[RECE][SUB] Rain Dogs
Shimamura 23 Nov 2010
Rain Dogs
(Cani sotto la pioggia)
Titolo originale: Tai yang yue (太阳雨 )
Nazione: Hong Kong/Malesia
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 94'
Regia: Ho Yuhang (何宇恒)
Traduzione: Shimamura81
Versione: PROPER/WRD
"Inside a broken clock
Splashing the wine
With all the rain dogs
Taxi, we'd rather walk
Huddle a doorway with the Rain Dogs
For I am a Rain Dog, too..."
Tom Waits1
Il cinema in Malesia.
Il cinema malese nasce nel 1933 con il film Leila Majnun, basato su una leggenda persiana. Diretto da B.S. Rajhans e prodotto dalla Motilal Chemical Company of Bombay, società di stanza a Singapore, ha un cast che viene rimediato ingaggiando un gruppo di operatori locali. Osservando il successo di questo progetto, due fratelli, Run Run e Run Me Shaw, nel 1937 importano alcune attrezzature da Shanghai e iniziano la produzione di film malesi nel loro piccolo studio a Singapore. Tuttavia, riescono a produrre solo cinque o sei film prima dell'invasione giapponese nel 1941.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, i fratelli Shaw riprendono la produzione, nel 1947, con un film diretto da Rajhans e intitolato Singapura Di Waktu Malam (Singapore by Night), interpretato da Siput Sarawak. Il film ottiene un certo successo e porterà i due fratelli a produrre altri film del genere. La Show Brothers Ltd., attraverso la sua filiale malese, la Malay Film Productions (MFP), porta al successo numerosi nomi, come P. Ramlee, nel 1948, che in seguito divenne una leggenda nel mondo del cinema malese. Forte del suo poliedrico talento, l'attore interpretava film dove non mancava mai la comicità, la danza ed il ballo, secondo schemi di chiara matrice bollywoodiana. Pertanto non deve stupire che i principali registi attivi in Malesia all'epoca fossero proprio registi indiani, come S. Ramanathan, KR Seetharama Sastry, Phani Majumdar e D. Ghoss. Erano attivi, naturalmente anche alcuni registi locali, quali L. Krishnan e KM Bashker.
Il successo riscosso dalla MFP spinge altri imprenditori a tentare la stessa sorte. Nel 1951, Hsu Chiu Meng crea la compagnia cinematografica Nusantara, che però chiude nel 1954, dopo avere realizzato appena una dozzina di film. La ragione del suo insuccesso va spiegata, tra le altre cose, anche come conseguenza della limitata distribuzione cinematografica all'epoca, in Malesia. I fratelli Shaw, infatti, potevano contare su molte sale di proprietà personale, tali da garantire una notevole diffusione delle proprie opere, laddove invece gli altri produttori potevano contare solo sulle esigue, quanto care, sale cinematografiche indipendenti.
Nel 1952, Ho Ah Loke apre uno studio a Singapore, e chiama la sua società Rimau Film Productions. Dopo aver prodotto un film, cambia il suo nome in Keris Film Productions. Ho possiede un paio di piccoli sale grazie alla sua impresa che, in precedenza, si occupava della distribuzione di film. Dopo aver prodotto un certo numero di film, nel 1956, fonde la propria azienda con la Cathay Organisation, di proprietà del miliardario Loke Wan Tho. La società, rinominata Cathay-Keris Film Productions, con il suo studio sempre a Singapore, diviene in breve la prima concorrente della MFP.
Le produzioni dei due studi erano molto simili, in quanto per lo più ispirate a leggende locali, eroi nazionali, veri e/o fittizi, racconti popolari, per lo più erano film di cappa e spada...
Tra i film realizzati negli studi dei fratelli Shaw, ricordiamo Ribut (Storm), e Hang Tuah & Raja Bersiong (The Fanged King), mentre per la Cathay-Keris Film Productions potremmo citare Buluh Perindu (The Magic Flute), Cinta Gadis Rimba (The Virgin of Borneo) and Mahsuri (The Maid of Langkawi). In breve le due compagnie surclassarono tutte le altre, restando da sole a contendersi il mercato malese.
