guadagna 45,000 won (€32) al giorno. Il suo ragazzo, Han-Sol (Ahn Jae-hong), è uno studente squattrinato che desidera diventare un disegnatore di webtoon. Sebbene Mi-So sia povera, è felice fintanto che può fumare sigarette, bere whisky e stare insieme al suo ragazzo. Sfortunatamente, il prezzo delle sigarette e l’affitto del suo appartamento aumentano e Mi-So, per far quadrare i conti, si vede costretta a rinunciare momentaneamente al suo appartamento, sicura di poter trovare appoggi temporanei presso i componenti della sua vecchia band, che se la passano meglio di lei, ma solo in apparenza.
Titolo Originale
소공녀 (so-gong-nyeo)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Jeon Go-woon
Interpreti
Esom, Ahn Jae-hong,
Kang Jin-ah, Kim Gook-hee,
Lee Sung-wook, Choi Deok-moon,
Kim Jae-hwa, Jo Soo-hyang,
Kim Ye-eun, Kim Jae-rok,
Lee Yong-nyeo, Park Yeong-I,
Kim Hee-won, Park Ji-young
Corea del Sud, 2017, 106′
L’esordio alla regia della giovane Jeon Go-woon denuncia con leggerezza le storture di un sistema capitalistico che erode a colpi di inflazione la serenità degli individui, costringendoli a conformarsi in ruoli sociali sostenibili per quanto soffocanti, a meno che non si decida di vivere secondo le proprie regole, senza compromessi, felici ma reietti.
Mi-So (Esom), a prima vista sembrerebbe una ragazza che ha scelto il suo stile di vita semplice ma spensierato. In realtà scopriamo durante la visione che è orfana dei propri genitori (senza quindi il più fondamentale “strumento di welfare”) e che ha dovuto rinunciare agli studi (e di conseguenza ad ascendere nella scale sociale) perché non poteva più permettersi di pagare le tasse universitarie. Dietro la sua serena accettazione dello stato delle cose nasconde però un’inquietudine di fondo che somatizza nell’invecchiamento precoce dei suoi capelli.
A Mi-So per vivere bastano comunque un “tetto e un bagno”, ma l’affitto è uno schema ponzi piramidale in cui padroni di casa chiedono aumenti del canone mensile a padroni di casa che chiedono aumenti del canone mensile a una ragazza sola che vive in una topaia piena di scarafaggi. A pagarne le conseguenze sono gli ultimi e ad ingrassare sono i veri parassiti che vivono di rendita.
Non appena il governo aumenta perfino la sua marca di sigarette preferita, Mi-So preferisce lasciare l’appartamento, piuttosto che rinunciare ad una delle sue poche fonti di sollievo. Inizia così per lei la sua “crociera” presso i vecchi componenti della sua band a cui si rivolge per una sistemazione temporanea, in modo che possa risparmiare abbastanza soldi per il deposito cauzionale di un appartamento in affitto dal canone più economico. Essendo stata lei in passato ad ospitare i suoi amici nella sua umile dimora, aiutandoli nel momento del bisogno, spera che siano loro questa volta ad offrirle ospitalità, ma la situazione è più complicata del previsto.
La “bassista” Moon-yeong (Kang Jin-ah) è una donna che vive da sola, e per sostenere il suo tenore di vita persegue la carriera a suon di straordinari a scapito della sua salute (si inietta flebo di ricostituenti per ovviare al calo di zuccheri) e dei rapporti personali (preferisce non avere gente in casa), e se da una parte vede in Mi-So quello che poteva diventare se non si fosse adeguata alle esigenze del sistema sociale, dall’altra la invidia per il suo vivere secondo le proprie regole. Le ricorda di quando era adolescente e non si avevano responsabilità, ma poi si cresce e si deve lottare per sopravvivere.
Pur non ricevendo ospitalità da chi sta meglio di lei, Mi-So viene comunque accolta calorosamente dalla “tastierista” Hyeon-jeong (Kim Gook-hee) che non se la passa di certo meglio. Sposata a un fannullone con genitori a carico, Hyeon-jeong abita in una specie di ghetto e passa la vita sbrigando le faccende di casa e rimpiangendo le cure amorevoli della madre.
Non volendo più disturbare l’amica, Mi-So si rivolge al “batterista” Dae-yong (Lee Sung-wook), il tenerone della band con un divorzio alle spalle che lo ha fatto piombare in una profonda depressione, e vivendo ora da solo è asfissiato dal pagamento di un mutuo ventennale per una “casa-prigione” che col tempo si svaluterà a tal punto da non poterla più rivendere.
