[CINEMA] Il regista-autore nel cinema orientale
#1
Inviato 23 June 2005 - 03:27 PM
In parole povere, dall'avvento delle nouvelles vagues alla fine degli anni '50, in occidente e in gran parte del mondo, il regista, da ruolo tecnico, paragonabile ad uno scenografo o ad un capo elettricista, è diventato ruolo "artistico" e quindi foriero di grandi velleitarismi e meriti.
Questa visione (in realtà più europea che americana) ha condizionato moltissimo il cinema, sia in bene, con le stagioni floride degli anni '60 e '70, che in male, con la morte del cinema italiano, la morte del cinema di genere, la creazione di migliaia di scuole per giovani rampolli artistoidi eccetera eccetera.
Insomma, la domanda che mi pongo è se in oriente sia avvenuto lo stesso. Perchè l'evoluzione è stata indubbiamente diversa. E' raro trovare registi orientali davvero rappresentativi, a parte Kitano, Kar-Wai, Ming-Liang e Ki-Duk i nomi sono davvero pochi di un cinema di ricerca e d'autore. Perchè? In oriente è floridissimo, ad esempio, il cinema di genere e questa potrebbe essere una motivazione. E certo che Woo o Hark sono dei grandissimi registi, ma sono stati riconosciuti tali solo dopo moltissimi film... Insomma, cosa ne pensate voi?
Ogni uomo e ogni donna é una stella. (A.Crowley)
#2
Inviato 23 June 2005 - 03:57 PM
intellettualità e cazzeggio, in complementarietà e non in opposizione, sono il pane delle community
.::Un tempo tradussi per AW i seguenti sottotitoli. Se ora li state cercando, contattatemi e vi saranno dati :) 一.New Blood, 二.Eight Diagram Pole Fighter, 三.A Hero Never Dies (/w Japara), 四.Once Upon a Time in China, 五.Once Upon a Time in China II, 六.New Dragon Gate Inn, 七.Shiri (/w Japara), 八.Ashes of Time (/w Nickmattel), 九.Duel To The Death, 十.The Moon Warriors, 十一.The Tai-chi Master, 十二.Asoka (/w Mizushima76), 十三.Election, 十四.Police Story (/w ZETMAN), 十五.Sha Po Lang, 十六.The Myth (/w Zoephenia), 十七.The Blade (/w Nickmattel), 十八.Fist Of Legend (/w Haran), 十九.Election 2: Harmony Is A Virtue, 二十.Suzhou River (/w Lexes), 二十一.Juliet In Love (/w Kar-Wai), 二十二.Running Out Of Time, 二十三.Dragon Tiger Gate, 二十四.Dog Bite Dog, 二十五.The Lovers, 二十六.Exiled, 二十七.Made In Hong Kong, 二十八.The Longest Summer, 二十九.Little Cheung, 三十.Durian Durian, 三十一.Hollywood Hong Kong, 三十二.The Love Eterne, 三十三.Horrors of Malformed Men (/w Akira), 三十四.I Don't Want To Sleep Alone::.
Fondatore del Comitato per il Ritorno alla Gloria di Asianworld | Fondatore del Veronica Moser Shit Club | Co-fondatore del Comitato contro Cecilia Cheung e Kelly Chen | Suntoryzzato in data 15/07/2006 | Suntory-Sith | Nessuna commedia coreana tradotta dal 06/02/2004 | Censore in capo del Club Anti Siwospam: Basta turbo merdate, basta post mono faccina, basta panda del ca**o, basta suntory, BASTA SPAM! | Dandy Gay Lover | SNIAPA!™ addicted n°1
#3
Inviato 23 June 2005 - 05:17 PM
monogatari, il Jun 23 2005, 03:27 PM, ha scritto:
Secondo: "... E'raro trovare registi orientali davvero rappresentativi ...": davvero? chi non li trova? e rappresentativi di cosa? del loro cinema? del cinema che piace a me? del cinema che capisco? del cinema che conosco? del cinema che piace agli occidentali? del cinema che viene premiato?
Ovvero prima di interrogarmi sui perchè, prima di immergermi nel tema accettando i confini proposti, mi chiedo se è davvero così.
E già qui mi areno abbondantemente. Perchè a me così non pare fino in fondo.
Di registi orientali tecnicamente e artisticamente validi, ne avrei messi ben di più (okkio, nel dubbio ricordati il mio punto Primo )
Terzo: "... E certo che Woo o Hark sono dei grandissimi registi, ma sono stati riconosciuti tali solo dopo moltissimi film ..." e torno a dire da chi? gli orientali (non sono certo) credo che li considerassero tali da ben prima per esempio (forse non tutti quelli che noi oggi diciamo che sono bravi, magari però anche altri...).
Ciò che intendo dire è: se il punto è la nostra (occidentali) opinione, allora credo che semplicemente è per ignoranza di queste pellicole, per ignoranza del background culturale neccessario a coglierne il lato "d'autore" (sono le prime due cose che mi vengono in mente, ma potrei continuare...) e solo oggi e lentamente, la globalizzazione (perdonate questo termine abusato) indirettamente e una certa crisi di identità della nostra cultura, hanno creato la possibilità (la prima) e l'occasione (la seconda) per ridurre le distanze.
Ecco questo è il mio contributo.
P.S.: e considerata la mia firma aggiungerei un pertinente "in vino veritas" B)
#4
Inviato 23 June 2005 - 05:23 PM
Citazione
questi sono quelli che TU consideri rappresentativi e quelli che TU conosci.
e a proposito di loro: a parte kitano e kim ki duk che sono seguitissimi e famosi anche in patria, karwai non è un cineasta che a HK vanno a vedere tantissimo, mingliang idem, se non peggio.