Nel 1961, HM Shah acquista alcuni appezzamenti di terreno ai margini di Kuala Lumpur e li trasforma nei Merdeka Studio. Dopo un inizio non facile, l'aziendariesce ad ottenere numerose esclusive con la maggior parte delle celebrities al lavoro per i due studi cinematografici di Singapore, iniziando un'ascesa dirompente. I Merdeka Studio sono oggi diventati sede del National Film Development Corporation of Malaysia (FINAS). La Show Brothers Ltd. Incaricò all'epoca numerosi tra i suoi registi di lavorare, in una sorta di joint-venture, per i Merkeda Studio. Vennero così in Malesia registi quali L. Krishnan, P. Ramlee e Salleh Ghani, Jamil Sulong, Omer Rojik, S. Kadarisman, Sudarmaji, Naz Achnas, M. Amin e Datuk Jins Shamsudin.
Il cinema malese, tuttavia, acquista una certa notorietà internazionale solo nella metà degli anni settanta.
È nel 1975, infatti, che il monopolio dei Markeda Studio viene interrotto dal successo della Sabah Films, che ottiene un epocale successo col film Keluarga Comat (Comat's Family). Presto, nascono altri concorrenti: Perfima, Syed Productions Kechik, Indra Film Productions, Jins Shamsudin Productions e altri ancora...
La nascita negli anni '80 del National Film Development Corporation of Malaysia nel 1981, con la finalità di sviluppare e stimolare la crescita e il mantenimento di certi standard nell'industria cinematografica grazie alll'impiego di vari strumenti, compreso il finanziamento per la ricerca e servizi di consulenza, segnò un'ulteriore svolta nella storia del cinema malese. La FINAS da allora ha creato numerose strutture per promuovere l'industria, tra cui alcuni strumenti di credito atti a finanziare i giovani autori, al fine di testare il loro potenziale.
Vengono introdotte anche alcune regole generali a disciplinare il settore, inerenti ai compensi degli attori, liberi e non più fissi come in passato, ed inerenti alla realizzazione dei film. Inoltre, per evitare che vengano di nuovo a crearsi situazioni di monopolio, la FINAS ha stabilito che uno studio cinematografico non potrà occuparsi allo stesso tempo della produzione, della distribuzione e della proiezione delle opere, ma potrà esercitare solo due delle citate funzioni.
Parte dei ricavati inoltre sono devoluti alla FINAS stessa che li "ricicla" al fine della incentivazione dell'attività cinematografica in Malesia2.
All'inizio del nuovo millennio la produzione malese consta di circa 20-30 produzioni annue e si affaccia sulla ribalta internazionale con registi come Yasmin Ahmad3, la regista di Rabun (My Failing Eyesight, 2002) e dell'ottimo Mukhsin, del 2006 e come Ammir Muhammad, spesso ostracizzato dal Governo malese a causa dei contenuti socio-politici dei suoi lavori4. Altri registi importanti sono James Lee5, autore di The Beautiful Washing Machine (2004) ed il più famoso e giovane Tan Chui Mui6, regista del bellissimo Love Conquers All, che ha fruttato al suo autore il Tiger Award al Festival di Rotterdam.
Tra i giovani registi emergenti spicca anche il nome di Ho Yuhang.
Ho Yuhang (何宇恒).
Ho Yuhang nasce nel 1971 a Petaling Jaya in Malesia. Studia ingegneria e poi lavora nel settore della pubblicità televisiva. Da allora ha diretto numerosi cortometraggi e documentari che sono stati accolti con successo dalla critica internazionale. Il suo primo film, realizzato per la TV, Min (2003) ha vinto il premio speciale della giuria al Festival del Cinema di Nantes.
È la volta di Sanctuary nel 2004, che ottiene una menzione speciale della giuria al Festival del Cinema di Pusan.
Nel 2006 dirige Rain Dogs, un successo di critica in tutto il mondo, e produce il film di Tan Chui Mui: Love Conquers All.
Sham Moh (At the End of Daybreack) è il suo ultimo lavoro, realizzato nel 2009.
Tai yang yue (太阳雨 ).
Tai yang yue, cioè Rain Dogs, è il terzo lungometraggio di Ho Yuhang.
Rain Dogs è una sorta di road movie verso l'età adulta.
È una prova matura e sensibile, che ruota intorno all'amore, alla perdita ed alle difficoltà nel comprendersi l'un l'altro.
Utilizzando come punto di partenza per la propria analisi l'età più difficile, l'adolescenza, Ho cerca di comprendere e raccontare sia la banalità della vita quotidiana che la maestosità dei paesaggi della Malesia. Osserva i personaggi da una certa distanza, permettendo loro così di raggiungere una credibilità notevole e raccontando gli avvenimenti con crudele realismo.
La storia racconta del diciannovenne Tung (Kuan Choon Wai). È da poco di ritorno da una visita a suo fratello maggiore Hong (Cheung Wing Hong) a Kuala Lumpur. Tornato a casa, scopre che Hong è appena stato ucciso in una rissa e così, oltre al fratello, perderà anche la propria innocenza.