Rispettando l’esigenza di Dae-yong di restare da solo, Mi-So chiede ospitalità al “cantante” Rok-i (Choi Deok-moon), il quale le propone di sposarlo per soddisfare il desiderio dei propri genitori di vederlo sistemato e per offrirle quella sicurezza che solo un matrimonio di convenienza può garantirle, ma Mi-So rifugge ovviamente inorridita.
L’unica che sembra poterle offrire ospitalità senza problemi è la “chitarrista” Jeong-mi (Kim Jae-hwa), ormai sposata ad un uomo facoltoso che ha comprato la casa accanto alla loro per la madre di lei, in modo che quando escono di casa possono lasciarle il loro bambino, che per un lapsus freudiano viene definito “afflizione” anziché “benedizione”. Mi-So si offre di sdebitarsi con l’amica aiutandola nelle faccende di casa, ma attira su di sé l’occhiataccia della domestica, preoccupata di poter perdere il proprio lavoro. Non appena Mi-So disturba involontariamente il suo ambiente familiare (uscendo a fumare col marito), Jeong-mi le getta spietata tutto il suo sincero livore di donna conformata che non comprende il comportamento di chi preferisce spendere soldi per quei pochi piaceri che la vita ha da offrire, piuttosto che adoperarli per una sistemazione.
Mi-So se ne va rifiutando l’elemosina della poco empatica amica e oltre a non avere più una casa in cui alloggiare, perde anche una delle sue clienti, la prostituta Min-ji (Jo Soo-hyang), verso cui Mi-So prova compassione e un po’ si riconosce. “Che c’è di male nell’essere facili?” dice Mi-So ad una Min-ji in lacrime, incinta di un bambino di cui non conosce il padre, che c’è di male nel fare ciò che si vuole fare e nell’essere quel che si vuole essere?
Anche Han-sol (Ahn Jae-hong), il ragazzo di Mi-So, vorrebbe fare quel che gli piace. Vorrebbe diventare un disegnatore di webtoon, ma ai concorsi viene scartato. Vivendo in uno studentato per soli uomini non può permettersi nemmeno una stanza riscaldata per fare l’amore con la sua ragazza. Non può prendere in affitto un appartamento per loro perché deve ancora saldare i suoi prestiti studenteschi. E sono costretti a donare il sangue per andarsi a vedere un film al cinema. Pur di vivere come una persona normale, Han-sol è disposto a rinunciare ai suoi sogni di fumettista, ad offrirsi volontario per un lavoro di due anni all’estero che possa consentirgli di guadagnare abbastanza per poter comprare una casa al suo ritorno. E Mi-So gli dà del “traditore”, perché come i suoi amici, Han-sol scende a compromessi con le consuetudini di una società che richiede di conformarsi, che permette di vivere solo sottostando alle proprie condizioni.
Dopo uno struggente commiato con il proprio ragazzo, Mi-So si reca in un bar a bere del whisky, l’unica fonte di sollievo che le rimane, insieme alle sigarette. Anche il prezzo del whisky è aumentato a causa dell’aumento dell’affitto del bar, ma Mi-So non scende a compressi, non rinuncia alla sua felicità. Beve il suo whisky, fuma la sua marca preferita e costosa, e
Spoiler
.Il film è valso nel 2018 il Premio come Miglior Regista Esordiente a Jeon Go-woon ai trentanovesimi Blue Dragon Awards e ai cinquantacinquesimi Daejong Film Awards, dove ha vinto anche il premio per la Migliore Sceneggiatura. Inoltre ha fatto guadagnare alla Esom di Scarlet Innocence il suo primo premio come Migliore Attrice Protagonista ai diciannovesimi Busan Film Critics Awards.
masakatzu79 06 Aug 2020
Interessante, e dannatamente particolare. Aspettavo di vederlo da tempo, grazie di averlo tradotto!
ggrfortitudo 22 Aug 2020
Grazie, creep, da tempo non mi godevo così un film.
Amo le trame in cui i protagonisti vagano, tra rimpatriate e desideri di vita migliore.
Credevo fosse un film leggero ma, da metà in poi, diventa assai inquietante e tragico: forse la metafora della vita.
P.S. La protagonista, Mi-So, assomiglia molto alla mia prof. di greco dell'università.
Amo le trame in cui i protagonisti vagano, tra rimpatriate e desideri di vita migliore.
Credevo fosse un film leggero ma, da metà in poi, diventa assai inquietante e tragico: forse la metafora della vita.
P.S. La protagonista, Mi-So, assomiglia molto alla mia prof. di greco dell'università.
Woody 18 Sep 2020
Dalla trama sembra semplice, ma interessante. Lo guarderò sicuramente, grazie per la proposta!