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#5
Inviato 23 June 2005 - 06:52 PM
Quello che penso, sempre per quanto concerne quello che conosco, è che il concetto autoriale è un fatto molto più occidentale, e che un regista in asia abbia un ruolo un tantino diverso. e se non vogliamo parlare di ruolo parliamo di rilevanza mediatica o riconoscimento popolare.
Chi dice che il cinema d'autore sia migliore di quello di genere? E ancora, cosa è cinema d'autore e cosa cinema di genere?
Rossellini diceva "Il cinema è il cinema".
Ogni uomo e ogni donna é una stella. (A.Crowley)
#6
Inviato 23 June 2005 - 07:49 PM
Magse, il Jun 23 2005, 05:23 PM, ha scritto:
Anche Kitano in Jappo non è che lo amino tanto
www.scratchmusic.it Visitatelo e non ve ne pentirete ;)
#7
Inviato 23 June 2005 - 09:02 PM
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#8
Inviato 24 June 2005 - 11:39 AM
In oriente non si può fare di tutta l'erba un fascio, ogni realtà hai i suoi modi:
1)India
La maggior produzione asiatica (fa quasi tanti film quanto Hollywood) è formata da un sistema poco autoriale, sforna film stereotipati (per loro) e poco esportabili. La prudzione è talmente vasta e poco aperta che in occidente non ha trovato agganci. Forse anche perché troppo ferma nelle loro tradizioni. L'autore quindi è sottovaluto e poco spinto in quel senso artistico. Cinema-industria.
2)Hong Kong
La terza cinematografia mondiale. Il modello Hongkongonese è quello verso cui ci stiamo diregendo anche noi (è quello che spero io, visto che la migliore al mondo ^^) con Tarantino, Rodriguez, e compagnia bella. La forte collaborazione tra regista e produzione crea l'achimia tipica dei film che ci piacciono tanto. Da un lato la produzione che pretende degli standrd commerciali alti. Pretende una star nel cast, un sceneggiatura comprensibile da tutti, un lunghezza media, lascia estrema libertà al regista per quanto riguarda le tematiche, la rappresentazione, i modi. In poche parole l'autorialità del regista è intatta, rimangono storiche le litigate tra Woo (regia) e Hark (produttore) per il montaggio di A Better Tomorrow 2 (alla fine hanno montato un tempo a testa e guardate che risultato fantastico), ma fondamentalmente c'è un'ottima collaborazione che funziona. Naturalmente questo trattamento è riservato a registi di un certo livello, ma del resto è così anche in occidente. Insomma, possiamo stare tranquilli i vari Hark (ma lui è Capo sia come produttore che come regista), To (altro Capo), Andrew Lau, Kar-Wai, Stephen Chow (sta diventanto un Capo), Alan Mak, Ringo Lam, Jakie Chan (Capo), Sammo Hung (Capo), e chi vi pare hanno un potere tale da poter rientrare a pieno titolo tra il concetto di autori ocidentale. [quando dico Capo, intendo dire potere assoluto tra produzione e regia (come Fellini, Kubrik o chi volete)] La differenza è che bisognerebbe controllare anche la produzione, perché l'influenza di questa non è da poco. Insomma la prduzione definisce i confini entro i quali si muove la libertà autoriale, più il regista in questione è potente (non scherzo!) più questi confini posso essere allargati. Inoltre non può esistere un film di un grande regista, di una grande produzione senza un Star. La star ha un ruolo molto importante ed una volta che entra nel giro lavora all'impazzata (anche 5 o 6 film annui), spesso si fanno i film cuciti sulle star del momento, spesso hanno un carisma tale da determinare in modo forte l'andamento positivo o negativo di un film (secondo voi senza Chow Yun Fat, The Killer sarebbe stato lo stesso? Ve lo dico io, NO!). Ma d'altronde lo stesso Truffaut ammetteva che il merito del regista-autore è il riuscire a gestire tutti questi fattori così lontani per creare un buon prodotto.
3)Giappone
Il giappone sarebbe da analizzare a parte in un post di 4 pagine (se volete lo faccio, è una minaccia :eheh: ), l'avuluzione giapponese è contorta quanto quella italiana o francese. Per farla semplice nel periodo più o meno corrispondete al nostro neo-realismo, il giappone aveva un forte sistema autoriale, poi crollato alla fine dei 60' per dar il via ad un trieste nero e lungo periodo di filmetti (tra i quali i celebri pinku-eiga) al limite dell'indecenza che è durato praticamente fino agli anni 90'. Parallelamente le produzioni completamente commerciali non hanno mai smesso di sfornare, però con la contaminazione da parte dei manga e dell'animazione (dei conseguenti gadget e altro), anche il prodotto commerciale in giappone acquista un suo buon valore artistico. Naturalmente l'ho fatta semplice e cabarettistica ma più o meno è così. Oggi il sistema nipponico è più simile a quello occidentale che a quello Hong Kongonese di cui ho detto sopra, con le dovute differenze che se interessano tanto psterò più avanti.
Su SK non mi esprimo perché non ne so esattamente niente. Ma ad uno sguardo veloce la classifichere tra il sistema Giappone/Occidentale. I modi e gli stili mi sembrano quelli.
Salutissimi
O
Messaggio modificato da TheReal O il 24 June 2005 - 11:48 AM
#9
Inviato 24 June 2005 - 01:31 PM
Ogni uomo e ogni donna é una stella. (A.Crowley)
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