Il pubblicitario Goda sta parlando al cellulare con la propria fidanzata e l'avvisa che finirà l'ultimo bicchiere per raggiungerla poco dopo. Quando arriva a casa trova ad attenderlo la polizia che gli comunica il suicidio della donna. Malgrado il duro colpo, Goda continua nel suo lavoro senza concedersi la benché minima pausa, ma sviluppa allo stesso tempo un'ossessione per l'arma con la quale la fidanzata si è uccisa. L'incontro con Chisato, una ragazza sbandata e la sua gang, porteranno Goda verso una spirale discendente e claustrofobica.
In un livido bianco e nero, frammenti di passato si rincorrono a spiegare un folle inseguimento amoroso, quello di Goda verso le pistole - in particolare la Chief Special, con la quale la sua ragazza si è da poco suicidata. La sua ricerca ha l'aria di un progressivo inabissarsi in un limbo degradato fatto di violenza e bassezze; coinvolto suo malgrado nelle disavventure di un gruppo di giovani delinquenti da cui era stato in passato derubato, finisce per tenerne in pugno le sorti, divenendo il baricentro del loro futuro - perso tra la misteriosa e sfuggente ragazza del capo, Chisato, e uno dei giovani più violenti, Goto.
All'apparenza Bullet Ballet è il film meno estremo e più lineare di Tsukamto, a confronto col dolore macchinico dei due Tetsuo o i corpi martoriati di Tokyo Fist; eppure no. No, perché non vi è molto di più radicale di un'ossessione/possessione che si radica nel corpo di uno sprovveduto portatore con tanto invisibile furore. Un'ossessione che contagia e ammalia al contempo, riplasmando - senza bisogno di sangue o protesi - un intero universo. Non a caso Goda, appena entrato in possesso della pistola, cerca di uccidersi - con l'evidente volontà di emulare e comprendere il gesto della fidanzata - ma non ne ha la forza. Perché è ormai schiavo dell'arma, che lo modifica e cambia il suo stato mentale: la pistola si propaga come un virus nel suo sistema immunitario, impossessandosene, un virus in grado di riscrivere le coordinate del suo sentire e tracciare nuove priorità, nuovi scorci sul suo essere più nascosto. Il viaggio a ritroso verso i motivi della morte della fidanzata, trasmuta allora in un personale viaggio verso-la-morte cui Goda non sa più sottrarsi. Anche se l'esito non è così scontato.
Tsukamoto decide di spostare l'asse di investigazione dalla città al suo sottosuolo, dirigendo un film letteralmente underground. Basato in parte su un'esperienza personale (il furto del portafoglio nella metropolitana di Tokyo da parte di due giovani) questa opera mette a confronto due generazioni differenti, l'una dei quarantenni di Tsukamoto e l'altra dei ventenni, accomunate entrambe dal non aver conosciuto la guerra e ignare di ciò che la realtà della morte e del dolore fisico significhino veramente. Un film anomalo nella produzione di Tsukamoto, proprio per la venatura romantica e, in un certo senso, positiva che lo pervade ma che rafforza le certezze verso questo "artigiano" innamorato del cinema; basti ricordare la scena di Chisato a braccia aperte a due centimetri dal passaggio della metropolitana, girata con un focale lungo, mossa, e con due bastoni infilati negli anfibi ripresi in primo piano per dare l'idea di estrema vicinanza al treno che passa.
Titolo Originale: Bullet Ballet
Nazione e Anno: Giappone 1998
Genere: Drammatico
Durata: 86 min.
Lingua: Giapponese
Sottotitoli: Italiano by LeChuck
Regia: Shinya Tsukamoto
Sceneggiatura: Shinya Tsukamoto
Cast:
Shinya Tsukamoto --- Goda
Kirina Mano --- Chisato
Tatsuya Nakamura --- Ide
Kyoko Suzuki --- Kiriko
Takahiro Murase --- Goto
Hisashi Igawa --- Assassino
Nato a Shibuya (Tokyo) - Giappone - il 1 Gennaio 1960
Tsukamoto Shin'ya nasce a Tokyo, nel quartiere di Shibuya il 1 gennaio 1960.
All'età di quattordici anni inizia a girare con una 8 mm, regalo di compleanno del padre, delineando già la sua visionaria e personale concezione di cinema ma, a causa dei suoi studi sulla pittura a olio lascia il suo hobby da parte per un po'. Diplomatosi in arte alla Nihon University crea nel 1985 il Kaiju Theater (Teatro dei mostri marini), un gruppo teatrale di stampo underground per il quale produce tre testi drammatici.
Arrivano così i primi cortometraggi come Mostri di grandezza naturale (Futsu saizu no kaijin, 1986) e Le avventure del ragazzo palo elettrico (Denchu kozo no boken, 1987), quest'ultimo vincitore del Gran Premio al Pia film festival di Tokyo, in cui si premiano le opere di artisti emergenti.