Tornerà così a Kuala Lumpur per organizzarne il funerale, ma di ritorno capirà che quella splendida campagna, quella lussureggiante giungla verde brillante sotto un cielo piovoso (e la pioggia non manca mai nel film, statene certi) che da sempre hanno incorniciato la sua vita, oramai non gli appartengono più e così scapperà, come aveva fatto suo fratello anni prima, dallo zio, in un villaggio di pescatori... A fargli eco si sente persino la voce della leggendaria Odetta7 che canta un malinconico blues... E in effetti il film sembra quasi ricordare le atmosfere di un blues del profondo sud...
Il contrasto tra le luci al neon di Kuala Lumpur e la natura selvaggia che circonda i luoghi natii di Tung è ben evidenziata dalla splendida fotografia di Teoh Gay Hian. La regia di Ho è delicata, lenta, meditativa.
La scoperta dell'amore, le diverse atmosfere riscontrate tra la campagna d'origine, la città (Kuala Lumpur) e il paese (di pescatori), serviranno a Tung per sperimentare la vita, le sue difficoltà e per capire qual è il proprio posto...
Il tutto sempre sotto una pioggia battente, mentre a farti compagnia non c'è che una radio che intona nient'altro che un blues...
Alcune note.
La Malesia è uno Stato federale asiatico situato tra la Thailandia e Singapore da un lato, e confinante con l'Indonesia dall'altro. Oltre alla popolazione autoctona numerosissima è la presenza cinese ed indiana. Non deve pertanto stupire che si parlino ben quattro lingue (malese, cinese, tamil, iban) e che la zia di Tung non sappia leggere il malese.
Più complicata ancora è la coesistenza religiosa. Ben quattro quelle presenti in patria: cristianesimo, buddismo, induismo e islamismo, quest'ultimo maggioritario, con ben il 53% dei malesi convertiti. Sebbene lo stato malese garantisca la libertà di religione, la convivenza non è facile, ed attentati, rappresaglie ed episodi di intolleranza sono frequenti, anche se non con la stessa gravità di quanto avviene in Indonesia.
In un certo senso, tuttavia, la Malesia può definirsi uno stato tranquillo. Non si può dire la stessa cosa dei suoi vicini, in primis della Thailandia. È infatti ad un episodio avvenuto in Thailandia che fa riferimento Rain Dogs, laddove viene lamentata da lentezza delle spedizioni di materie prime attraverso il confine. Si sta parlando del "massacro di Tak Bai"8, nel sud della Thailandia, al confine con la Malesia, episodio che naturalmente, pur se avvenuto in territorio thailandese, non poteva che allarmare anche lo Stato malese.
Accadde in breve il 25 di ottobre del 2004. "Duecento persone si erano riunite davanti alla stazione di polizia per chiedere la liberazione di sei uomini accusati di aver fornito armi a gruppi estremisti islamici. Quando una folla di tremila cittadini è scesa per le strade unendosi alla protesta, le forze di sicurezza hanno reagito con ogni mezzo: spari, botte, lanci di lacrimogeni e idranti. Sei manifestanti sono caduti senza vita colpiti dai proiettili. Due cadaveri sono stati trovati in un corso d'acqua e almeno altre 78 persone sono morte dopo essere state portate via sulle camionette della polizia, in un viaggio lungo cinque ore verso il campo militare della provincia confinante di Pattani. Secondo il medico legale Pornthip Rojanasunant, l'80 per cento degli arrestati sarebbero morti per soffocamento dentro ai furgoncini sovraffollati e coperti da teli cerati. Non si esclude però che molti prigionieri siano stati picchiati e maltrattati dalle forze dell'ordine. A Pattani sono state portate circa mille trecento persone.
I nomi delle vittime sono stati resi noti solo qualche ora più tardi. Nella notte, mentre le autorità avevano imposto il coprifuoco, una scuola è stata incendiata e una serie di pneumatici sono stati lasciati bruciare in mezzo alla principale strada di accesso alla provincia. La vendetta, temuta dai leader religiosi locali che per tutti questi giorni hanno supplicato di mantenere la calma, non ha tardato però ad arrivare. Giovedì una bomba è esplosa vicino a un bar di Slungai Kolok, al confine con la Malesia. Due i morti e venti i feriti. Il giorno seguente altri due attentati hanno colpito due luoghi pubblici... "9.
