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[RECE][SUB] Best Wishes for Tomorrow


7 risposte a questa discussione

#1 fabiojappo

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Inviato 27 January 2012 - 04:36 PM

Best Wishes for Tomorrow

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Titolo originale: Ashita e no yuigon
Nazione: Giappone
Anno: 2007
Durata: 110 minuti
Genere: Drammatico - Storico - Processuale
Regia: Takashi Koizumi
Sceneggiatura: Takashi Koizumi e Roger Pulvers
Cast: Makoto Fujita, Robert Lesser, Fred McQueen, Richard Neil,Yû Aoi


Revisione (fondamentale) di Cignoman


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1948. A Yokohama si svolge il processo contro il generale Tasuku Okada e i suoi subordinati accusati di crimini di guerra per l'esecuzione di 38 piloti americani catturati a Nagoya. Per Okada il processo diventa una battaglia legale con la quale dimostrare la colpevolezza degli Stati Uniti per i bombardamenti indiscriminati.

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La Guernica di Picasso. Si apre così "Best Wishes for Tomorrow", con venti secondi dedicati al grande dipinto che il pittore realizzò dopo il terribile bombardamento aereo sull'omonima città spagnola compiuto nel 1937 dalla Luftwaffe (l'aviazione militare tedesca). Il primo vero esempio di quegli attacchi urbani indiscriminati, di quell'ignobile strategia militare che il film richiama all'attenzione raccontando il processo al generale Okada.

Un courtroom movie, un pellicola giudiaziaria, che inevitabilmente soffre di un po' di verbosità. Ma non annoia e fa riflettere su una questione spesso tralasciata, dimenticata. Le colpe dei vincitori, dei "buoni". Analisi necessarie, senza arrivare a revisionismi pericolosi.

l film che viene subito in mente, per il tema trattato, è "Vincitori e vinti" di Stanley Kramer sui processi di Norimberga ai nazisti. Koizumi, che si basa sul libro di Shohei Ooka "Nagai tabi" (inedito in Italia), si lascia forse andare a un eccessivo buonismo (tipico del suo cinema) indugiando sulla simpatia nei confronti di Okada non solo del suo avvocato difensore americano, ma anche del procuratore e della commissione giudicante. Da sottolineare la prova del protagonista, Makoto Fujita, e le splendide musiche di Takashi Kako.

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UN PO’ DI STORIA


I bombardamenti. Il primo attacco aereo che gli Stati Uniti condussero sul suolo giapponese durante la Seconda guerra mondiale fu l'incursione su Tokyo del 18 aprile 1942, conosciuta anche come raid Doolittle. Il bombardamento, compiuto con sedici B-25 Mitchell, fu organizzato come risposta all'attacco a Pearl Harbor del 7 dicembre 1941 ed ebbe più che altro un valore morale e d’immagine. I bombardamenti davvero pesanti sul Giappone iniziarono soltanto all’inizio del 1945. La prima città fortemente colpita fu Kobe (protagonista in “Una tomba per le lucciole”). Tantissimi furono i centri bombardati. L’attacco più terribile quello su Tokyo del 10 marzo. Anche se ebbe una durata di soli pochi mesi questa campagna di bombardamenti a tappeto - che fece da macabro prologo alle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki - causò un numero elevatissimo di vittime civili. Si parla di ben più di un milione di persone.

LeMay. Il braccio di questi attacchi furono le Superfortezze volanti B-29, la mente il generale Curtis Emerson LeMay (a lui pare sia ispirato il personaggio del generale Ripper di “Il dottor Stranamore"). Fu Lemay che orchestrò la campagna basata su bombe incendiarie, ancora più letali in quanto le città giapponesi erano formate da case costruite soprattutto in legno. Nel documentario “The Fog of War – La guerra secondo McNamara” (consigliato), vincitore dell’Oscar qualche anno fa, l’ex segretario alla Difesa a proposito di LeMay ricorda: “ Diceva: ‘Se avessimo perso saremmo stati perseguiti come criminali di guerra’. Penso avesse ragione. Ci siamo comportati da criminali di guerra. LeMay riconosceva che quello che stava facendo sarebbe stato considerato immorale se avessimo perso. Ma che cosa rende un' azione non immorale se vinci ed immorale solo se perdi?".

I processi. Alla fine del conflitto, 25 tra militari e politici giapponesi - non l'imperatore Hirohito - furono accusati di aver commesso crimini di classe A (contro la pace), mentre circa 5.700 furono gli accusati di crimini di classe B e C (crimini di guerra e contro l’umanità), soprattutto per abuso di prigionieri di guerra. Questo è il caso del generale Okada. Poco più di 900 vennero giustiziati.