Nel 1988 vede la luce Tetsuo, il suo primo film girato in 16mm e 35mm divenuto ormai un cult movie per tutti gli amanti del cyberpunk e del cinema visionario d'avant garde. Tsukamoto ne è regista, attore, sceneggiatore, tecnico delle luci, addetto agli effetti speciali oltre che coreografo e produttore con il suo Kaiju Theater. Questa indipendenza e artigianalità, con un controllo pressoché totale sull'opera diventeranno una costante in quasi tutti i lavori del regista.
Per Tetsuo, Tsukamoto ammette chiaramente di essersi ispirato alle opere di David Lynch (Eraserhead) e David Cronenberg (Videodrome) che reputa i suoi padri spirituali.
Tetsuo conquistò il Premio per la miglior pellicola al Fantafestival (festival internazionale del cinema fantastico) di Roma del 1989 e il premio Speciale della giuria al Festival Internazionale di Toronto del 1990.
Grazie al successo ottenuto, la major Shochiku lo scelse per dirigere un film in 35mm, la favola-horror Hiruko. Il cacciatore di fantasmi (Hiruko –Yokai hanta, 1991). Ma questa fu una piccola parentesi per Tsukamoto che qualche anno dopo, con i soldi ottenuti da questo lavoro "su commissione" poté tornare alla produzione indipendente realizzando Tetsuo II: body hammer (1993) che ebbe nuovamente successo vincendo ben otto premi internazionali tra cui quelli di Taormina e Montreal.
Non esattamente una parte seconda quanto piuttosto, sempre secondo le ammissioni del regista, un desiderio di passare dall'horror del primo ad un tipo di fantascienza d'azione, mantenendo lo stesso nome, Tetsuo, quasi come un marchio di fabbrica.
Tra il 1993 e il 1995 realizza alcuni cortometraggi per MTV-Nippon, sino al suo grande ritorno sullo schermo con Tokyo fist (1995), dove ancora una volta esplora le ossessioni, l'alienazione e la violenza di una tra le società più avanzate del mondo, analizzando questa volta non più il rapporto tra la carne e il metallo bensì tra la carne e il dolore come presa di coscienza del corpo stesso.
Inoltre, si fa più stretto il legame ossessivo tra la metropoli e il corpo umano, un discorso iniziato con TetsuoII e che diventerà una delle peculiarità della poetica di Tsukamoto.
Successivamente nel 1998 gira Bullet ballet, in cui amplia questa formula dalla lotta tra uomo e habitat a quella tra generazioni differenti.
Altra opera per una major, la Toho Sedic, è Gemini (Soseiji, 1999) tratto da un racconto dello scrittore Ranpo Edogawa. Per la prima volta, Tsukamoto non prende in considerazione la contemporaneità, ma ambienta questa nuova vicenda che potremmo definire un amour fou, verso la fine del periodo Meiji, intorno al 1910.
L'ultima sua fatica è Il serpente di giugno (Rokugatsu no hebi, 2002), presentato alla Mostra del cinema di Venezia, dove ha vinto il premio speciale nella sezione Controcorrente presieduta da Enrico Ghezzi.
- Filmografia
Futsu Saizu No Kaijin (The Phantom of Regular Size) (1986)
Denchu Kozo No Boken (Adventures of Electric Rod Boy) (1987)
Tetsuo (1988)
Hiruko The Goblin (1990)
Tetsuo II: Body Hammer (1992)
Tokyo Fist (1995)
Bullet Ballet (1998)
Sôseiji (Gemini) (1999)
A Snake of June (2002)
Ecco la prima delle mie due Rece dedicate al maestro Tsukamoto!
Non mi trovo particolarmente daccordo con chi sostiene che sia un film in tono minore del regista giapponese, anzi, a dirla tutta io l'ho trovato uno dei suoi migliori!
Fotografia e montaggio sono a mio parere stupendi, così come le musiche di Chu Ishikawa, che tra l'altro si possono trovare in edicola anche se con un po' di difficoltà!
Per ora è tutto, guardatelo se non l'avete ancora visto e poi sotto con i commenti!
Un ringraziamento particolare a Lexes per la grafica della rece!
PS. Nei prossimi giorni renderò disponibili anche i sottotitoli per la versione CEFiRO, anche questa reperibile come alternativa alla bOblejet.
ATTENZIONE
Questo titolo è ora reperibile nei migliori negozi e store-on line. Asian World si prefigge la promozione e la diffusione della cultura cinematografica asiatica. Per questo motivo i sottotitoli relativi a questo film sono stati ritirati. Supporta anche tu il cinema asiatico, acquistando questa pellicola in dvd.
Bullet Ballet
Messaggio modificato da Kiny0 il 17 October 2012 - 11:37 PM