Desidero ringraziare il mio caro Cignofriend per la sua pazienza nell'aggiornare, includere, escludere, calendarizzare, etc... i miei in works. Thanks!
La versione dei sottotitoli è la PROPER/WRD
SOTTOTITOLI
Rain.Dogs.AsianWorld.zip (14.05K)
Numero di downloads: 32
See ya' soon!
Note.
1 Tom Waits, Rain Dogs, dall'album omonimo del 1985, edito dalla Island Record. Non starò a ribadire il concetto assoluto per il quale Tom Waits = Dio, perché ci ha già pensato Bob Dylan a ricordarcelo. Io mi limiterò a darvi solo una traduzione approssimativa dell'incipit della famosa canzone: "Dentro un orologio rotto/Mesci il tuo vino/Con tutti i cani nella pioggia/Un Taxi, ma noi preferiamo camminare piuttosto/Mi accuccio sotto ad un portone con i Cani nella pioggia/Perché in fondo anch'io sono un Cane nella pioggia...".
2 Insomma, la FINAS è un incrocio tra "mamma chioccia" , un "pappone" e la mafia...
3 Yasmin Ahmad, nata il 7 gennaio del 1958, è purtroppo venuta a mancare recentemente, a causa di un'emorragia cerebrale, il 25 luglio del 2009.
4 Mi riferisco a Lelaki Komunis Terakhir (The Last Communist, 2006) e a Apa Khabar Orang Kampung (Village People Radio Show, 2007).
5 Lee è anche produttore cinematografico grazie alla sua Doghouse73 Pictures, che ha finanziato, tra l'altro anche Sanctuary, di Ho Yuhang.
6 È nato nel 1978.
7 Odetta Holmes, conosciuta da tutti come Odetta, nasce a Birminghan, in Alabama, il 31 dicembre del 1930, ma cresce a Los Angeles, dove studia musica e si mantiene lavorando come domestica. Debutta nel 1944 e da lì in poi, grazie ad un repertorio che include folk, jazz e blues, diventerà una delle icone della musica americana. Si spegne il 2 dicembre del 2008, a causa di un'insufficienza cardiaca.
8 Per un approfondimento rinvio qui, sul blog di Peacereporter.net.
9 Francesca Lancini, Il massacro di Tak Bai, online in it.peacereporter.net, articolo del 02/11/2004.
Messaggio modificato da fabiojappo il 05 March 2013 - 02:50 PM
paolone_fr 23 Nov 2010
bel film.
meriterebbe anche veder tradotto at the end of daybreak che è forse più bello e sicuro più maturo, una sorta di mother malese.
meriterebbe anche veder tradotto at the end of daybreak che è forse più bello e sicuro più maturo, una sorta di mother malese.
Nosferatu 23 Nov 2010
Sinceramente all'inizio non mi attirava, ma dopo aver letto la presentazione che ne hai fatto mi è venuta voglia di vederlo... mi sa che lo provo.
Grazie.
Grazie.
Cignoman 23 Nov 2010
Quello che propone Shima non si puo' mica rifiutare!!! Grazie, fratello!
fabiojappo 23 Nov 2010
Grazie Shima !
Del cinema malese conosco in pratica solo Yasmin Ahmad (avevo iniziato anche a tradurre i sub del suo "Mukshin" che citi nell'approfondimento. Magari lo riprendo).
Del cinema malese conosco in pratica solo Yasmin Ahmad (avevo iniziato anche a tradurre i sub del suo "Mukshin" che citi nell'approfondimento. Magari lo riprendo).
battleroyale 23 Nov 2010
Grazie mille!
TOM WAITS!
PS: Visto che anche "South of South" è malesiano, non si può cambiare il suo tag "Altra Asia" in "Malesia?"
TOM WAITS!
PS: Visto che anche "South of South" è malesiano, non si può cambiare il suo tag "Altra Asia" in "Malesia?"
ronnydaca 24 Nov 2010
Grazie Shima, sembra interessante!
Per Tom Waits, come non quotarti
Per Tom Waits, come non quotarti
Nosferatu 27 Nov 2010
Se devo essere sincero non mi ha convinto fino in fondo, il protagonista imbambolato poi mi faceva venire i nervi.
Comunque è stata una visione scorrevole e piacevole, grazie anche alla bellissima fotografia e ai paesaggi suggestivi. Mi cadeva continuamente l'occhio sulle montagne brumose sullo sfondo.
Comunque è stata una visione scorrevole e piacevole, grazie anche alla bellissima fotografia e ai paesaggi suggestivi. Mi cadeva continuamente l'occhio sulle montagne brumose sullo sfondo.