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(versione WRD)


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Messaggio modificato da fabiojappo il 27 January 2012 - 11:41 PM


#2 Cignoman

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Inviato 28 January 2012 - 10:22 AM

Eccoci alla fine di questa mini-rassegna / retrospettiva! Best Wishes for Tomorrow ci racconta un pezzo di storia giapponese, la dignità di un uomo coerente fino alle estreme conseguenze (di nuovo un maestro taoista / buddhista, un Socrate...) e l'ipocrisia della guerra che è SEMPRE morte, sopraffazione, violenza, distruzione per quanto si cerchi di inscriverla ipocritamente tra le materie sottoposte al diritto.

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#3 Umberto D.

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Inviato 28 January 2012 - 10:45 AM

più che per la riflessione sulle conseguenze della guerra (che è un argomento fin troppo trattato) lo vedo con gran piacere per la ricostruzione di un pezzo di storia del Giappone. Davvero interessante, grazie a tutti e due ragazzi! :em07:

La maggior parte dei film segue lo stesso schema: azione, cut, azione, cut.

Si limitano a seguire una trama. Ma la storia non è solo nelle azioni umane,

tutto può essere storia. Un uomo che aspetta in un angolo può essere una storia." Béla Tarr


#4 Picchi

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Inviato 28 January 2012 - 11:41 PM

Grazie niichan, storia già conosciuta o meno, sono molto interessata! ^__^

"猿も木から落ちる" (Anche le scimmie cadono dagli alberi)





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#5 Tyto

    Microfonista

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Inviato 30 January 2012 - 10:24 AM

Grazie Fabio, molto interessante.
file:///C:/Users/Francesco/Desktop/Francesco/Personale/inkan/Inkan.jpgImmagine inserita

#6 Shimamura

    Agente del Caos

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Inviato 30 January 2012 - 03:11 PM

Grazie mille!

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Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).

#7 pierlues

    PortaCaffé

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Inviato 01 February 2012 - 07:30 PM

Visualizza MessaggioCignoman, il 28 January 2012 - 10:22 AM, ha scritto:

Eccoci alla fine di questa mini-rassegna / retrospettiva! Best Wishes for Tomorrow ci racconta un pezzo di storia giapponese, la dignità di un uomo coerente fino alle estreme conseguenze (di nuovo un maestro taoista / buddhista, un Socrate...) e l'ipocrisia della guerra che è SEMPRE morte, sopraffazione, violenza, distruzione per quanto si cerchi di inscriverla ipocritamente tra le materie sottoposte al diritto.

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Splendido commento che condivido al mille per cento! Grazie, grazie e anncora grazie

#8 MisterDiPla

    Ciakkista

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Inviato 11 November 2016 - 11:00 PM

Ringrazio Fabiojappo per la recensione e la traduzione...

Un film giudiziario girato quasi totalmente in un'aula di tribunale che risente ovviamente di prolissità, con annessa lentezza. Il tema trattato però è un pezzo di storia che vale la pena guardare e per questo ho deciso di farlo.

I vincitori giudicano i vinti e la giustizia non è altro che mera ipocrisia...agli Americani servivano sono degli agnelli sacrificali da dare in pasto all'opinione pubblica interna ed internazionale...per dare sfoggio della loro forza, della loro 'magnanimità', ma anche per autoassolversi dai loro atti demoniaci compiuti ai danni del popolo Giapponese.

Nonostante l'Imperatore Hirohito si consegnò di sua spontanea volontà al comandante supremo delle forze d'occupazione alleate MacArthur, prendendosi la piena responsabilità dei crimini di guerra compiuti dall'Impero Giapponese nei vari teatri di guerra (Cina fra tutte)...agli alleati questo non interessava, la guerra era finita, bisognava pensare soltanto a rendere fruttuosa la schiacciante vittoria e la famiglia Imperiale era un pedina fondamentale per soggiogare la nazione appena conquistata.

In definitiva il generale Okada fu solo un agnello sacrificale, una pedina prima in mano al proprio Imperatore e poi in mano agli alleati...un uomo come miliardi di uomini prima di lui, usati a piacimento dai vari potenti di turno per accrescere la loro sete di potere o per mero sfizio personale.

La giustizia non è di questo mondo, la giustizia non è cosa per gli esseri umani.

Messaggio modificato da MisterDiPla il 11 November 2016 - 11:02 PM






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