The Travels of Kinuyo Tanaka
a.k.a. Kinuyo Tanaka's New Departure
Tanaka Kinuyo no tabidachi
Anno: 2009
Durata: 31 min.
Genere: Documentario
Regia: Koko Kajiyama
Kinuyo Tanaka, Bette Davis
Joan Crawford, John Wayne
Alla fine del 1948 Kinuyo Tanaka compie un viaggio negli Stati Uniti, passando per le Hawaii, come ambasciatrice di buona volontà. L’obiettivo, attraverso la figura dell’attrice, è sostenere il reintegro del Giappone nella comunità internazionale e offrire una nuova immagine del Paese dopo la Seconda guerra mondiale. Per tre mesi è così impegnata in iniziative organizzate dalle comunità nippo-americane, in spettacoli, visite a cimiteri e strutture di cura. Fa tappa anche a Hollywood dove incontra le grandi star dell’epoca: da Bette Davis a John Wayne.
Il documentario - inserito negli extra del bluray di “The Life of Oharu” Criterion Collection - è stato realizzato con il recupero di immagini, a colori e in bianco e nero, relative a questo viaggio “diplomatico” che racconta un momento particolare della vita di Kinuyo Tanaka, un’autentica leggenda del cinema.
“La vita di Kinuyo Tanaka, donna galante”
Nata nel 1909 a Shimonoseki, Kinuyo Tanaka esordisce a quindici anni con Hiroshi Shimizu che in seguito sarà, per un breve periodo perché divorzieranno in fretta, anche suo marito. Del 1929 è Daigaku wa detakeredo (Mi sono laureto, ma…) di Yasujiro Ozu che la dirigerà ancora in diversi film: da ricordare in particolare Kaze no naka no mendori (Una gallina nel vento, 1948), Munekata kyodai (Le sorelle Munekata, 1950) e Higanbana (Fiori d’equinozio, 1958). Negli anni Trenta diventa molto popolare grazie a ruoli importanti in lavori di Heinosuke Gosho, a cominciare da Madamu to niyobo (1931) che è il primo film sonoro della storia del cinema giapponese, e a quelli in altri lungometraggi dove mostra tutto il suo fascino e talento come Shunkisho: Okoto to Sasuke (1935) di Yasujiro Shimazu e Aizen katsura (1938) di Hiromasa Nomura. Nel 1940 è protagonista di Naniwa onna, inizio di un lunga collaborazione con Kenji Mizoguchi che le regalerà personaggi indimenticabili in tanti suoi film, compresi i capolavori Saikaku ichidai onna (La vita di O-Haru, 1952), Ugetsu monogatari (I racconti della luna pallida d’agosto, 1953), Sansho dayu (L’intendente Sansho, 1954). Lavora tra gli altri grandi anche con Mikio Naruse (Okaasan, 1952), Keisuke Kinoshita (Narayama bushiko, 1958), Kaneto Shindo (Kanashimi wa onna dake ni), Kon Ichikwa (Ototo, 1960), Akira Kurosawa (Akahige – Barbarossa, 1965). Ormai a fine carriera, dopo tanti premi in patria, arriva nel 1975 anche un riconoscimento internazionale: l’Orso d’argento come miglior attrice al festival di Berlino per la sua interpretazione in Sandakan hachibanshokan bohkyo di Kei Kumai. Muore a Tokyo nel 1977. Oltre a essere una delle più grandi attrici di sempre, lavorando con tutti i maestri giapponesi, è stata anche regista. Una pioniera in questo campo, in quanto seconda donna in Giappone a mettersi dietro la macchina da presa. Koibumi (Love Letter, 1953), il primo dei sei film che ha diretto, partecipò anche al festival di Cannes.
Un estratto del documentario
Messaggio modificato da fabiojappo il 29 May 2018 - 10:32 AM