LAURA
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Traduzione: Shimamura81 \ Revisione: Battleroyale
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CREDITS
Titolo: Laura \ Roller
Titolo originale: Rolla
Regia: Terayama Shuji
Produzione: Giappone
Anno: 1974
Durata: 9'
Genere: Avant-Garde
CAST
Compagnia Tenjo Sajiki
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RECENSIONE:
Cosa puoi dire in nove minuti? Cosa non puoi dire in soli nove minuti?
In effetti è difficile raccontare una storia in così poco tempo e, soprattutto, è difficile raccontare un film... Un racconto? Beh, Kawabata ci riusciva in poche righe [Penso agli splendidi "Racconti in un palmo di mano"(Tenohira no shōsetsu)] e Carver non era da meno... Ma un film!
Eppure Terayama non solo fa una cosa del genere, ma riesce a farla anche in maniera splendida! L'opera di Terayama Shuji (1935-1983) è costellata di racconti brevi. Piccole luci che nel loro insieme sembrano quelle di una città, come vista dall'alto. E questa città altro non è che il mondo\universo e\o paradiso\inferno di Terayama. Un pastiche fatto di sogni\incubi, di rabbia\pace e di provocazione\poesia.
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Terayama fonda nel 1967 la compagnia teatrale "Tenjo Sajiki", "I bambini del paradiso". Il nome è un omaggio al titolo di un film di Carnè (Les enfants du paradise).
In breve la compagnia diventa il più importante fenomeno della scena Underground giapponese, specializzandosi in piece d'avant-garde di breve durata e di carattere alquanto provocatorio.
La compagnia collaborerà con il maestro nipponico in molte delle sue opere, specialmente nei cortometraggi. "Rolla" è uno di questi.
Il titolo originale è la pronuncia giapponese del termine inglese "roller", inteso come rullo compressore, una forza capace di schiacciare tutte le altre. "Rolla" è anche la pronuncia giapponese del nome "Laura" (sempre nella sua pronuncia inglese). Da ciò il titolo con cui è più nota l'opera: Laura.
Il corto è un provocatorio esempio della vena autoironica dell'autore. Infatti Terayama realizza ora una presa in giro del fenomeno delle avanguardie teatrali (il che avviene ad opera di un autore d'avanguardia...), ora ne approfitta per lanciare una sferzata a quei critici assuefatti al perbenismo ed all'ipocrisia.
E' anche un esempio del potere visionario di Terayama. La quasi totale assenza di una scenografia ed un colore dominante: il nero. Il nero nello sfondo, il nero negli abiti delle protagoniste. Vi fa da contrasto solo il bianco dei loro volti (ma anche del tavolino\trono), truccati a metà tra un pierrot e una geisha... nessun contrasto invece con l'uomo che entra nello schermo: il rosso è il colore primario da cui deriva il nero, perchè lui non conta...
Contano solo le tre protagoniste attrici\streghe\puttane, che provocano lo spettatore, lo incalzano, lo catturano e lo dominano\soggiogano\violentano. Contano soprattutto loro perchè il film (o il cortometraggio? Ma conta la differenza?) non è una performance narrativa, ma una performance vis(ionaria)iva dove i veri protagonisti sono i corpi con la loro gestualità, con la loro sensualità, con la loro presenza. Siamo a teatro (o al cinema? Ma anche qui, conta la differenza?) d'altronde!
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L'opera è tra le meno note di Terayama, ma è, come buona parte dei corti dell'autore, tra le più facili da reperire: basta andare su youtube! [http://www.youtube.c...?v=H548aEIPpA4]
Alcuni ringraziamenti:
a paolone-fr: per avermi incitato a tradurre dei subs (lo so parlavamo di un altro film, ma come puoi vedere quello è negli in work... Per ora iniziamo con questo!!)
al Boss: grazie ad Asturianito della pazienza e dei consigli!!!
ma soprattutto e specialmente grazie al mio mitico revisore: Thanks Battleroyale!!!!!!
See ya soon...
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Messaggio modificato da creep il 25 February 2010 - 09:10 AM